Ternana, Zadotti: venerdì interrogatorio

Terni, il presidente, arrestato nell’operazione ‘Vento di maestrale’, difeso dall’avvocato Madia: «Accuse prive di fondamento»

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di S.F.

Attesa. Questa la parola d’ordine in casa Ternana dopo l’arresto del presidente rossoverde Francesco Zadotti, coinvolto secondo l’accusa nell’operazione ‘Vento di maestrale’. Ma non troppa, perché la società di via Aleardi non può permettersi di avere il proprio massimo dirigente interdetto dal potere di firma e privato di ogni funzione amministrativa. C’è un allenatore da scegliere, un parco giocatori da rinnovare in grande scala e una stagione da programmare. «48 ore e la proprietà deciderà», ha spiegato il ds Vittorio Cozzella mercoledì sera.

L’interrogatorio Venerdì inizia il cammino giudiziario di Francesco Zadotti – considerato dagli investigatori uomo di fiducia del ‘patron’ dell’ex discarica romana di Malagrotta – per dimostrare di essere estraneo alla truffa sui rifiuti che ha portato all’arresto di nove persone. Seguito dall’avvocato Nicola Madia del foro di Roma, il presidente rossoverde sarà a Viterbo per l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Viterbo, Salvatore Fanti: «Faremo richiesta – spiega l’avvocato Madia – di riesame e impugneremo la misura cautelare. Confidiamo, compatibilmente con i tempi della giustizia italiana, di risolvere la situazione quanto prima: riteniamo che le accuse siano totalmente prive di fondamento. Tutto ciò emerge già da un esame sommario degli atti».

Ipotesi dimissioni La soluzione più ‘semplice’ per uscire dallo stallo in casa Ternana è rappresentata dalle dimissioni di Zadotti e la nomina di un nuovo presidente che possa garantire la marcia dell’aspetto burocratico-amministrativo della società: «Di questo – chiude l’avvocato Madia – non ne abbiamo nemmeno parlato, sono valutazioni che non competono a me».

 

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