Nomine sanità senza concorso: è scontro

Tensione fra università di Perugia e Regione. Liberati e Carbonari (M5s) chiedono all’assessore di «ripristinare la legalità»

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di G.N.

Il Movimento 5 stelle dell’Umbria si appella alla «legalità» sul fronte delle nomine dirigenziali effettuate senza concorso al Santa Maria della Misericordia, a Perugia. I consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, in una interrogazione alla giunta, evidenziano «le anomalie adottate in questi anni per le nomine dei dirigenti sanitari» e chiedono all’assessore alla sanità, Luca Barberini, «le motivazioni che impediscono l’attivazione delle procedure stabilite dal protocollo d’intesa fra università e Regione Umbria»; inoltre, «quali procedure urgenti l’assessore intenda assumere per ristabilire la legalità nella nomina del direttore facente funzione della struttura complessa di gastroenterologia». Non solo. Si chiede «in quale data la direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia abbia acquisito i richiesti pareri del rettore dell’università di Perugia, del collegio di direzione e della scuola di medicina, preliminari alle reiterate nomine del dirigente medico nell’ultimo triennio».

«Nomine senza concorso»

Il caso era stato già segnalato in una precedente interrogazione nel luglio 2018: «Abbiamo evidenziato le modalità anomale che, nel corso degli ultimi cinque anni, hanno condotto a ripetute nomine, in assenza di concorso, di un dirigente sanitario al ruolo di sostituto del direttore, nella struttura complessa di gastroenterologia dell’azienda ospedaliera di Perugia». Secondo i due consiglieri «il dirigente medico occuperebbe in maniera illegittima, conseguendo impropri emolumenti, tale posizione, alla quale è stato nominato con ben cinque delibere consecutive degli apicali Walter Orlandi e Emilio Duca, per cinque anni di seguito e senza espletamento di alcun concorso, apparentemente in assenza dei requisiti di legge iniziali».

‘Guerra’ fra Regione e università

«Per di più – aggiungono i due esponenti del M5s – essendo quella di gastroenterologia una struttura assistenziale a conduzione universitaria, tali nomine, oltre a violare l’articolo 18 del contratto collettivo dell’area firigenza medica, violano il protocollo di intesa firmato tre anni fa da Regione e università di Perugia, con la partecipazione delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni». Il protocollo – riferiscono i consiglieri Liberati e Carbonari – stabilisce che «le strutture complesse aziendali di pertinenza universitaria debbano essere affidate ad un docente universitario mediante espletamento di un apposito concorso riservato al personale universitario. E che, in caso di necessità, l’incarico di direzione di struttura universitaria possa essere affidato, temporaneamente a personale del servizio sanitario nazionale, d’intesa con il rettore, sentito il collegio di direzione e sentita la scuola di medicina». Liberati e Carbonari sostengono di «possedere documenti che dimostrano come il rettore dell’università di Perugia abbia più volte negato il consenso alla procedura adottata e diffidato l’azienda ospedaliera di Perugia a proseguire». Tutto ciò – concludono i consiglieri – causa un «grave danno d’immagine al sistema sanitario regionale e all’università».

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