La Ternana a Palermo, trasferta ‘maledetta’

‘Fere’ verso il match con la capolista: mai vincenti in 14 gare ufficiali di B. Unici a vincere in Sicilia Riccomini e Delneri: Pochesci ci prova. E sprona Carretta a modo suo

Condividi questo articolo su

di S.F.

Sala e Valjent, gli unici ‘superstiti’ dell’ultimo precedente del 2013

Quel 26 dicembre 2013 la difesa della Ternana era opposta a giocatori del calibro di Andrea Belotti e Abel Hernández. Con Paulo Dybala in panchina e Davide Di Gennaro a completare il 3-4-3 di Iachini. I rossoverdi di Toscano persero 1-0, a conferma di un trend più che nefasto in terra siciliana: le vittorie in serie B in gare ufficiali sono zero su quattordici e di mezzo c’è anche un 8-0 nel 1948. Tocca a Sandro Pochesci cercare di fare l’impresa e unirsi al duo Riccomini-Delneri (il primo vinse al ‘Barbera’ nel 1974 in coppa Italia, il secondo in serie C1 nel 1997), soli tecnici delle ‘Fere’ capaci di passare nel fortino dei rosanero. Il trainer romano, senza sconfitte da sette giornate e, al contempo, privo di vittorie da nove turni, potrà contare di nuovo sul capitano Defendi e Albadoro. «Sono di certo più forti di noi, ma come sempre non abbiamo paura e andiamo a giocarcela», lancia la sfida Andrea Signorini. Intanto Pochesci carica a modo suo Mirko Carretta.

TERNANA, VECCHIE CONVENZIONI E POSIZIONE DEBITORIA LONGARINI: «NESSUN PERICOLO CONTENZIOSO»

Antonino La Gumina, uno degli ex

Nei 21 precedenti ufficiali in Sicilia la Ternana è uscita vincitrice in appena due circostanze, appunto. In serie B lo score è più che nefasto: undici affermazioni Palermo (sette consecutive dal 1978) e tre pareggi, l’ultimo dei quali nel 1977 con Cesare Maldini a guidare le ‘Fere’: tra gli allenatori a cadere in Sicilia anche i vari Mario Beretta, Andrea Agostinelli e Renzo Ulivieri (ora ‘maestro’ di Pochesci a Coverciano), mentre Corrado Viciani (per lui anche una sfida in A nel conteggio) riuscì a rimanere imbattuto nei due incontri al ‘Barbera’. In attesa del mercato per i rossoverdi si prospetta una missione ardua contro la leader del campionato, seppur – paradossalmente – i rosanero tra le mura amiche stiano dimostrando più di qualche difficoltà: appena quattro successi su nove incontri e undici realizzazioni all’attivo. Numeri non proprio eccelsi, bilanciati da un rendimento esterno da record – unica formazione imbattuta – in categoria. Sabato magari sarà la volta buona per rompere il tabù.

ANDREA SIGNORINI: SFIDA ALLA CAPOLISTA PALERMO, ULTIMATUM E GIUDIZI, VIDEO

La difesa a quattro testata

Si vede anche il 3-2-1-4 Ormai anche a livello nazionale hanno imparato le particolarità del 54enne tecnico della Ternana. Non solo nella comunicazione e nell’approccio con il gruppo, ma anche per scelte tattiche: nella seduta di mercoledì, al di là delle consuete prove sul 4-3-1-2 (4-4-1-1 in ripiegamento) e 3-4-1-2, è spuntato fuori – Pochesci lo ha proprio citato – un 3-2-1-4 con Tremolada alle spalle di Tiscione, Montalto, Finotto e Carretta. Soluzione magari ipotizzabile a gara in corso in determinazioni contesti, per il resto il trainer laziale ha provato – in maggior misura – lo schieramento composto da Valjent, Gasparetto, Signorini, Favalli, Bordin (ma il capitano rossoverde dovrebbe ritrovare la maglia da titolare), Paolucci, Angiulli, Tremolada, Carretta e Montalto. Out Marino e Plizzari, in campo nel pomeriggio a Brescia contro la Finlandia ‘Under’ 19 (5-0). In casa Palermo altra tegola per Tedino: oltre a Nestorovski e Chochev, è a forte rischio la presenza del portiere titolare Posavec a causa di un trauma contusivo alla mano sinistra.

Carretta e Pochesci a colloquio al termine della seduta

«Loro non palleggiano». Carretta spronato Diverse le indicazioni di Pochesci alle ‘Fere’. «Loro non palleggiano, corrono e basta», ha fatto presente ai suoi: sarà fondamentale dunque, nella mente del tecnico, l’intensità e la qualità di corsa in transizione nel match in Sicilia. Anche perché per singoli i rosanero possono vantare una caratura superiore rispetto alla Ternana. Richiami in particolar modo per Angiulli e Carretta: quest’ultimo, nelle battute finali della seduta, ha fallito una comoda occasione (taglio in area partendo dall’out sinistro) dopo un buon contropiede sviluppato dalla formazione titolare con il 3-2-1-4. Il romano non ha ‘perdonato’: «Carretta, vai a quel paese. Se devi sbagliare è meglio che non ci arrivi su quella palla». Poi Pochesci lo ha avvicinato appena terminato l’allenamento: colloquio di circa dieci minuti, nel quale il giocatore ha spiegato le sue ragioni. Il tecnico, anche per motivarlo, gli ha ricordato della performance di Simone Magnaghi (avversario del Fondi con il Taranto nella scorsa stagione, il mister delle Fere lo conosce bene) nella gara di ‘Tim Cup’ tra Inter e Pordenone.

