Castelluccio, la semina di nuovo a rischio

Sopralluogo sulla Sp477, per gli agricoltori potrebbe essere transitabile con le auto per evitare i 90 km di strada. «A queste condizioni non seminiamo»

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La protesta degli agricoltori

Sembrava essere passata la tempesta sopra Castelluccio di Norcia, con la manifestazione che aveva sancito la vittoria degli agricoltori e l’apertura della galleria di Forca Canapine che avrebbe permesso il passaggio dei mezzi pesanti senza la necessità di dover attraversare tre diverse regioni e condurre i trattori per la semina fino ai terreni sotto al monte Vettore per oltre 90 chilometri.

Sp477 Eppure le polemiche non si sono placate. Riesplodono con forza sabato mattina dopo che i tecnici della protezione civile e dei vigili del fuoco si sono recati a Castelluccio per un sopralluogo scortando anche alcune macchine civili attraverso la tanto dibattuta Sp 477. Dalla Provincia ricordano che la strada è ancora chiusa e lo sarà fino al «ripristino della sicurezza per la circolazione stradale, con transito consentito esclusivamente ai mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza».

La Sp447

Una possibilità Ma per gli agricoltori che l’hanno percorsa, invece, la strada potrebbe essere utilizzata, almeno dalle auto civili, non certo dai mezzi pesanti.  Era stata proprio questa la richiesta avanzata al sindaco di Norcia Alemanno durante uno degli ultimi incontri per salvare la Fiorita. Cioè l’ipotesi lasciare aperta la circolazione sulla Sp477, la più veloce, con le macchine, dopo aver portato i mezzi pesanti a Castelluccio attraverso la strada che passa per la galleria di Forca Canapine.  «Avevamo chiesto questa possibilità – spiega Stefano Pasqua – per poter andare al mattino e rientrare la sera, anche seguendo una tabella oraria condivisa con l’amministrazione, ma abbiamo sempre trovato una porta chiusa».

La galleria A Forca Canapine è stato autorizzato il passaggio soltanto due giorni, scortati da vigili del fuoco, ambulanze e Anas per raggiungere Castelluccio coi mezzi agricoli. Poi è stata di nuovo chiusa. «Noi a queste condizioni non seminiamo, non ci andiamo a farci rinchiudere a Castelluccio dove non c’è un bar, un ristorante, non c’è assistenza sanitaria, non c’è niente e poi, per poter riscendere, siamo costretti, di nuovo, ad attraversare tre regioni e fare più di 90 km».  Le condizioni, dunque, non sono cambiate e la battaglia, per i castellucciani, non è affatto terminata.

Fioritura a rischio «Non si è mosso nessuno per la semina e, sicuramente, non si farà la semina né ci sarà la fioritura. Bisogna smentire le notizie false che arrivano», continuano gli agricoltori intenzionati a portare avanti la propria protesta nelle forme e nei modi che decideranno insieme nelle prossime ore. 

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