Documentario sociale, Perugia capitale

Dal 23 settembre al 1 ottobre Perugia torna ad essere il capoluogo del cinema del reale. Documentari, incontri e laboratori anche coi detenuti di Capanne

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Quattro sale in centro, cinque categorie di concorso, decine di proiezioni, incontri, dibattiti e convegni per uno sguardo ‘altro’ sul cinema del reale.

L’incontro in Regione

La terza edizione E’ pronto a fare il grande salto in avanti il Perugia social film festival, la manifestazione dedicata al documentario sociale  organizzata e promossa dalla fondazione La città del sole onlus. A presiedere il festival, giunto alla sua terza edizione, quest’anno sarà il documentarista Giovanni Piperno. «La chiamata di Stefano Rulli è stata per me un onore. L’incontro, poi, con lo staff del PerSo mi ha definitivamente convinto ad accettare la scommessa, con l’obiettivo di rendere il festival uno dei punti di riferimento del cinema documentario». Con queste parole Piperno ha spiegato a cosa punta il Perugia social film festival che, dopo due edizioni capaci di attrarre registi da ogni continente, è pronto al definitivo salto.

Le istituzioni «La Regione sostiene il PerSo in modo trasversale, perché riconosce a questo Festival un ruolo diverso: è un’occasione di crescita non solo per l’Umbria ma a livello nazionale – ha spiegato nel suo intervento Fernanda Cecchini, assessore regionale alla cultura – In tema di psichiatria la nostra è stata tra le prime Provincie a sperimentare e soprattutto a comunicare. Il PerSo è un’occasione per raggiungere nuovi traguardi grazie ad un approccio che trovo essere quello giusto». «Il PerSo è sicuramente qualcosa di nuovo per Perugia – ha detto il Sindaco Andrea Romizi – che in queste sue prime tre edizioni ha saputo, fin da subito, guadagnarsi credibilità, grazie anche alla capacità di aggregare diversi soggetti del territorio. Ha saputo innovare con spirito creativo e di rigenerazione del territorio, contribuendo a rendere accessibili argomenti che non sempre lo sono, vuoi per la loro complessità, vuoi per i pregiudizi che spesso li accompagnano». Romizi ha concluso confermando il sincero interesse per l’attività del Festival e l’impegno dell’amministrazione a supportarla ancora di più, nella consapevolezza che il PerSo sia una significativa occasione di arricchimento per la comunità perugina. Ne è convinto anche Stefano Rulli, presidente della Fondazione La Città del Sole – Onlus: «Il Festival è un ponte tra il “fare” e il “comunicare”. Non solo quel che fa la Fondazione ma anche quel che si fa in Umbria su questi temi e, attraverso i documentari, guardare le esperienze che arrivano da altri luoghi di tutto il mondo».

Giovanni Piperno Una terza edizione che si presenta con importanti novità, a partire dalla presidenza di Giovanni Piperno, un documentarista tra i più accreditati e premiati nel panorama italiano del cinema del reale, portatore di una visione cinematografica originale sempre improntata alla ricerca sui linguaggi e connotata da un forte impegno sociale. Nuova anche la direzione artistica, con Giacomo Caldarelli, Ivan Frenguelli e Andrea Mincigrucci, ovvero i giovani esercenti cinematografici che hanno realizzato il PostModernissimo, primo multisala dell’acropoli perugina. Il punto di vista nuovo che hanno voluto portare nella selezione del PerSo award parte dalla presa di coscienza di un mondo in cui la guerra rimane il motore dei destini dei popoli: «A questo punto diventa prioritario per il PerSo ampliare le proprie vedute ed il proprio raggio di azione – hanno spiegato – per questo la selezione dei film non può prescindere dalla presa di coscienza di cosa significhi fare cinema del reale in questo momento storico. Il passo che si fa compiere al PerSo consta di un unico movimento, non un moto a luogo, ma una rinnovata capacità di osservazione». Non a caso, ad aprire il festival l’anteprima italiana fuori concorso La bataille de Mossoul, di Bernard-Henri Lévy.

