L’Umbria nel 2016: «Idee per crescere»

La presidente della Regione, Catiuscia Marini, parla di alcuni tra i temi in agenda per il nuovo anno

Condividi questo articolo su

Il bilancio di fine anno è andato in archivio con la parole di fiducia distribuite dalla presidente Marini: «Il 2016 sarà l’anno della ripresa». Ma ci sono argomenti specifici, che sono stati affrontati dalla presidente, sui quali Catiuscia Marini è poi scesa nei dettagli.

IL BILANCIO DEL 2015, DISPONIBILE ANCHE NELLA SEZIONE ‘DOCUMENTI’ DEL GIORNALE

Rifiuti La posizione della Regione è questa: «Si deve puntare al massimo utilizzo della raccolta differenziata, anche incrementado la raccolta ‘porta a porta’, al fine di applicare al meglio la ‘tariffa puntuale’. Ma per farlo si deve anche andare verso una razionalizzazione del sistema».

MARINI: «RIFIUTI, OCCORRE RAZIONALIZZARE» – IL VIDEO

L’editoria Un nervo scoperto; per la vertenza del Giornale dell’Umbria, ma non solo; ma sul quale la posizione della Regione è chiara: «Il settore può essere destinatario di un provvedimento ad hoc, ma è indispensabile una maggiore presenza degli imprenditori privati, che devono mettersi in gioco ed in discussione. Non solo nel settore dell’editoria cartacea, ma anche in quella relativa all’emittenza televisiva».

MARINI: «EDITORI PRIVATI, FATEVI AVANTI» – IL VIDEO

Le infrastrutture Sull’argomento infrastrutture, infine, la presidente Marini ha parlato anche della superstrada di collegamento con le Marche, soprattutto in relazione al fatto che «i lavori hanno ricevuto un impulso decisivo dopo che Anas ha preso decisamente il mano la situazione» e che si potrebbe arrivare ad una conclusione positiva entro il 2016.

MARINI: «IL COLLEGAMENTO CON LE MARCHE» – IL VIDEO

Il lavoro Nei primi nove mesi del 2015, ha anche spiegato Catiuscia Marini, «i dati disponibili indicavano
357.000 lavoratori, di cui 96.000 autonomi (+10.000 rispetto al 2014, +3% rispetto a +0,8% nazionale) e 261.000 dipendenti (+9.000), a fronte di 42.000 (-1.000) disuccupati. Il tasso di occupazione era del 62,7% (Italia 56,2%), +2,1% rispetto al 2014, mentre il tasso di disoccupazione era del 10,5% (Italia 11,9%), -0,5% rispetto al 2014».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli