Terni, sanità over 60: «Le nostre richieste»

Un’assemblea pubblica organizzata dal Centro sociale e culturale anziani ‘A.Volta’ per illustrare i problemi del sistema sanitario. Il 12 giugno incontro in Regione

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L’assemblea pubblica organizzata venerdì pomeriggio, nella sala consiliare della Provincia di Terni, dal Centro sociale e culturale anziani ‘A.Volta’ per presentare l’indagine condott da Senior Italia FederAnziani sul rapporto fra senior e sanità, è stata l’occasione per illustrare i problemi che il Centro considera fondamentali per una buona politica sociale verso la popolazione anziana e per un sistema sanitario efficace e moderno.

L’indagine ‘Parlo con te’ è ha consentito di conoscere a fondo, attraverso focus group realizzati all’interno dei Centri sociali per anziani e con la somministrazione di questionari, le concrete problematiche sanitarie degli over 60, le loro abitudini, la propensione alla prevenzione e al mantenersi in buona salute, il loro rapporto con il servizio sanitario e il livello di soddisfazione rispetto a quest’ultimo. Dall’indagine nazionale, condotta su un campione pesato di oltre 6 mila persone, emerge uno spaccato importante sul vissuto quotidiano dei senior, che evidenzia i punti di forza e di debolezza dell’offerta sanitaria rispetto ai loro bisogni.

IL QUESTIONARIO IN UMBRIA

Il ‘recupero’ Al centro dell’iniziativa di venerdì ci sono le richieste del Centro per migliorare la sanità a Terni, richieste che sono state inviate alla Regione Umbria e delle quali discuteranno il 12 giugno in un incontro con la presidente Catiuscia Marini. Secondo il Centro sociale e culturale anziani ‘A.Volta’, il trattamento sanitario rivolto alla popolazione anziana «deve superare l’attuale sistema del ‘mantenimento’, praticato tuttora nella maggioranza delle situazioni, e praticare ovunque quello del ‘recupero’, sistema da considerare valido per tutte le età, anche per quelle più avanzate».

Invecchiamento attivo Il trattamento sanitario ovunque praticato verso gli anziani «deve tenere conto delle radicali modifiche della qualità degli anziani, intervenute negli ultimi decenni e delle quali in Umbria come nel resto d’Italia ancora non si è preso atto. Gli anziani oggi, che rappresentano oltre il 25% dell’intera popolazione, vivono un’anzianità più lunga e nella pienezza delle loro capacità professionali, culturali e sociali. Acquisito che rappresentano una risorsa per la famiglia e per l’intera società civile, il loro bisogno fondamentale attualmente è l’invecchiamento attivo o per meglio dire il protagonismo, cosa che se valorizzata e utilizzata può rappresentare una straordinaria condizione per una politica e di ripresa e di sviluppo generale del nostro Paese. È nostra convinzione che per questi aspetti sia necessario un aggiornamento dei Piani regionali per la sanità e per il sociale».

Presidi ospedalieri Secondo il Centro è necessario un «miglioramento dei presidi ospedalieri, da realizzarsi in modo uniforme sull’intero territorio regionale, al fine di superare valutazioni e provvedimenti che sottovalutano la realtà ternana e ne limitano le grandi possibilità, che pure esistono e che meriterebbero una maggiore considerazione. Per questo, oltre ad un’altra serie dì provvedimenti particolari, alcuni dei quali saranno di seguito oggetto delle nostre proposte, appare necessario riprendere con forza la nostra discussione sull’opportunità di compiere la scelta strategica di costruire a Terni un nuovo e unico ospedale della ‘conca’ ternana, anche in considerazione del fatto che l’ospedale di Terni accoglie numerosi pazienti da fuori regione».

Le liste d’attesa «Non si è fatto ancora nulla di significativo per la medicina di base, con gravi conseguenze per la qualità dell’intero sistema sanitario e per l’acuirsi del grave fenomeno delle liste d’attesa. Questo stato di cose è purtroppo destinato ad un ulteriore aggravamento con la decisione del Governo nazionale di non sostituire i 15 mila medici di famiglia che si apprestano ad andare in pensione». A tal proposito, per quanto riguarda le liste d’attesa «si prende atto dei tentativi in atto ma, nello stesso tempo e con il dovuto realismo, si è costretti a constatare che questo grave problema è molto lontano da una positiva soluzione. Le conseguenze sono gravissime per tutti, ma soprattutto per gli anziani: molti di questi rinunciano alle cure, non pochi si rivolgono alle strutture sanitarie private, in generale tutti sopportano i disagi di tale stato di cose, i quali dequalificano i trattamenti sanitari e aumentano i costi degli stessi. Di questo passo si rischia di andare ad una privatizzazione dell’intero sistema sanitario italiano».

Pubblico e privato Il Centro sociale e culturale anziani ‘A.Volta’ richiede, inoltre, «l’approvazione delle convenzioni in corso di realizzazione tra le strutture sanitarie pubbliche ed alcune strutture sanitarie private, per realizzare anche a Terni quello che da tempo è stato già fatto a Perugia. Per questo è tuttora senza una risposta la nostra domanda sul perché, nonostante i vari impegni al riguardo dichiarati pubblicamente, questo problema non è stato ancora risolto o peggio non si è voluto risolvere».

Geriatria e diabetologia Sarebbe anche importante, per il Centro, «una radicale modifica della struttura di geriatria dell’ospedale di Terni: fermo restando il lodevole impegno del personale medico, infermieristico e degli inservienti, la condizione di questa struttura è disumana, indegna di una società civile e moderna nonché di un ospedale come quello di Terni. La soluzione di questo problema è indispensabile e urgente e noi chiediamo precise e concrete garanzie al riguardo. Come l’unificazione dei due servizi di diabetologia oggi esistenti, uno presso l’azienda ospedaliera e uno presso la Usl2. Tutto suggerisce l’opportunità di unificare le due strutture per rendere più funzionale un servizio che riguarda la prevenzione e la cura di una patologia, qual è il diabete, che, nelle sue varie forme, riguarda la maggioranza degli anziani e che registra un forte e preoccupante incremento, non solo tra questi ultimi, ma in tutte le fasce d’età».

Le associazioni Infine, dal Centro sociale e culturale anziani ‘A.Volta’ viene richiesto un «maggiore sostegno alle associazioni di volontariato che operano a favore della popolazione anziana, operando per rendere migliori i rapporti tra questi soggetti e le istituzioni. Questi rapporti attualmente sono molto problematici e producono risultati concreti con evidente difficoltà».

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