Perugia, Santopadre: «Ripartiamo insieme»

Il presidente si prende le colpe e chiama a raccolta l’ambiente. Goretti: nuovo tecnico sarà esperto. Brighi e Volta: Giunti vittima dei nostri errori

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di P.C.

Conferenza stampa attesa, attesissima, dopo le polemiche, le sconfitte, i fumogeni, le accuse reciproche fra società e tifoseria, fino all’esonero di Giunti. Per la cui sostituzione, dopo l’iniziale attenzione su Stellone, sembrano in salita le azioni di Breda. Con la fascinosa opzione Cosmi sempre sul tappeto.

L’ESORDIO DI SANTOPADRE: TUTTA COLPA MIA – VIDEO

Un momento della conferenza

Il profilo del nuovo mister «Dovrà essere uno che conosce la serie B, capace di gestire la situazione difficile in una piazza come Perugia. Certo, non vi aspettate uno di 60-70 anni, ma comunque sarà uno esperto»: così il presidente. Intanto Goretti – che ha parlato pochissimo in conferenza – ha confermato che quello di Giunti è stato un esonero, ma non è escluso si possa arrivare ad una rescissione consensuale. E che in ogni caso Ciampelli rimarrà nelle fila della società, come vice oppure (se il nuovo tecnico imponesse il proprio) come componente dello staff tecnico.

Santopadre: «Potrei lasciare» «Amo Perugia e amo il Perugia – dice il presidente – non mi perdonerei mai se dovessi essere la causa della fine del calcio a Perugia o della perdita della categoria. Poi, a giugno, se capisco che mi vogliono fare fuori. Se capisco che la piazza non mi vorrà più, sarò il primo a prenderne atto e adottare le relative decisioni. Vi dico di più. Ho anche accantonato l’idea stadio al momento. La mia priorità ora è salvare il Perugia dalla serie B».

«Mie tutte le colpe» «Mi assumo tutte le responsabilità – dice il presidente in modo teatrale, un po’ con convinzione un po’ per provocare – sono responsabile di tutte le colpe che mi vengono addebitate. Siete contenti? Cosa volete di più? Vi chiedo solo di non creare confusione. Non infierite. Non condizionate le persone. Non è vero che io voglio spaccare i tifosi. Io? Io sono uomo del popolo, Mi viene da vomitare a pensare a certe cose scritte sui social. Perché condizionano la gente. Sono quelle le persone da perseguire. Anche legalmente. Perché portano le persone a commettere atti che non avrebbero mai compiuto». Chiaro il riferimento all’episodio di sabato sera. Poi aggiunge, ancora sui social: «Io sono colpevole ma tutti siamo colpevoli. Ognuno di noi è colpevole. L’uso dei social sta provocando grandi danni. Purtroppo non è possibile denunciare tutti quelli che scrivono sui social, ma sarebbe il caso». Il chiacchiericcio riguarda ad esempio Del Prete: «La sua assenza – chiarisce Santopadre – è legata solo al fatto che si sta curando a Barcellona»

Santopadre non si dà pace

Nessuna spiegazione La costante di oltre un’ora di conferenza stampa è che nessuno sa dare una spiegazione al calo vertiginoso di risultati e prestazioni registrato nell’ultimo mese. Né i giocatori, né il dt né il presidente: «Non si riesce a capire ciò che succede – dice Santopadre – forse non c’è una spiegazione o forse non l’abbiamo capita. Avevamo cominciato benissimo e ci siamo tutti convinti che potevamo andare in serie A quasi senza giocare. Un pensiero inconscio che ha preso tutti. Ed è successo quello che non sarebbe mai dovuto accadere. Le cose cominciano ad andare male. Abbiamo provato a metterci una pezza ma poi è successa una cosa non preventivata. Né da noi né da chi ha commesso certi atti. Perché sono sicuro che anche chi ha buttato le pietre non si è svegliato la mattina per tirare le pietre. Ma la conseguenza è stata che abbiamo perso tutti la lucidità Io per primo».

Terrorizzato dai titoli «Mi fa paura il fatto che venga estrapolata una parte della conferenza – confessa il presidente Santopadre – mi fa paura che magari un titolo possa fuorviare l’interpretazione di questa conferenza. Per questo io chiedo a tutti i tifosi: per favore, leggete i giornali, così i giornalisti sono contenti, però poi andate a vedere il video della conferenza stampa e ascoltate le mie parole dall’inizio alla fine. E fatevi la vostra idea».

La cena con Cosmi «Stimo tantissimo Cosmi – ha detto Santopadre – ho avuto il piacere di cenare con lui a Milano e ne ho apprezzato l’intelligenza e la cultura. Mi sono fatto raccontare tante belle cose sul Perugia. Poi, per l’allenatore, valuteremo con Goretti quale sarà la soluzione migliore per questa fase storica del Perugia. Ma in estrema trasparenza perché poi quando lo incontro sugli spalti voglio stringerli la mano e guardarlo negli occhi. Poi, se dovessi incontrarlo la prossima volta come allenatore del Perugia, sarò ancora più contento».

