Europa, sull’acciaio nuovi dazi per la Cina?

Nella giornata in cui l’Europa dovrebbe decidere se concedere lo status di ‘economia di mercato’, si discutono nuove misure di salvaguardia

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Sarebbero in arrivo nuove azioni dell’Ue contro il dumping cinese nel settore dell’acciaio e della siderurgia. La Commissione europea lancia infatti altre tre indagini: due potrebbero portare all’imposizione di nuovi dazi sull’acciaio resistente alla corrosione proveniente dalla Cina, ma anche su alcuni prodotti di ghisa fabbricati anche in India. La terza indagine, invece, riguarda la revisione dei dazi giunti a scadenza applicati ai tubi d’acciaio inossidabile senza saldature.

Gli usi L’acciaio resistente alle corrosioni è usato prevalentemente nel settore delle costruzioni e nelle apparecchiature domestiche. I tubi senza saldatura in acciaio inossidabile sono usati nell’industria chimica e petrolchimica e nella produzione di fertilizzanti, energia elettrica, ingegneria civile, costruzioni, alimentare, farmacia, applicazioni medicali, biotecnologie, trattamento delle acque e incenerimento di rifiuti.

I tempi Ora Bruxelles ha ora fino a nove mesi di tempo per decidere: nel caso in cui si stabilisse di imporre nuovi dazi, questi sarebbero provvisori per sei mesi, dopo di che si dovrà stabilire se renderli definitivi. Per le misure già operative, invece, si dovrà decidere se è giustificato o meno estenderle per altri cinque anni.

La storia La denuncia era stata presentata il 25 ottobre 2016 dalla European Steel Association (Eurofer) per conto di otto produttori dell’Unione. Attualmente l’Ue applica 40 misure antidumping e anti-sussidi, 18 delle quali riguardano prodotti cinesi e sono in corso altre 20. Proprio l’11 dicembre la Commissione Europea dovrebbe esprimere un parere definitivo sull’opportunità di concedere a Pechino lo status di economia di mercato e interessante è il parere di Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento Europeo e già commissario all’industria.

ANTONIO TAJANI: «I DAZI VANNO MANTENUTI» – IL VIDEO

Il dumping  L’Ue cerca in questo modo di fronteggiare l’urto delle importazioni sottocosto, anche perché il forte potenziale dell’industria dell’acciaio europea continua a deteriorarsi, mentre la sola sovracapacità cinese viene stimata intorno ai 350 milioni di tonnellate di acciaio, quasi il doppio dell’intera produzione annuale europea. Questo eccesso di produzione secondo la Commissione europea ha portato ad un «drammatico aumento delle esportazioni, destabilizzando i mercati globali del settore e deprimendo i prezzi». Le importazioni in Europa dalla Cina sono aumentate costantemente negli ultimi tre anni e i prezzi di mercato di alcuni prodotti sono crollati anche del 40% a causa dell’aumento dei volumi.

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