«È ora di far valere le potenzialità umbre»

UmbriaOn intervista Giorgia Meloni: «Cruciali le infrastrutture. Dalla Tesei un piano strategico. Poltrone? non ci interessano»

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Onorevole Giorgia Meloni, cosa chiede Fratelli d’Italia alla presidente Tesei nel caso in cui venga eletta, in termini programmatici e di rappresentatività?

«Fratelli d’Italia chiede a Donatelli Tesei di adottare un piano strategico sulle infrastrutture, sancire il principio che gli italiani vengono prima nell’accesso ai servizi sociali alle case popolari e di rendere più efficiente il servizio sanitario regionale, attraverso una reale integrazione tra ospedale e territorio e tra pubblico e privato. Chiediamo inoltre un piano straordinario di sostegno alla natalità e alla maternità per combattere lo spopolamento dell’Umbria e mettere chi può creare posti di lavoro nelle condizioni di farlo, tagliando le tasse a chi assume in Umbria. Non ci interessano le poltrone ma daremo il nostro contributo per scegliere persone capaci di invertire la rotta in questa regione. Competenza, coerenza e onestà rappresentano per noi criteri imprescindibili nella scelta di chi farà parte della futura giunta regionale».

L’Umbria è ‘centrale’ in tutto e per tutto, con pregi e difetti dei territori a metà fra settentrione e meridione. Quale elemento può rappresentare una svolta per questa regione?

«È assurdo che l’Umbria, il cuore d’Italia, sia isolato rispetto al resto d’Italia. È impensabile che un territorio così ricco di eccellenze e che custodisce bellezze naturali, artistiche e culturali ineguagliabili sia praticamente tagliato fuori. L’Umbria è il crocevia della nostra nazione e merita infrastrutture moderne ed efficienti. Penso all’alta velocità che deve collegare Perugia anche verso Roma e il sud, alla valorizzazione dell’aeroporto San Francesco aumentando le opzioni di collegamento con gli altri scali, al raddoppio della linea ferroviaria Spoleto-Foligno e al finanziamento della tratta Spoleto-Terni. Cruciale la questione della viabilità e di alcune arterie stradali come l’E45, un’infrastruttura che per troppi anni è stata considerata figlia di un Dio minore ma che deve essere ammodernata e messa in sicurezza. Senza dimenticare il completamento della direttrice che collegherebbe Orte a Civitavecchia e che permetterebbe di collegare l’E45 fino al porto laziale: un’opera che adesso è ferma e sulla quale pende il giudizio della Corte europea, di fatto per colpa della ‘cultura del no’ del M5s. Sono stata a Città di Castello per denunciare l’inaccettabile odissea che i cittadini devono affrontare ogni volta che viaggiano sulla E45 tra lavori in corso, tratti chiusi, deviazioni, svincoli chiusi e limiti di velocità a 40 chilometri orari. Far uscire l’Umbria dall’isolamento nella quale è stata lasciata per colpa delle scelte sbagliate dalla sinistra è una priorità assoluta. E presseremo anche il ministro delle infrastrutture De Micheli, che speriamo non si faccia vedere in Umbria soltanto per la campagna elettorale. Visto il lavoro che ha fatto come commissario per la ricostruzione non nutro molte speranze ma mi auguro che possa migliorare. Fare peggio di Toninelli è molto difficile».

Oggi, più che mai, FdI sembra vicina alla Lega ad ogni livello, nazionale e appunto locale. Qual è il vostro ruolo in un contesto in cui il partito di Salvini potrebbe affermare una solidità tale da consolidare la propria leadership del centrodestra?

«La coerenza di Fratelli d’Italia è un valore aggiunto e gli italiani lo stanno apprezzando. Non abbiamo mai fatto patti né con il Pd né con il M5s. Per noi la parola data agli elettori è sacra e noi non faremo mai inciuci con la sinistra perché noi la sinistra la combattiamo, non la mandiamo al governo. In Umbria possiamo mettere a disposizione della coalizione che sostiene Donatella Tesei la qualità e l’esperienza amministrativa della classe dirigente di Fratelli d’Italia. Competenze fondamentali per guidare la Regione e dare risposte concrete ai cittadini».

Qual è l’aspetto che le darebbe maggior soddisfazione se, dopo 50 anni di governo della sinistra, l’Umbria cambiasse ‘colore’?

«Noi vogliamo costruire una regione che sappia valorizzare le donne e gli uomini migliori di questa terra, senza guardare alla tessera di partito che hanno in tasca. Dobbiamo far in modo che tutte le eccellenze e i talenti del territorio siano protagonisti del rilancio dell’Umbria. Se si parte da questo, possiamo dare a questa Regione il futuro che merita e che ha nelle proprie potenzialità».

Ricostruzione, lavoro, imprese – come Ast -, infrastrutture, sanità: dando per scontato che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, la Regione che margini di azione ha su questi temi? Un territorio in crisi come Terni, che risposte deve attendersi per non arretrare ancora di più verso il mezzogiorno?

«Sono tutte urgenze e temi sui quali è necessaria la collaborazione del governo. Fratelli d’Italia non farà mai mancare il proprio contributo in parlamento, ma la Regione Umbria dovrà fare la sua parte. Bisognerà cogliere la grande opportunità offerta dai fondi europei: basta con la logica della sinistra dei fondi a pioggia e della polverizzazione delle risorse, sì ad un piano che faccia crescere il Pil regionale sostenendo tutte quelle iniziative che possono essere un volano concreto per lo sviluppo. Serve costruire una Regione amica di chi fa impresa, mettendo chi può assumere nelle condizioni di farlo, tagliando le tasse e la burocrazia. E poi di nuovo il tema delle infrastrutture. Perché senza infrastrutture moderne, è impossibile attrarre investimenti, fare impresa, rilanciare il turismo e promuovere i prodotti e le eccellenze di questo territorio. Senza infrastrutture non c’è futuro per le aziende umbre, a partire da quelle del ternano. È un programma impegnativo e di lungo periodo, ma ce la metteremo tutta per rispettarlo e portarlo avanti».

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