Terni, appalti e ‘grane’: «C’è poca legalità»

Giovanni Ceccotti di Progetto Terni punta il dito conto il Comune e parla di «ritardi, errori e mancanza di concorrenza»

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Lavori pubblici e appalti finiscono nel mirino del movimento civico ‘Progetto Terni’ che, attraverso Giovanni Ceccotti, chiede al Comune di invertire una tendenza segnata da «tanta incompetenza e poca legalità». Un affondo pesante che parte dall’analisi di ciò che, almeno negli ultimi anni, non sta filando per il verso giusto.

L’elenco Ceccotti stila il suo personale ‘libero nero’ partendo dagli errori nel progetto del ponte di collegamento fra la zona di Maratta e la nuova strada di Gabelletta, passando per le mancanze nella manutenzione e nella tutela della fontanella della ‘zuccona’ alla Passeggiata, ma anche i ritardi nel taglio e nella raccolta dei rami registrati nei giorni scorsi in piazza Tacito, dove anche il recupero della fontana simbolo di Terni è segnato da uno stallo ormai conclamato. In tema di ‘eterni cantieri’, il dito viene puntato anche contro la rotonda di via Urbinati e il parco di Cardeto «già inaugurato durante la campagna elettorale, giusto per prendere in giro la città», afferma l’esponente di Progetto Terni che in consiglio comunale conta ben due eletti: il presidente dell’assemblea Giuseppe Mascio e Luigi Bencivenga.

«Basta affidamenti diretti» La richiesta, rivolta all’assessore al ramo Stefano Bucari, è di «organizzare l’assessorato per fare in modo che non si verifichino più disagi del genere, valutando anche la correttezza e la competenza degli uffici anche in considerazione dell’ipotizzato artificioso frazionamento operato sui contratti, con azioni che sono andate ad eludere le procedure di appalto più rigorose che gli importi avrebbero richiesto. Oltre al danno anche la beffa – aggiunge Ceccotti – visto che le direzioni competenti fanno spesso uso, contro il Codice degli appalti pubblici, dell’affidamento diretto di lavori e servizi. Ciò non consente la libera concorrenza e la trasparenza». Al netto di ritardi ed errori, la richiesta è di «maggiore legalità nella gestione delle gare di appalto, in quanto la stessa Autorità nazionale anti corruzione, presieduta da Raffaele Cantone, ha evidenziato casi di irregolarità in ben sette appalti a Terni, per un valore complessivo di 3,4 milioni di euro».

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