Terni, debiti mense: botta e risposta

Piacenti D’Ubaldi e la Virili in commissione. M5S e Fdi-An all’attacco: «Ci sono più debiti». L’assessore: «Inutili nervosismi»

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di S.F.

‘Bagarre’ in III° commissione consiliare sulla refezione scolastica. Opposizioni scatenate nel confronto con l’assessore al bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi e la dirigente del dipartimento promozione sistema formativo sociale di palazzo Spada, Danila Virili, chiamati a rispondere sui debiti fuori bilancio, sulla nuova gara d’appalto e sulla modalità di rinnovo con Cns/All Foods nel dicembre 2013. E salta fuori un nuovo documento sulle fatture non liquidate per il servizio mensa: battaglia anche su questo fronte.

IL CAPITOLATO D’APPALTO (2008)

Il documento presentato da Piacenti D'Ubaldi e Virili

Il documento presentato da Piacenti D’Ubaldi e Virili

Richieste e alzate di scudi Piacenti D’Ubaldi e Virili si sono presentati in commissione con un nuovo resoconto, in riferimento alla ‘quantificazione debiti fuori bilancio del servizio di ristorazione scolastica’: anno per anno, dal 2008, sono indicate le spese, l’impegno previsto nel capitolato d’appalto, i debiti accumulati e quelli progressivi, fino ad arrivare a un totale di 1.723.828,75 euro. Al M5s qualcosa non quadra: «Nello schema precedente le fatture non liquidate nel 2015 – ha attaccato la Pococacio – ammontavano a 1.723.662,15, quest’altro invece indica per lo stesso anno un debito di 497 mila euro. Qual è quello vero?». De Luca non perde tempo: «D’Ubaldi continua a prendere in giro, il debito complessivo – ha tuonato – supera i 3 milioni di euro». Partono poi le richieste di spiegazioni (a chiederle anche Cecconi di FdI-An) per una fattura legata ad interessi moratori del luglio 2015 da oltre 115 mila euro, non presente nell’elenco consegnato dalla dirigente e dall’assessore.

LA DETERMINA DELLA MOSCATELLI DEL DICEMBRE 2013: RINNOVO DA 3,6 MILIONI

dubaldi-virili-melaseccheLa difesa La Virili ha parlato di un «lavoro di ripielogo fatto come ufficio scolastico, con la collaborazione di Maria Rosaria Moscatelli e non c’è alcuno scarico di responsabilità per questa situazione. Il debito è cresciuto specialmente negli ultimi anni, soprattutto a causa del passaggio di alcune cucine alla gestione esternalizzata a seguito dell’indisponibilità di personale comunale – limiti di età o problemi di salute – e ai nuovi affidamenti. Il nuovo bando è pronto ed è chiaro che si fanno delle stime per i pasti in base agli iscritti, ci possono essere delle variazioni – risposta per Todini, che ha chiesto lumi sull’aumento dei costi – sostanziali in itinere». E sulla fattura tirata in ballo da De Luca la dirigente ha replica che «può succedere che, quelle ditte stanche della nostra lentezza, presentino delle fatture per sollecitare il pagamento. Tutto questo lavoro è stato fatto per riconoscerlo il debito, non stiamo negando nulla».

IL PARERE DELL’AVVOCATURA SUL RINNOVO DELL’APPALTO

La documentazione portata in aula relativa alla refezione scolastica

La documentazione portata in aula relativa alla refezione scolastica

«Debito più alto» Cecconi, alla pari dei ‘grillini’, non crede alla cifra indicata dal resoconto: «La fattura da 115 mila è stata contestata? Perché altrimenti il fornitore ha il diritto di procedere al decreto ingiuntivo una volta consolidatosi il debito e questi soldi si aggiungono al milione e 700 mila euro già noto. In quest’aula si sono approvati i bilanci consuntivi 2013, 2014 e 2015, va ricordato, e la Corte dei conti chiederà conferme attraverso i documenti, sul come e perché siano stati votati. Quando si farà il nuovo bando non devono essere inserite determinate caratteristiche per far sì, come accaduto con il Caos, di inviduare già nella stesura le caratteristiche di coloro che potranno essere gli unici vincitori. La gara dovrà permettere un ampio accesso visto che si tratta di 9 milioni di euro. Tutti devono poter partecipare».

