Partenze ‘Santa Maria’: «Segno di una crisi»

Terni, il consigliere regionale De Vincenzi si sofferma sugli addii di alcuni primari: «Ma quale turnover? I problemi sono altri»

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di Sergio De Vincenzi
Consigliere regionale Umbria

Il direttore generale dell’ospedale di Terni, Maurizio Dal Maso, confonde un «normale turnover dei primari» con una crisi gestionale devastante. L’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, cosa ne pensa?

Dal Maso parla di «fisiologico turnover» che non «apre scenari catastrofici», in merito allo stillicidio di fughe dall’azienda ospedaliera di Terni di professionisti eccellenti che nel gli anni hanno reso il ‘Santa Maria’ un punto di riferimento sanitario per specifici settori di intervento.

Sergio De Vincenzi

Siamo convinti che le diciture ‘turnover’ e ‘ricambio generazionale’ non siano adeguate ma ammantino, piuttosto, una crisi manageriale devastante che sta creando ’emorragie interne’ nella gestione del personale, soprattutto quello più qualificato. Dopo Carletti e Crescenzi, anche il caso del dottor Pardini, cardiochirurgo di fama nazionale, è apparso controverso. A pochi mesi dalla pensione lascia il suo incarico in pieno contrasto con il direttore generale Dal Maso, accusato di non prendere minimamente in considerazione la proposta di revisione delle prassi di intervento chirurgico sul territorio. Orecchie da mercante da parte del direttore generale che continua ad andare per la sua strada, senza ipotizzare modalità di condivisione e contrattazione con quanti hanno collaborato per rendere il ‘Santa Maria’ un multi centro di eccellenza.

Ha preso la via di fuga anche la dottoressa Caputo, luminare ed ex responsabile della neuroradiologia interventistica. Un’altra grave perdita perché specialista, come pochi, nell’intervento delle emorragie cerebrali. Dopo che la Caputo dichiarò a Dal Maso le motivazioni del suo congedo, non è stato fatto nessuno sforzo per trattenerla. Ora opera a Teramo che la ha accolta come il ‘Cristiano Ronaldo della medicina’. Negli ultimi giorni si parla di un imminente commiato anche di qualche altro primario che, sembra, stia già chiudendo la valigia.

Notiamo come alla base di questi addii vi sia una non volontà di conciliare le esigenze dei professionisti con quelle dell’azienda ospedaliera, creando una frattura di discordia sempre più evidente fra gli operatori sanitari e la dirigenza. A farne le spese, neanche a parlarne, sono i pazienti che non possono più contare su servizi efficienti e di qualità.

Nonostante una crisi gestionale di tale portata, viene sbandierato a mezzo stampa che il ‘Santa Maria’ ha aumentato il proprio volume finanziario registrando un aumento di fatturato del 3,1% nel 2017 con previsioni di crescita per il 2018. Per onestà di servizio nei confronti di tutti i cittadini umbri, ci riserviamo di chiedere urgentemente alla dirigenza generale un accesso agli atti di bilancio per verificare se, come affermato, il ‘Santa Maria’ goda di uno reale stato di salute. Ci piacerebbe sapere cosa pensa l’assessore regionale alla sanità Barberini in merito alla gestione complessiva dell’azienda ospedaliera di Terni e se crede sia opportuno intervenire oppure continuare a lasciare carta bianca all’attuale dirigenza.

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