Gualdo, bulli a scuola: carabinieri li arrestano

Perugia: misura cautelare per un 15enne e un 16enne di origine marocchina. Avrebbero ‘tormentato’ per mesi i compagni di classe

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di E.M.

Offendevano i compagni di classe, li minacciavano e rubavano loro penne e quaderni. Nei casi più gravi arrivavano ad aggressioni, pugni e calci. Due minorenni di 15 e 16 anni, di origine marocchina e residenti a Gualdo Tadino, si trovano ora agli arresti domiciliari: l’accusa per loro è di ‘atti persecutori’, più nota come ‘stalking’. Le indagini, coordinate dal pm Flaminio Monteleone, sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Gubbio e dalla stazione di Gualdo.

I fatti Ad uno dei due presunti bulli l’ordinanza era già stata notificata, mentre l’altro è stato raggiunto dal provvedimento di permanenza in casa ieri, non appena rientrato da un viaggio in Marocco con la famiglia. All’arresto si è arrivati abbastanza in fretta: gli episodi di bullismo, infatti, si sono verificati dall’inizio dell’anno scolastico allo scorso novembre. I sei ragazzi più colpiti dagli insulti in classe, erano arrivati a non voler più uscire per andare a scuola e soprattutto avevano paura di denunciare, perché per questo, ricevevano pesanti minacce, anche nei confronti delle loro famiglie. Sono stati dunque i genitori a rendersi conto della gravità dei fatti e a rivolgersi ai carabinieri. Le vicende sono state poi ricostruite a partire dalle testimonianze dei ragazzi e grazie alla collaborazione degli insegnanti.

La misura I due minorenni, adesso, oltre a rimanere in casa, non potranno più usare i social network, se non per comunicare con i propri familiari. «Nei confronti dei minori è una misura poco frequente – ha spiegato in conferenza stampa il maggiore Carlo Sfacteria del reparto operativo di Perugia – la procura ha agito in modo tempestivo ed ha preso un provvedimento restrittivo importante». I giovani, ancora nell’età dell’obbligo scolastico, torneranno a scuola, ma solo dopo aver frequentato un ‘corso di recupero’ sui temi della legalità. L’obiettivo, come sempre avviene per i minori, è quindi quello di rieducarli. E ne sono consapevoli anche le famiglie dei ragazzi, che vivono a Gualdo da molti anni ma si trovano in condizioni di difficoltà economiche. «La risposta dei genitori è stata ottima – hanno assicurato i militari – hanno preso coscienza dei comportamenti dei figli e vogliono aiutarli a recuperare».

La scuola Se a volte capita che i docenti non si accorgano quando le offese tra compagni di classe si trasformano in bullismo, questa volta la scuola ha avuto un ruolo chiave nella gestione del caso. L’istituto, infatti, aveva già sospeso gli allievi – seguiti anche dai servizi sociali – ed ha collaborato attivamente con i carabinieri fornendo importanti dettagli. «Anche i due ragazzi hanno capito il senso della misura – hanno raccontato il capitano della compagnia di Gubbio Piergiuseppe Zago e il maresciallo Simone Mattei – con la scuola avevamo già iniziato piccoli corsi di legalità nelle aule. Si sono resi conto di qual è il motivo per cui sono stati puniti».

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