Perugia, città divisa sulla rievocazione

Il Comune vuole fidelizzare il pubblico e farlo appassionare alla rievocazione Perugia 1416, i suoi detrattori organizzano contro-manifestazioni

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Favorevoli o contrari, basta che se ne parli. E’ quanto sta accadendo in questi giorni a Perugia dove, da un lato, il Comune porta avanti tutta una serie di appuntamenti per fidelizzare il pubblico e farlo appassionare alla rievocazione Perugia 1416 che andrà in scena a giugno, mentre dall’altro i suoi detrattori organizzano contro-manifestazioni per ribadire l’inutilità di una ‘sceneggiata’ creata ad hoc e senza radici storiche.

perugia 1416-2Il percorso Giovedì, infatti, un nuovo appuntamento è stato organizzato alla sala dei Notari. Lo stesso sindaco Romizi ha confermato ha confermato il suo apprezzamento per il percorso ed i risultati che ‘Perugia 1416’ sta perseguendo passo passo: «Stiamo ritrovando –ha detto– lo spirito dei rioni, unendo quartieri anche molto distanti tra loro, che progressivamente si stanno riavvicinando. In tutto questo un ringraziamento particolare va alle associazioni che hanno messo la faccia nel progetto. Un impegno da rimarcare soprattutto in tempi difficili come sono quelli che stiamo vivendo». Per preparare tutta la città all’iniziativa, l’amministrazione ha messo in campo tutto un percorso fatto di storia, studio, tradizione e, soprattutto, di comunità. Almeno di quella che ha deciso di farne parte.

I costumi Durante l’incontro è stato presentato l’ultimo tassello mancante del puzzle. «Mancava una sola cosa – ha detto infatti il consigliere Nucciarelli, tra i fondatori dell’associazione Perugia1416 – ossia i costumi. Oggi abbiamo anche quelli». Nucciarelli ha quindi intrattenuto il pubblico, incuriosito, nella dettagliata descrizione dei dipinti e dei blasoni rappresentati sulle pareti della Sala dei Notari, nonché sulla spiegazione degli stemmi dei cinque rioni cittadini.

perugia 1416-1Ritorno al passato Dall’altra parte della città, in senso figurato, venerdì i contrari alla rievocazione intitolata al capitano di ventura Braccio Fortebracci hanno riunito altrettanti cittadini grazie alla conferenza organizzata dall’associazione ‘La città di tutti’ dal titolo ‘Ritorno al passato’. Assieme all’opinionista Enrico Vaime, all’ex assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco e al professore di storia economica Alberto Grohmann è stata impostata una riflessione sul perché Braccio torni ad essere una figura così interessante per l’attuale amministrazione. Perché, soprattutto in un momento in cui ci sono emergenze non più rinviabili nel settore culturale, dei servizi sociali e della scuola vengano consumate così tante risorse finanziarie su un evento di 6 secoli fa?

Sfilata Ma intanto qualcuno ha già in mente come andrà in scena la rievocazione il prossimo giugno. Al corteo sfileranno, davanti a tutti e in rappresentanza formale dei rioni, i nobili seguiti dagli armigeri, dal priore con la dama e a seguire borghesi e popolani. Per gli abiti, partendo dalle classi sociali più basse, basteranno 35-40 euro per affittare un costume da popolano o da borghese per l’intero weekend. Comprare l’abito dalle varie sartorie, invece, potrà costare dai 300 ai 500 euro. Per i nobili, cioè quelli che faranno la rappresentanza formale del rione, bisognerà investire qualcosa in più. Un abito su misura può costare anche qualche migliaia di euro. Intanto, per dare un assaggio di come sarà la festa, sono stati chiamati i figuranti dei ‘Giochi de le porte’ da Gualdo Tadino che, con un piccolo rimborso spese a carico dell’associazione, si sono lasciati ammirare e fotografare lungo corso Vannucci.

Uno dei soci fondatori dell’associazione Perugia 1416 spiega che la rievocazione era in canna sin dal 2010, quando il sindaco era Boccali e al governo c’era la sinistra. «Tanti di quelli che oggi organizzano conferenze e eventi contro la rievocazione – dice – avevano firmato tutti per questa manifestazione. Solo ora, da quando è arrivato Romizi, la questione si è sbloccata e finalmente anche Perugia potrà avere in piazza un corteo storico. Sono 2 anni che lavoro giorno e notte ai regolamenti e non ho mai preso un soldo». Già i soldi. Per i prossimi 5 anni l’associazione può contare sui poteri illimitati attribuiti dallo statuto ai soci fondatori decisi nell’atto costitutivo. Quindi se da qui a 4 anni cambia l’amministrazione e vengono tagliati i fondi, a fare cassa ci penserà l’associazione che, nel frattempo, ha poteri illimitati e può raccogliere risorse – e spenderle – per l’organizzazione del corteo.

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