Danila Virili

Danila Virili

L’assicurazione È Piacenti D’Ubaldi a rispondere sul bando, non prima di ‘ghiacciare’ coloro che lo accusano di prendersela con chi lo ha preceduto per non assumersi colpe: «Non è mio costume andare a trovare responsabilità gratuite rispetto a chi mi ha preceduto. Non capisco però l’animosità con cui si discute questo tema, ma tanto non ci riuscite a farmi perdere il filo, non servono inutili nervosismi: ripeto che è stata fatta una verifica puntuale. Certo, sicuramente sul piano amministrativo c’è stata qualche difficoltà in passato. Possiamo dire ad oggi che la situazione debitoria per la refezione è questa e a giorni faremo gli atti per pubblicare la nuova gara d’appalto per l’affidamento: sarà europea, dove tutti potranno partecipare con pari condizioni di accesso. Nel 2015 ci sono stati 374 mila pasti consumati e grosso modo la gara d’appalta sarà stimata sulla base di 400-500 mila pasti annui. Il costo complessivo è legato al numero dei pasti consumati». L’assessore al bilancio ha quindi specificato che il prezzo -4.80 cadauno – è invariato.

Proroga o rinnovo? Altro tema di scontro è la determina dirigenziale con la quale, nel 2013, si è dato seguito all’accordo con Cns-All Foods: «Assessore, è un rinnovo o una proroga? Perché quando è stato fatto il bando era già scaduto e invece va fatto tre mesi prima». Piacenti D’Ubaldi si ‘tradisce’ in questo caso, rispondendo in un primo momento con «fu proroga» e, un minuto dopo, tirando fuori il termine rinnovo durante la lettura dell’articolo 9 del capitolato d’appalto: «È  scritto lì, poi fate le valutazioni che volete». E dopo aver sentito queste parole scatta il cenno d’intesa – si sono dati il cinque – tra la Pococacio e De Luca. Come a dire ‘lo abbiamo incastrato’.

Valentina Pococacio durante il confronto

Valentina Pococacio durante il confronto

Arroganza e anarchia Non è finita qui. Perché per dirigenti e assessore arrivano altre bordate: «D’Ubaldi sta scaricando le colpe sulla Moscatelli. Quest’ultima deve venire in audizione a chiarire tutto, ci sono irregolarità evidenti. Lo stesso vale per l’ex vice sindaco Libero Paci». In scia De Luca e Todini: «Siamo stufi di quest’arroganza, non siamo – le parole del consigliere del M5S – più disposti ad accettarla», mentre il rappresentante de ‘Il Cammello’ ha parlato di «anarchia totale» a palazzo Spada. Dopo due ore – Pasculli ha concesso ulteriore tempo nonostante fosse in programma l’avvio della commissione di cui è presidente, la IV°, su input di De Luca – schermaglie concluse. Non saranno le ultime.

Marco Celestino Cecconi

Marco Cecconi

«Imbrogli finiti» Cecconi poi, sulla questione del bando, ci tiene ulteriormente a specificare la sua veduta: «‘Il pasticciaccio’ dei conti in sospeso tra il Comune e la All Foods allunga ombre inquietanti sul prossimo bando per l’assegnazione del servizio-mensa nella scuole: perché nel balletto delle cifre che a tutt’oggi perdura, nell’alea che accompagna l’esatta entità del debito e nell’arco temporale – comunque pluriennale – a cui si riferiscono le pendenze, si annidano ambiguità, probabili accordi sotto-banco con le cooperative del solito cerchio magico e, su tutto, una gestione della cosa e del denaro pubblico dolosamente omissiva. Tutti motivi in più per vigilare sulla nuova gara. Quello che chiediamo, in realtà, sarebbe ovunque scontato tranne che a Terni. Quello che chiediamo è, innanzitutto, che il Comune non si azzardi a restringere la partecipazione ai soliti noti, magari introducendo tra i requisiti quello di una distanza in chilometri predeterminata dal luogo della fornitura, che di fatto corrisponderebbe alla logistica di un’azienda prescelta in partenza, così, tanto per “dare continuità” al servizio. E che il Comune – altra istanza che avanziamo chiara e forte e che abbiamo già affidato ad un’interrogazione a settembre – vigili con estrema attenzione sui requisiti degli affidatari, evitando di esporre l’amministrazione al rischio di dover revocare, per esempio, un appalto alla All Foods assegnato con troppa fretta, perché magari (come è accaduto a Perugia e in altri Comuni del Lazio) gli amministratori della società hanno dichiarato il falso sull’illibatezza del curriculum aziendale. Il tempo degli imbrogli – gestionali, politici e contabili – è davvero finito».