I TIFOSI DOPO L’ENNESIMA SCONFITTA – VIDEO

Volta: «Gol presi? Colpa un po’ di tutti» «Se siamo qui io e Brighi è perché vogliamo dare un messaggio chiaro, di compattezza e di unione nel gruppo, per sgombrare il campo da tante voci che sono state fatte in questi giorni. I motivi del calo nemmeno noi li conosciamo. Di certo ci vergogniamo delle ultime prestazioni, in particolare per i tanti gol presi. Tutta la fase difensiva va rivista e va messa sotto accusa. Ma anche in questo senso non possiamo addossare colpe a qualcuno in particolare. Evidentemente ci sono stati errori di tutti: allenatore, giocatori, staff, ambiente».

Brighi: «Non siamo autolesionisti»_ «Se non ci mettiamo in discussione noi per primi, chiunque dovesse arrivare non si va da nessuna parte. Giunti ha pagato per tutti ma le colpe sono soprattutto nostre. Ma al momento non siamo in grado di dire da cosa dipenda. Probabilmente per un aspetto psicologico. Sono tanti anni che gioco ma non ho mai trovato una squadra che gioca contro il mister. Assurdo dirlo. Anche se ci fosse uno spogliatoio spaccato, poi durante la partita si rema sempre e comunque dalla stessa parte. Evidentemente – cosa vi devo dire? – siamo scarsi, non siamo così forti come pensavamo».

15.00 – Stanno arrivando.

14.55 – In attesa dell’arrivo di qualcuno, c’è fermento e nervosismo anche fra i giornalisti. In molti fanno notare che l’annuncio dell’esonero è arrivato solo tramite Sky, senza alcuna comunicazione agli altri corrispondenti delle testate, locali e nazionali.

14.50 – Ancora nulla.

14.45 – A breve arriva il presidente.

14.30 – Se fosse una rappresentazione, diremmo che c’è il pubblico delle grandi occasioni in sala stampa. Mai così gremita.

Il senso della conferenza secondo noi Come ripetutamente richiesto dal presidente abbiamo lasciato da parte le interpretazioni e i titoli arditi, dando spazio quasi esclusivamente alle parole. Abbiamo seguito la conferenza stampa in diretta riportando solo i virgolettati. Abbiamo caricato un video, altri ne caricheremo. Abbiamo invitato – come lui stesso ha fatto – i tifosi a guardare il video integrale. Resta la sensazione di un ‘non detto’ di fondo: cose che non si possono o non si vogliono dire. Resta la sensazione di un incontro con i giornalisti che doveva servire più che altro a calmare la piazza, a sancire una tregua pubblica con gli ultras, ma non ha fornito alcuna spiegazione sulle reali ragioni che hanno trasformato, nel giro di un mese, una squadra schiacciasassi, capace di sciorinare gol e spettacolo, in un colabrodo che ha preso la bellezza di 16 gol in 5 partite. Non una risposta (ragioni tecniche? tattiche? atletiche? umane? non si sa). Solo mezze parole e provocazioni. Perché lo sappiamo tutti (e per primi i giocatori) che questa squadra è forte e che, nonostante tutto, può ancora dire la sua in questa serie B. Solo un problema psicologico (come ha detto il presidente)? Per quanto l’aspetto mentale sia importante nel calcio, ci sembra davvero troppo poco.

L’ultima di Giunti

Non solo colpa di Giunti Di certo, la società ha voluto responsabilizzare i calciatori. Un modo per dire: non era tutta colpa dell’allenatore. O, meglio ancora: lo abbiamo mandato via, ora tocca a voi rispondere sul campo. Questo è emerso chiaro e tondo. Però intanto bisogna trovare un successore. Dopo la conferenza, Stellone sembra ancora in pole position, ma meno favorito di prima. Ad ascoltare asetticamente le parole del presidente -il ritratto del profilo ideale, le parole di stima –  sembrerebbe che Cosmi abbia le caratteristiche giuste, ma la sensazione dice che alla fine non sarà lui il prescelto. Circolano altri nomi (Breda, Oddo, Toscano, Aglietti, Colantuono) che potrebbero tornare di attualità nei prossimi giorni. Intanto, però, il Perugia è nelle mani di Davide Ciampelli e la stessa sensazione di prima ci dice che a Cremona in panchina siederà lui.

CIAMPELLI, DALLA PRIMAVERA ALLA PRIMA SQUADRA

Scaricare la fatica e i pensieri L’ex tecnico della Primavera ed ex allenatore in seconda – imbattuto sulla panchina del Grifo quando gli è capitato di prendere il posto del ‘titolare’ (contro Virtus Entella e Pescara) nella mattinata di mercoledì, in un clima surreale, ha diretto il primo allenamento dell’era post Giunti. Una seduta di scarico fisico e mentale. Per chi era in campo ma anche per chi, nella sede, di fronte ai campi di allenamento, cercava (e cerca) di venire a capo di una situazione ingarbugliata.