L’INTERVISTA AL REGISTA E PRESIDENTE DEL PERSO

Il programma Dal 23 settembre al 1 ottobre il capoluogo umbro diventerà crocevia del documentario sociale, con ospiti da tutto il mondo e tanti nuovi sguardi cinematografici, attenti e originali, sulla nostra realtà. I titoli in concorso, divisi in cinque categorie sono oltre trenta, con un ricco programma che prevede incontri, dibattiti, convegni ed eventi collaterali, oltre alle decine di proiezioni che animeranno le quattro sale del centro storico: Méliès, PostModenissimo, Sant’Angelo e Zenith. Tutti gli eventi, come di consueto, saranno ad ingresso gratuito.

La conferenza stampa di presentazione

Masterpiece Come l’anno scorso, accanto alle anteprime italiane che gareggiano nella sezione PerSo Award, ci sono i documentari già premiati in importanti festival internazionali, ai quali è dedicata la categoria PerSo Masterpiece e i cortometraggi del PerSo Short Award. Il programma, appena ufficializzato, offre uno spaccato vasto e multiforme di tante diverse realtà: dal transito lungo la frontiera tra Croazia e Slovenia (Borders di Damjan Kozole) ad un piccolo villaggio di pescatori sul Mar Baltico (Last season di Slawomir Witek), dalle rovine del genocidio armeno (The Others di Ayse Polat) ai treni che tagliano l’Est Europa portando memorie e profezie (Treblinka di Sérgio Tréfaut), dagli affreschi silenziosi di una Cina che si trasforma (A Yangtze Landscape di Xu Xin) alla complessa riflessione, in bilico tra linguaggio e sentimento, in un’Argentina raccontata da uno sguardo orientale (El futuro perfecto di Nele Wohlatz).

Umbria e Italia E, ancora, dalle agghiaccianti ritualità del turismo della morte (Safari di Ulrich Seidl) alle controverse panoramiche che raccontano frammenti d’Italia (Cinema grattacielo di Marco Bertozzi, Liberami di Federica Di Giacomo, Varichina di Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo). Senza dimenticare i promo, brevi anteprime di progetti che diventeranno un film, sui quali il festival investe con il premio PerSo da non perdere, e le produzioni legate alla nostra regione che concorrono nella sezione Umbria in celluloide.

La giuria A valutare i titoli in concorso ci saranno sei giurie. Quella ufficiale sarà composta dal distributore Vieri Razzini, dai registi Wilma Labate e Giovanni Cioni, dal produttore Wout Conijn e dal critico cinematografico Maurizio Di Rienzo. Poi la giuria speciale delle detenute, in collaborazione con la Casa Circondariale di Perugia-Capanne, quella dei richiedenti asilo e rifugiati, beneficiari del progetto Sprar della cooperativa sociale Perusia onlus e quella della redazione di FilmTV. Agli spettatori presenti in sala, infine, verrà chiesto di votare a fine proiezione durante le giornate del Festival assegnando un premio nella categoria PerSo Award. Tra le novità 2017 c’è anche il prezioso sodalizio con il Premio Solinas documentario per il Cinema – costruito nella logica di valorizzare la condivisione ideale e progettuale che anima i due festival – che, tra le altre cose, porterà a Perugia la fase finale e la premiazione dell’importante concorso romano; anche i giurati del premio Solinas assegneranno un riconoscimento durante il PerSo.

Laboratori  e incontri Tra le proiezioni fuori concorso l’ormai consueta retrospettiva dedicata al cinema della Follia, che quest’anno ospiterà due documentari del presidente Piperno, Cimap! Cento italiani matti a Pechino e This is my sister. A margine delle proiezioni alcuni incontri pubblici dalla forte risonanza, come l’importante dibattito con i rappresentanti del MiBACT, per cui sarà presente il direttore generale per il cinema Nicola Borrelli e di alcune istituzioni umbre, dedicato alla nuova legge Cinema e audiovisivo, in programma venerdì 29 settembre alle 10.00 al PostModernissimo. Poi una lezione tenuta dal sound designer Mirco Mencacci e una conferenza sul found footage. Da sottolineare anche l’incontro Terremoto: raccontare per ricostruire, durante il quale sarà presentato il lavoro finora realizzato dalla fondazione la Città del Sole e dall’associazione MenteGlocale a seguito della vittoria del bando Progetto Tv di Comunità 2017, mentre uno spazio sarà destinato alla presentazione di frammenti di montaggio del progetto laboratorio Nuvole, curato da Giovanni Cioni con i detenuti del Carcere di Perugia-Capanne.

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