FarmaciaTerni: «Siamo in regola, altri no»

Il Cda ribadisce – con il supporto del personale – i risultati e la correttezza dei comportamenti: «Tra chi ci accusa, invece, c’è chi non può dire altrettanto»

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Dettagliata, puntigliosa e circostanziata. Ma la versione di Stefano Mustica, presidente di FarmaciaTerni – affiancato dall’intero consiglio di amministrazione e di un’ampia rappresentanza del personale – delle vicende recenti che hanno interessato la ‘partecipata’ comunale e che proprio mentre loro spiegavano, ha fatto registrare una nuova iniziativa di Valdimiro Orsini e Luigi Bencivenga, che hanno presentato nuovi atti con interrogativi relativi alla loro gestione, si è arricchita di un autentico colpo d’incontro nei confronti di uno dei principali accusatori.

Valdimiro Orsini

Valdimiro Orsini

La condanna «Fermo restando che nei nostri confronti sono state usate affermazioni che sono al vaglio dei legali dell’azienda – ha spiegato Lorenzo Filippetti, che con Raquel Justine Grifoni è nel Cda aziendale – che dovranno valutarne i contenuti e dirci se i termini usati sono passibili di azioni di rivalsa; mi sembra giusto far notare che uno dei consiglieri comunali che si è particolarmente distinto nel mettere in discussione la correttezza del nostro operato, vanta un passato degno di essere reso noto, visto che è stato, lui sì, condannato dalla Corte dei conti a risarcire il Comune di Arrone, della modica somma di 6 mila e 200 euro. Visto che quando era stato eletto in quel consesso, Valdimiro Orsini avrebbe usufruito di permessi lavorativi retribuiti senza che risultino documenti certificativi che attestino lo svolgimento delle riunioni a cui avrebbe dovuto partecipare». Però è «ovvio che noi non interessa mettere alla berlina chi ha sollevato dubbi sul nostro comportamento – ha chiarito il presidente Mustica – ma ci piace spiegare bene come stanno le cose».

GUARDA L’INTERVISTA A STEFANO MUSTICA

Una farmacia comunale

Una farmacia comunale

I fatti Ribadite cifre e dettagli già resi noti dal sindaco Di Girolamo, che illustrando il bilancio aveva parlato di «farmacie comunali che possono competere con il mercato nella fornitura dei farmaci, dimostrando punte di eccellenze nei servizi aggiuntivi. Una soddisfazione per chi ha sempre creduto nel loro ruolo, una conferma di fiducia nel Cda che invito a proseguire rapidamente nell’attuazione del piano industriale approvato dal consiglio comunale. Ulteriori decisioni sul futuro dell’azienda verranno valutate alle luce del decreto Madia sulle partecipate, in un quadro di scelte attente agli interessi della città e in linea con l’evolversi della normativa nazionale», il presidente Mustica ha voluto fare ordine anche in relazione alla politica del personale.

Le assunzioni Nel 2015, ha spiegato «per raggiungere i risultati di cui ci è stato dato atto dal sindaco, le farmacie comunali hanno fatto registrare, complessivamente, 116.167 ore di apertura che, considerando un monte ore per dipendente pari a 2.070, autorizza a determinare in 56 il numero delle persone necessarie per mandare avanti il tutto. Ma FarmaciaTerni non le aveva, tutte queste persone (l’organico era di 41, di cui 36 tra farmacisti e commessi; ndr) e, quindi, rispettando rigorosamente tutte le normative esistenti e le graduatorie di concorso esistenti, si è provveduto ad effettuare quattro assunzioni a tempo indeterminato che, con quelle a tempo determinato consentite dalla legge, ci permetteranno di mantenere lo standard attuale di servizi offerti alla città».

Una farmacia comunale

Una farmacia comunale

Il balletto delle delibere Riguardo alle due delibere della giunta – la prima del 25 maggio e la seconda del 1 giugno – che stabiliscono i criteri per le assunzioni, secondo Mustica «non ci pare di aver riscontrato elementi di discordanza, ma anzi potremmo dire che con la seconda viene precisato meglio quello che dovrà essere il criterio in base al quale dovremo agire il futuro e questo, per noi, va benissimo, così non rischiamo malintesi».

L’acquisto Una polemica che era stata sollevata era anche riferita all’acquisto dei locali nei quali è stata spostata la farmacia che ora è nel complesso Coop di Fontana di Polo: «Per l’acquisto – ha spiegato il direttore, Nicola Nulli Pero – è stato pagato un prezzo inferiore a quello di mercato. Per il 178 metri quadrati dei locali, si sono spesi 372 mila euro, pari a 2.100 euro al metro quadrato». E quanto alle motivazioni che hanno determinato la scelta del posto, «la legge parla chiaro – ha spiegato il presidente Mustica – e dice che essendo le farmacie servizi sottoposti a competizione commerciale, si può scegliere dove collocarle in modo che rendano al meglio ed è ovvio che posizionarne una all’interno di un centro commerciale ben posizionato è una decisione che rientrava in pieno neller prerogative aziendali».

Luigi Bencivenga

Luigi Bencivenga

Il personale Chiarissima, infine, la posizione del personale di FarmaciaTerni, che dopo aver dato vita ad un’assemblea, afferma con decisione di «non riconoscersi nel quadro delineato in consiglio comunale da taluni consiglieri che, con le loro esternazioni, hanno svilito l’operato dei vari settori aziendali». Dopo essersi detti determinati «a proseguire sulla strada del rinnovamento e dello sviluppo iniziati dal Cda», anche loro replicano a Orsini e Bencivenga, stigmatizzando «atteggiamenti e manovre attuaste da alcuni componenti della rappresentanza cittadina che dimostrano di non essere in grado di custodire il patrimonio loro affidato dalla maggioranza degli elettori».

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