NUOVA CONVENZIONE QUINQUENNALE, IL 18 LA DATA GIUSTA: OK CONSIGLIO COMUNALE E FIRME, TRA SPESE PER LA MANUTENZIOEN STRAORDINARIA E PROPOSITI D’ACQUISTO

Bordin provato tra i titolari

La volontà Vincere a Palermo, un sogno per i rossoverdi: «Affronteremo – il pensiero di Signorini – una delle più forti e noi lo faremo come abbiamo fatto in precedenza, senza paura. Stiamo provando gli schemi per farlo al meglio. Con il Parma forse abbiamo sbagliato la prima mezz’ora, ma dopo dalla tribuna ho visto una Ternana che ha giocato a viso aperto. Diciamo che proveremo a imporre il nostro gioco con palleggio, aggressività e corsa».

Le differenze: «Valori che noi non abbiamo» Squadra quasi tutta italiana contro una di predominanza straniera. E anche per qualità e ampiezza della rosa tra Palermo e Ternana c’è qualche ‘gradino’ di differenza: «Talmente ampia – il pensiero di Signorini sulle assenze dei rosanero – che sono comunque tutti pericolosi. Con tutto il rispetto per me e per i miei compagni, loro a livello singolo sono più forti avendo giocatori che hanno fatto categorie superiori. Noi siamo una formazione che crea tanto, vero, tuttavia credo che loro hanno valori che la Ternana non ha. Ciò non vuol dire che partiamo sconfitti, nel calcio non vince sempre il più forte».

Andrea Signorini

Bandecchi e i punti a disposizione In media, la quota standard – dal ritorno in B – della Ternana al giro di boa si aggira tra i 22 e i 24 punti. I rossoverdi di Pochesci possono ancora raggiungerla, ma serve invertire il trend: «Abbiamo queste tre partite molto importanti per noi, specie per vedere ciò che potremo essere. Poi ci sarà il mercato di gennaio e vedremo le scelte della società, se rinforzare o no. Abbiamo ricevuto – aggiunge il centrale di Genova – un ‘ultimatum’ da Stefano Bandecchi (Signorini ha parlato di una conferenza prevista per giovedì, programmata tutte le settimane), ci ha caricato per le gare finali del girone d’andata: dobbiamo far vedere alla gente ciò che valiamo. Può accadere di tutto. Il record di pareggi ci fa capire che dobbiamo dare ancora di più, perché il 100% messo in campo finora non è bastato. Diciamo che manca qualcosa».

Stefano Ranucci e Mauro Balata

«Non sono soddisfatto di me» Infine un mea culpa sulla personale stagione e la consapevolezza di dover vincere: «Non sono soddisfatto del mio rendimento finora, ho commesso diversi errori. Ma può succedere. Lo stesso vale per la squadra, la posizione di classifica per ora non è soddisfacente; per quel che concerne – conclude – il sistema difensivo all’inizio eravamo più spregiudicati e ci sono stati diversi disattenzioni individuali, poi post Frosinone abbiamo parlato e siamo migliorati. Questione d’allenamento». Palermo e Avellino, chance conclusive per evitare di dover chiudere il girone d’andata con casella a 0 sui successi in esterna.

Il ministro dello sport, Luca Lotti

La serie B, lo sviluppo e Lotti Vivai, valorizzazione giovani, rinnovamento del movimento calcistico e ruolo della Lnpb. Di questo e altro si è parlato martedì pomeriggio negli uffici di palazzo Chigi, a Roma: protagonisti il ministro allo sport Luca Lotti e il neo presidente della Lega Mauro Balata. Alla base del discorso la necessità che la serie B si impegni ancora di più nella crescita degli ‘Under’, anche per raggiungere una maggiore consistenza economica. «Balata – la nota della Lnpb – ha espresso il desiderio che questi sforzi vengano riconosciuti in tempi brevissimi dal sistema calcio attraverso una maggiore collaborazione e una maggiore considerazione e presenza nei confronti dei club della Serie B. Il che, ad avviso del presidente, appare giusto e doveroso anche in relazione ai futuri rapporti con le altre componenti del consiglio federale». Dal canto suo Lotti «si è detto convinto della necessità e della straordinaria utilità della funzione svolta dalla Lnpb per la crescita del movimento calcistico italiano e per produrre quel rinnovamento auspicato da più parti».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli