Da 8 a 1,5 milioni: ora il Tulipano ‘conviene’

Terni, quinto tentativo di vendita per la storica incompiuta. Appuntamento a settembre in tribunale. Sarà la volta buona?

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Quattro tentativi sono già andati a vuoto – nessuno si è presentato all’asta per formulare offerte – ed ora il tribunale di Terni, su disposizione del giudice delle esecuzioni che ha delegato il custode del compendio pignorato, ha emesso un nuovo avviso di vendita per il complesso immobiliare de ‘Le Terrazze’, ovvero il Tulipano.

Prezzo in caduta libera

Di fatto è una delle più grandi incompiute della città, con la celebre torre di ventidue pani e gli spazi commerciali sottostanti, un tempo utilizzati da un supermercato ed altri negozi al dettaglio. Dalla prima vendita datata 2017, quando il prezzo base era di 7 milioni e 450 mila euro, si è passati ad poco più di 1.571.000 euro con offerta minima di 1.178.613 euro. Non male per una struttura sì datata ma che, a queste condizioni, può innescare interessi non solo sull’area di Terni, dove il mercato immobiliare sembra muoversi ma ad un passo non certo impetuoso, ma forse anche quella della capitale.

La nuova data

L’appuntamento in tribunale per il nuovo tentativo è fissato per il 25 settembre prossimo con le offerte che potranno essere presentate presso la cancelleria civile delle esecuzioni immobiliari entro il giorno precedente. Il pignoramento era scattato nel 2016 in relazione ad un credito milionario che la Aareal Bank AG – società internazionale attiva nel settore finanziario, con sede in Germania e quotata alla borsa tedesca Mdax – vanta nei confronti della Immobiliare Sirio Srl, già proprietaria dell’immobile.

«Centro congressi e hotel»

Il Comune di Terni, ovviamente interessato alla vicenda, nel recente Piano recupero aree e volumi inutilizzati, inserito nel Dup 2019-2023, ha fatto capire di puntare ad un «recupero come centro congressi e struttura alberghiera a servizio dell’area metropolitana di Roma e dell’Umbria». Se si tratti solo dell’ennesimo sogno sul Tulipano, è ancora presto per dirlo. Ora però c’è anche la speranza data da un prezzo in caduta costante, sul quale non sarebbe utopico immaginare che qualcuno voglia farci un pensiero.

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