Terni, altro agente aggredito in carcere

Secondo episodio in 24 ore e protagonista lo stesso detenuto. Il Sappe: «Il ministro mandi un ispettore e rimuova i vertici»

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Aveva già aggredito, giovedì, un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Terni, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 20 giorni. Venerdì, lo stesso detenuto, un 30enne appartenente alla mafia pugliese, in carcere per spaccio internazionale di droga, ha aggredito un ispettore di polizia penitenziaria.

La protesta L’ira dei ‘baschi azzurri’ del carcere è sfociata in una dura protesta nei confronti del comandante di reparto del carcere, giudicato «troppo morbido», durante la mattinale conferenza di servizio. Dura la protesta anche da parte del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), che torna a sollecitare al ministro della giustizia, Andrea Orlando «l’avvicendamento di direttore e comandante del carcere di Terni, entrambi con gravi responsabilità per quel che accade nel penitenziario umbro, non più in grado di garantire sicurezza agli agenti di polizia penitenziaria in servizio».

«Inaccettabile» Questa aggressione «è stata particolarmente violenta ed è ancor più inaccettabile perché vede protagonista un detenuto già resosi responsabile di analoghi gravi episodi in carcere – spiega il segretario generale del Sappe, Donato Capece – e questo grave episodio dovrebbe fare seriamente riflettere tutti coloro che si riempono la bocca nel dire che l’emergenza penitenziaria è superata».

«Ispettore» Capece è durissimo: «Quel che accade ogni giorno nel carcere di Terni è sintomatico di una ingovernabilità e di una disorganizzazione da parte del direttore del carcere e del comandante del reparto di polizia penitenziaria rispetto alle quali l’amministrazione della giustizia regionale e nazionale non possono continuare a restare inerti ma devono quanto prima avvicendarli con altri dirigenti e funzionari evidentemente più stimolati professionalmente. Non si può continuare cosi. Non c’è alcuna sicurezza per i poliziotti penitenziari in servizio a Terni, che lavorano in pessime condizioni e con notevole stress. Gli eventi critici sono all’ordine nel giorno. Il ministro della giustizia Andrea Orlando mandi una ispezione nel carcere di Terni».

Ugl Penitenziaria A puntare il dito contro l’ennesima aggressione è anche il vice segretario regionale del sindacato Ugl – Polizia penitenziaria, Francesco Petrelli: «I livelli di sicurezza – denuncia – sono troppo bassi a fronte di dinamiche penitenziarie stravolte. La direttrice e il comandante della struttura ternana si sono assunti dei rischi altissimi, forse per protagonismo, ma mettendo sicuramente a repentaglio l’incolumità personale degli operatori penitenziari. C’è troppa attenzione per i detenuti ‘eccellenti’ e il sistema inevitabilmente cade a pezzi. Terni è una ‘polveriera’ – afferma Petrelli – a rischio implosione. L’amministrazione centrale e la direzione devono prendere provvedimenti immediati. Come sindacato esprimiamo nuovamente solidarietà al collega coinvolto e invitiamo tutte le istituzioni ad intervenire. Non vogliamo fare la caccia alle streghe, ma se qualcosa non cambierà nell’immediato è giusto far cadere qualche testa apicale dell’amministrazione penitenziaria. Troppo buonismo non porta a risolvere una situazione incandescente ed è necessario nominare subito il nuovo prefetto. Terni ha bisogno di sicurezza interna ed esterna».

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