Fim e Uilm vanno da sole verso il contratto

I due sindacati spiegano le ragioni della frattura con la Fiom

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M.Lilla

Ci sono questioni di metodo e questioni di merito, a proposito del nuovocontratto collettivo dei metalmeccanici, che secondo Fim Cisl e Uilm Uil li dividono profondamente dalla Fiom Cgil.

Piattafomra per il futuro Le due sigle sindacali Fim e Uilm hanno presentato la nuova piattaforma come una priorità «d’importanza strategica per pensare al futuro industriale del paese. Puntando su una partecipazione più attiva, nell’organizzazione del lavoro a formazione professionale per riuscire a contribure alle scelte aziendali e per incidere anche sulle scelte politiche», hanno sottolineato il segretario generale umbro di Fim Adolfo Pierotti e il coordinatore umbro di Uilm Nicola Pasini.

PARLA ADOLFO PIEROTTI – L’INTERVISTA

Dilemma aumento salario
In concreto il nuovo contratto proposto prevede un aumento di 105 euro per il prossimo triennio in previsione di una crescita per il settore che però viene contestata da Federmeccanica. Gli industriali hanno fatto sapere che presto vorrebbero aprire un tavolo con tutte le sigle partendo però da una base concettuale diversa, e cioè contestando la reale situazione del settore ritenendolo ancora in profonda crisi e incapace di sostenere l’aumento previsto nella nuova piattaforma. Per Fim e Uilm resta tutto legato ad una questione strutturale di sistema e si vuole velocizzare la ripresa bisogna anche velocizzare la chiusura delle trattative cercando soprattutto una nuova unione tra le sigle.

Job Acts e protagonismo Oltre al salario i rappresentanti sindacali hanno precisato come alcuni punti inerenti a partecipazione e formazione siano indispensabili per pensare ad un’industria diversa e più sviluppata. In netto contrasto con questa linea ci sono poi alcuni aspetti del ‘Jobs Act’ che presenta aspetti di mancata condivisione: «inaccettabile – ripetono Fim e Uilm – soprattutto per quello che riguarda il demansionamento, i licenziamenti e il controllo a distanza».

Divergenze di metodo Da un lato c’è quindi una piattaforma non del tutto condivisa, visto che non ne fa parte Fiom Cgil, dall’altra Federmeccanica chiede unità per poter aprire un tavolo. Proprio questa frammentazione preoccupa i sindacati che accusano Fiom di soffermarsi su questioni di metodo che esulano completamente i meriti. «Non possiamo dimenticare quello che abbiamo raggiunto con gli scorsi contratti – ripetono – Fiom non ha firmato gli ultimi due contratti perchè ha sempre fatto una questione di metodo: volevano chiedere approvazione ai lavoratori su ogni singolo punto in disaccordo, minando di fatto la trattativa. Noi come Fim e Uilm abbiamo la priorità di chiudere il contratto entro il 31 dicembre e stiamo lavorando per questo».

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