Thomas De Luca

Thomas De Luca

M5S «Mentre la giunta comunale – aveva attaccato il M5S mercoledì dopo le dimissioni della Ballerani – si ‘SBrega’ e inesorabilmente perde un pezzo fondamentale, di fatto palesando l’illegittimità della stessa rispetto a quanto affermato nello statuto comunale (art.42 comma 2), sindaco e assessore al bilancio continuano la propria azione di accanimento contro la città». Il Movimento 5 Stelle «diffida pertanto la giunta a disporre ulteriori atti finché non venga ripristinato il numero legale degli assessori indicato nello Statuto comunale». La città, si legge in una nota del M5S, «ha oramai perso la sua guida. Con quale credibilità questi signori pensano di affrontare la crisi dopo che tre mesi fa hanno votato un bilancio che, come già sottolineato dalle opposizioni, si sapeva far acqua da tutte le parti? In meno di tre mesi si è acclarato un potenziale disavanzo di tre milioni. Molte altre cose stanno venendo a galla». Il Movimento 5 Stelle è già all’opera, tramite i propri staff legali, «che stanno rilevando ulteriori criticità non ancora emerse e che potrebbero appesantire le posizioni di chi si troverà a dover sostenere l’adeguatezza delle azioni che questa giunta ha deciso di intraprendere». All’interno del Partito Democratico «è certo che non tutti ne escono sconfitti, non tutti pagheranno il conto. Qualcuno brinda con il calice in mano con grande soddisfazione per come è riuscito ad emarginare alcuni nobili ormai decaduti di via Mazzini. Le parole rassicuranti dell’assessore Piacenti D’Ubaldi rispetto al debito non riescono a convincere e tranquillizzare neanche i membri della sua stessa Giunta e della sua stessa maggioranza». Risulterebbe vano, secondo i 5 Stelle, «il tentativo di chi in questi giorni sta cercando di scaricare le proprie responsabilità riguardo alla voragine debitoria del Comune di Terni, in particolare su dirigenti e funzionari del Comune. Come se i debiti non abbiano nulla a che fare con le scelte politiche che la maggioranza porta avanti da quasi 4 lustri. A chi resterà il cerino in mano? Premettiamo fin da ora che faremo il possibile affinché chi ha gestito il potere in città ininterrottamente negli ultimi 17 anni, adesso che i nodi stanno rapidamente venendo al pettine, non riesca a buttare la croce addosso ad altri. Si chiama principio di responsabilità: chi ha il potere ne sopporta anche gli oneri. Fare buchi e poi chiamare il ‘serrate i ranghi’ non illude più nessuno neanche molti pezzi della maggioranza sempre più consapevoli del fatto che: gli onori sono roba per pochi fortunati nel partito, mentre gli oneri vengono tranquillamente condivisi».

Lo schema nella proposta di delibera dello scorso marzo

Lo schema nella proposta di delibera dello scorso marzo

‘Il Cammello’ «Durante la seduta del consiglio comunale – sul tema è intervenuto anche Todini – di qualche mese fa, avevo consigliato al sindaco Di Girolamo di approfittare del Giubileo della Misericordia per allestire in piazza Europa un palco con inginocchiatoio e chiedere, di fronte a tutti i cittadini ternani la remissione dei suoi peccati di amministratore. Avrebbe dovuto recitare il ‘mea culpa’ per tutti gli interventi necessari alla città e mai eseguiti, per quelli fatti in maniera sbagliata, ma soprattutto per l’incapacità di immaginare una città migliore e con qualche possibilità di sviluppo per il futuro dei nostri giovani. Ora il rischio, anche a seguito delle ultime vicende che dimostrano l’incapacità di tenuta finanziaria di questa amministrazione e l’incapacità di tenuta politica di questa maggioranza, è che la città sia destinata al fallimento mentre il sindaco continua a tranquillizzare con interventi narcotizzanti ed evidenti bugie come il ringraziamento all’ex assessora Ballerani per l’eccellente lavoro di riorganizzazione che ha portato maggiore efficienza all’interno dell’amministrazione».

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