Elettrocarbonium, giallo licenziamenti

Terni, l’azienda chiede ancora la cassa integrazione, ma i sindacati insistono per il licenziamento collettivo: trattative serrate

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La versione di Elettrocarbonium è chiara: «Licenziamento collettivo? Strano che se ne parli da giorni e giorni, quando la richiesta formale, da parte dei sindacati, è stata avanzata solo l’altro ieri». Chiara, ma tutta da interpretare.

Le polemiche Perché i sindacati e i lavoratori, del licenziamento collettivo hanno fatto una questione dirimente: «Non daremo moi il nostro assenso all’apertura di una nuova procedura di cassa integrazione, come chiesto da Michele Monachino – hanno ribadito anche nei giorni scorsi i sindacati – perché è ormai chiaro che è in corso un’operazione di disimpegno da parte della proprietà. Vogliamo che paghi gli stipendi arretrati e che apra invece la procedura di licenziamento collettivo del personale».

L’APPELLO DI UN LAVORATORE – IL VIDEO

Il licenziamento collettivo Più correttamente ‘procedura di mobilità’, è il fenomeno per il quale una impresa opera una riduzione significativa del personale in un contesto di crisi, a seguito di una ristrutturazione produttiva oppure in vista della chiusura definitiva dell’azienda. I lavoratori licenziati collettivamente sono inseriti nelle ‘liste di mobilità’; iscrizione finalizzata a agevolare l’inserimento dei lavoratori licenziati nel mercato del lavoro, favorendo una ricollocazione congrua al profilo professionale del lavoratore stesso; i lavoratori collocati in mobilità hanno diritto ad una speciale indennità di disoccupazione (indennità di mobilità) in attesa della nuova occupazione.

Posizioni da chiarire Elettrocarbonium non ha ancora deciso se avviare o no questa procedura: «Si stanno facendo delle valutazioni», spiegano fonti interne. Ma l’impressione è che la situazione sia sul punto di bloccarsi: probabilmente sarà necessario che da Sgl Carbon si decida di concedere qualche ‘aiutino’. I lavoratori, intanto – e sarà bene non dimenticarsene – stanno scioperando e bloccano le portinerie per impedire che vengano portati vie dei semilavorati e delle materie prime stoccate in magazzini. Anche questo potrebbe far parte dell’aiutino.

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