2 agosto, Terni ricorda suo figlio Sergio Secci

Era il 1980 quando – a 24 anni – morì nella strage alla stazione di Bologna. Dopo 37 anni il suo ricordo è quanto mai presente in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo

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«A trentasette anni di distanza dalla tremenda strage alla stazione di Bologna, dove tra le 85 vittime c’era anche il giovane Sergio Secci, nostro concittadino, è ancora forte e in tutti noi il ricordo e il dolore, per tutte queste vite stroncate, non si si sono attenuati. Una memoria che non deve mai venir meno». Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, ricorda così Sergio e sottolinea come «in questo nostro tempo, purtroppo, la strategia stragista e del terrorismo, pur essendo di matrice diversa, continua comunque a colpire in Europa e nel mondo, civili innocenti come erano le vittime dell’attentato del 2 agosto a Bologna e come era il nostro Sergio».

Il ricordo Martedì 2 agosto ottantacinque narratori racconteranno le ottantacinque storie delle vittime della strage alla stazione di Bologna in diversi luoghi del capoluogo emiliano. Per ricordare il nostro concittadino Sergio Secci, al Caos è attivo un collegamento in diretta con Bologna. Il collegamento sarà accessibile anche durante l’orario di apertura pomeridiano al pubblico del museo, dalle 17 alle 20. «Sono orgoglioso di poter partecipare a questa iniziativa di grande valenza sociale e culturale – conclude il sindaco – alla quale il Comune di Terni ha prontamente aderito e mi sento profondamente vicino alla mamma di Sergio, ai tanti amici che ancora oggi hanno lacrime profonde e ricordi indelebili».

Marini La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini dice: «Sergio Secci, la cui vita è stata spezzata il 2 agosto 1980 ad appena 24 anni nel sanguinoso attentato alla stazione ferroviaria di Bologna, lottava per un mondo migliore: è nel nome del figlio di questa nostra Umbria e in quello di tutte le vittime innocenti del terrorismo di ieri e di oggi che dobbiamo unirci e impegnarci per fermare chi, seminando violenza e morte, vuol ledere la democrazia, i diritti civili e la libertà di ognuno di noi».

Torquato Secci, a sinistra, padre di Sergio

Lidia e Torquato La presidente rinnova poi i sentimenti di «profondo dolore e vicinanza ai familiari delle vittime», rivolgendo un pensiero particolare a Lidia Secci, madre di Sergio e moglie di Torquato Secci. «Dal giorno della morte di Sergio, straziato dall’ordigno alla stazione – ricorda la presidente – hanno dedicato la loro vita a chiedere verità e giustizia, per il loro figlio, per tutte le vittime e per la libertà e la democrazia del nostro Paese. Non si sono ripiegati nel dolore e nel ricordo, ma dal dolore e dal ricordo è scaturito un mirabile impegno civile portato avanti attraverso l’Associazione fra i familiari delle vittime della strage di Bologna, che Torquato ha guidato fino alla fine dei suoi giorni, e che Lidia prosegue con forza e determinazione. È lei stessa – conclude la presidente Marini – a ricordarci come sia fondamentale mantenere viva la memoria di quanto accaduto per allontanare il ‘buio’ del terrorismo e a invitare le giovani generazioni a perseguire i valori che animavano la vita del loro Sergio, un giovane che ‘odiava la violenza e amava quella discussione pacata e civile che ti fa crescere e rende migliori».

Lidia Secci

L’Anpi In ricordo dell’anniversario della strage di Bologna, l’Anpi provinciale di Terni «rivolge ai familiari delle vittime il più profondo cordoglio; alla signora Lidia Secci, madre del nostro concittadino Sergio, un abbraccio. Se mai un giorno la verità dell’eccidio sarà finalmente rivelata e i perversi intrecci delle spietate logiche di potere internazionali rivelati dalla giustizia, potremo sperare in un mondo migliore di giustizia e di pace».

Sergio Secci

Il Psi Sergio Secci, scrive il Psi ternano in una nota, «il 2 agosto del 1980 aveva 24 anni. In un istante la sua giovinezza scomparve insieme alla vita delle altre 84 vittime del vile attentato alla stazione di Bologna. Ricordare il nostro concittadino Sergio significa per noi umbri anche non dimenticare l’infamia della stagione terroristica in Italia, un’infamia i cui risvolti politici non sono ancora mai stati chiariti». Così Rossano Pastura, segretario provinciale di Terni, ricorda il giovane ed esprime «vicinanza alla mamma di Sergio, Lidia, e a tutti i suoi cari che da quel giorno hanno dovuto convivere con un dolore e degli interrogativi terribili»

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