Partite truccate in B: ex Ternana sapeva?

Indagine della Dda di Napoli su combine nel torneo 2013-2014: dieci arresti. Antonio Accurso, uno dei boss del gruppo di camorra ‘Vanella’, tira in ballo Pisacane

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Nuovo terremoto sul mondo del calcio e in particolare sul campionato di serie B 2013-2014: i carabinieri di Napoli hanno arrestato dieci persone del gruppo di camorra ‘Vanella Grassi’ di Secondigliano – sette custodie in carcere e tre ai domiciliari – per un presunto ‘giro’ di partite truccate che si sarebbero disputate fra il mese di marzo e il maggio del 2014. Fra gli indagati, in stato di libertà, figura anche un calciatore che attualmente milita nella massima serie, il difensore del Genoa Armando Izzo. E nel ‘giro’, secondo la versione data ai carabinieri dal boss Antonio Accurso, sarebbe stato coinvolto anche l’ex Ternana Fabio Pisacane.

L’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli si è concentrata in particolare sulle attività del clan e le scommesse legate alle partite del campionato in questione, il cui risultato sarebbe stato alterato dal clan. Un’ipotesi di reato aggravata dalla finalità mafiosa. Fra gli atleti indagati figurano l’ex centrocampista dell’Avellino Francesco Millesi e l’ex calciatore Luca Pini.

Le partite Nel mirino degli investigatori della Dda di Napoli ci sono finite due partite del campionato 2013-2014 di serie B: Modena-Avellino del 17 marzo 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno. L’ipotesi di reato, in entrambi i casi, è quella di ‘frode sportiva’.

Pisacane e Accurso E stando al racconto ai carabinieri di uno dei boss del clan, Antonio Accurso, c’era anche un ex rossoverde a parlare con loro in merito alla possibilità di sviluppare una combine: «Ci incontrammo – riporta il portale online de La Repubblica – nella zona riservata dove si gioca a carte. All’inizio eravamo io, Armando Izzo e Fabio Pisacane. Poi si unirono a noi mio fratello Umberto e Gaetano Angrisano. Dopo le presentazioni, Pisacane – il racconto ai militari – mi disse che ci voleva conoscere, intendendo noi capi della Vanella, e che stava là a Secondigliano perché doveva comperare abbigliamento e profumi perché di lì a poco si doveva sposare. A questo suo matrimonio in effetti andò anche Armando Izzo. A questo punto io presi la palla al balzo e gli proposi di combinare qualche partita. Gli dissi: ‘Qualche partita quando la facciamo?’ e Pisacane rispose che aveva rinunciato a 50 mila euro ed era stato premiato dal Presidente della Fifa Blatter e che era complicato coinvolgere tutta la squadra dell’Avellino, e poi che la squadra stava lottando per i play off, ma che se da quel momento alla fine del campionato si poteva combinare qualcosa, lo avrebbe fatto, nel senso che ci avrebbe aiutato, ma solo per un piacere a noi della Vanella, senza nulla pretendere in cambio. Lo stesso, disse, avrebbe fatto se l’Avellino fosse giunto alla fase dei play off. Aggiunse anche che i giocatori dell’Avellino avevano un bonus nel caso di raggiungimento dei play off stessi. Piscane dunque non ci chiuse la porta in faccia, Izzo rimase in silenzio. La sera successiva, quando venne a trovarci a via Dante, Izzo disse, come per giustificarsi, dimostrando cioè di avere buona volontà per i nostri scopi: ‘Vi ho portato Pisacane, ora vediamo se si arriva ai play off, vedete che io sono a vostra disposizione’». Alla fine non accadde nulla, ma l’ex difensore delle ‘Fere‘ – ai tempi del Lumezzane denunciò un tentativo di combine –  non denunciò ciò che era accaduto.

Intercettato E dopo l’arresto di Accurso, l’attuale calciatore del Cagliari si è sfogato parlando dell’ex compagno di squadra: «Vai a fare – era intercettato da una cimice dei carabinieri Pisacane – bene a uno! Quel coglione… speriamo che…che non mi ha fatto un guaio…quel mongoloide. Lo dicevo sempre io ‘tu solo a pallone puoi giocare, dopo fai una brutta fine‘».

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