Nessun piano Contrariamente a quanto dicevano le voci che si erano diffuse prima sabato sera e poi martedì, il Perugia non aveva un piano pronto per il dopo Giunti. La decisione dell’esonero è stata presa a caldo dopo la partita con il Cesena, prestazione definita «indifendibile» da Goretti, che evidentemente ce l’aveva con i giocatori ma anche con l’allenatore, cui però il dt ha riconosciuto di non avere tutte le colpe. Ma, come ha detto Castori ai nostri microfoni, nel calcio paga sempre l’allenatore. Funziona così. Soprattutto quando, come in questo caso, non si riesce a capire quale sia il vero problema di una squadra che sembra esserci dal punto di vista tecnico, tattico e fisico, ma non più con la testa. Perché (e questo Santopadre ha voluto chiarirlo) il presidente non avrebbe problemi a metterne 4-5 fuori rosa se si accorgesse di comportamenti non professionali .

Roberto Stellone

La telefonata Stellone-Goretti Di certo c’è che martedì sera Stellone non era a Perugia, tantomeno al Curi, come invece qualcuno aveva scritto. Era a Frosinone per seguire i ciociari (che hanno battuto la Ternana). Vero però che il tecnico ha ricevuto una telefonata da Goretti. Ed è lui stesso ad ammetterlo in esclusiva a umbriaOn: «Mi sono fatto una chiacchierata con Goretti, siamo rimasti che ci dobbiamo risentire», ha detto, senza però aggiungere altri dettagli. Certo è che si saranno scambiati le reciproche condizioni e ci stanno pensando. Il mister rifletterà su un ingaggio che sarebbe inferiore a quello di Bari e Frosinone. Il Perugia sull’idea di sobbarcarsi di altri contratti (oltre a quello di Giunti) per il tecnico e il suo staff.

I TIFOSI SULLA CRISI: PAROLE A CALDO – VIDEO

Il ruolo di Ciampelli Non è secondario il ruolo del tecnico in seconda. Per due motivi: quello economico (un nuovo esonero significherebbe un nuovo stipendio sul groppone) e soprattutto quello tecnico e diciamo anche umano. Ciampelli è molto apprezzato a Pian di Massiano. Ha fatto bene sia come tecnico della Primavera che come vice di Giunti. E la società non vorrebbe privarsene a cuor leggero: lo vedono ancora in panchina, come vice o collaboratore tattico. Anche per questo, a 12 ore e più dall’esonero in diretta televisiva, sul sito ufficiale non era ancora comparso il comunicato ufficiale dell’esonero. 

Cosmi ‘disoccupato presente’

Cosmi «addolorato» Chi di certo verrebbe a Perugia a piedi è Serse Cosmi. Peraltro, invocato a gran voce dalla piazza in questi giorni. Ma i limiti sono di tasca (il tecnico costa tanto ed è ancora legato a Trapani) e di personalità: un uomo così amato rischierebbe di creare squilibri nel rapporto piazza società. Non che la società lo tema (anche questo ha puntualizzato Santopadre) ma di certo i tifosi non avrebbero dubbi ogniqualvolta si tratterebbe di schierarsi. D’altro canto, però, la scelta di un tecnico tanto amato potrebbe anche rappresentare una ulteriore ‘pacificazione’ fra Santopadre e la curva, dopo un periodo di forti tensioni. Intanto, il tecnico ha parlato: «Sono addolorato per il Perugia, è la squadra che seguo sempre, fin dall’Interregionale – ha detto a Sportitalia – quest’anno c’erano le premesse per un campionato in linea con le ambizioni della società e della piazza, ma si è innescata una spirale negativa. Santopadre e Goretti, che conosco bene per averlo allenato, sanno perfettamente cosa fare. Penso che in questa Serie B cortissima ci sia tutto il tempo non soltanto per precipitare ancora, ma soprattutto per recuperare anche per l’alta classifica perché per me l’organico è assolutamente di qualità». Il mister non ha voluto rispondere a domande su eventuali telefonate dalla dirigenza, né in tv né a umbriaOn. Simbolico il suo status su WhatsApp: «Disoccupati presenti». È per questo suo stile che a Perugia lo amano.

Gli altri Anche il profilo di Breda è in linea con le esigenze della società. Lui sarebbe felice di una sfida così importante e ci risulta aspetti con ansia una telefonata con prefisso 075. I suoi trascorsi con la Ternana non sarebbero un limite invalicabile: di certo non è un rossoverde doc, per capirci. E inoltre costa poco, il che non guasta. Meno percorribile la pista Oddo, a cui Goretti aveva pensato già nei giorni scorsi (ma non c’erano state reali trattative), come pure a De Zerbi, finito poi al Benevento. Difficile però che il tecnico pescarese dia una risposta immediata: con tante squadre in bilico, aspetta una chiamata dalla serie A. Anche Oddo, come Stellone, è legato a Goretti da una lunga amicizia nata a Napoli nella stagione 99/2000 quando i tre erano allenati da Walter Novellino, altro perugino di cuore, che con ogni probabilità battezzerà il nuovo tecnico al Curi in occasione di Perugia-Avellino del 6 novembre. Anche perché, con questi ritmi, difficile che la scelta arrivi prima di sabato.

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