Terni, Giunta ‘all’osso’: l’opposizione se ne va

Abbandonata la sala consiliare: «Non possiamo proseguire i lavori». Seduta ‘sui rifiuti’ sospesa. L’Asm: «Avremmo detto che siamo al 54%».

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Solo il sindaco in consiglio

Solo il sindaco in consiglio

Si erano appena seduti, lunedì pomeriggio, per iniziare il consiglio comunale a Terni, quando il capogruppo di FdI-An Marco Cecconi ha chiesto di interrompere tutto. «Non possiamo proseguire i lavori senza la giunta – ha detto – sospendiamo tutto». Con le dimissioni dell’assessore Ballerani, infatti, manca il ‘numero legale’ degli assessori stabilito dalla legge. Presente al consiglio comunale di lunedì solo il sindaco Leopoldo Di Girolamo.

Le opposizioni abbandonano il consiglio Dopo una riunione fra i capigruppo le opposizioni hanno deciso di abbandonare il consiglio, lasciando in sala consiliare solo la maggioranza. A quel punto il capogruppo del PD, Andrea Cavicchioli, ha proposto lo scioglimento del consiglio, in quanto, a suo dire, sarebbe stato inutile discutere di qualsiasi cosa in assenza delle minoranze. E così è stato.

L’Asm Di raccolta differenziata, insomma, non si è parlato. Lo stato maggiore di Asm, con il presidente Ottone in testa, ha fatto un viaggio a vuoto: «Saremmo stati ben lieti – spiega Ottone – di illustrare i progressi fatti, siamo arrivati al 54% a Terni, ma sarà per un’altra volta».

Martedì nuova seduta Per la giornata di martedì è già fissata una nuova seduta del consiglio – si dovrebbe discutere, tra l’altro, dell’avvio della procedura di riequilibro dei conti comunali – ma se il sindaco non farà quello che il capogruppo del PD, Andrea Cavicchioli, ha annunciato e cioè che sceglierà il nuovo assessore donna e annuncerà il nome in avvio dei lavori, si potrebbe replicare lo spettacolo.

Crescimbeni (Gm) «L’opposizione compatta, di fronte ad un tema di grande rilevanza quale è quello della raccolta differenziata, in presenza di un’amministrazione acefala, senza Giunta, senza assessore competente, per rispetto della città, del consiglio e delle famiglie ternane, ha deciso di non procedere alla discussione di un atto senza interlocutore valido, senza soggetto attuatore di eventuali delibere», commenta Paolo Crescimbeni (Gruppo misto). «Sappiamo già tutti che gli atti di indirizzo per questa amministrazione contano quanto il due di coppe quando regna spade, in aggiunta un eventuale approvazione o non approvazione, dell’atto sarebbe stata priva di legittimità sostanziale. Domani il sindaco scioglie la Giunta, ne rifarà un altro? Ci riuscirà? Si dimetterà egli stesso? In un quadro politico caratterizzato da una maggioranza oramai allo sfascio, noi intendiamo essere persone serie che vogliono solo fare cose utili per i cittadini e non chiacchiericci da cortile. Il sindaco faccia la sua Giunta, se gli riesce, se riesce a trovare una ‘eroina’, perché ci vuole grande coraggio ad entrare oggi in quel consesso, e faccia riconvocare secondo le procedure un consiglio che abbia piena legittimità giuridica, politica e morale. Le sceneggiate lasciamole al teatro popolare non alla buona politica».

Cecconi (FdI-An) «Sia ben chiaro: il consiglio straordinario sulla raccolta differenziata alla presenza dei vertici dell’Asm che era stato convocato per oggi l’ho chiesto io, insieme ai consiglieri di opposizione Crescimbeni, Melasecche e Todini. Saremmo stati i primi, quindi, a voler discutere oggi della faccenda, innanzitutto per chiedere di riscrivere un regolamento quale quello comunale ternano attualmente vigente, nato male perché non prevede – a differenza di tante altre città – nessuna ‘tariffa puntuale’, che permetta cioè agli utenti di pagare la TARI per quanto effettivamente differenziano, con sensibili risparmi in bolletta. Purtroppo, però, a quanto pare, devono essere ancora una volta le opposizioni a garantire il rispetto delle regole. In questo momento, dopo i tagli di Di Girolamo, le dimissioni subito dopo della Ballerani e l’assessore mancante che ancora il sindaco non è riuscito a trovare, la giunta comunale sotto il profilo giuridico non c’è: e dunque non avrebbe potuto svolgersi regolarmente neanche il consiglio. Se Di Girolamo, Cavicchioli, il PD e il resto della maggioranza pensavano oggi di prenderci per fessi, infischiarsene della legge e dello statuto e fare finta di niente, sbagliavano di grosso. È proprio agendo in questo modo che hanno portato l’Amministrazione allo sfascio. Ormai sono al tubo del gas e la vicenda odierna lo conferma».

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