Terni, il teatro Verdi ‘agita’ la maggioranza

Dopo l’alt in prima commissione, l’assessore Andreani aveva attaccato l’organismo. Puntuale la replica del presidente Chiappini

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Francesco Andreani

L’assessore Francesco Andreani

Dopo l’alt incassato venerdì sul progetto di recupero del teatro Verdi – con il voto contrario a maggioranza della prima commissione consiliare – la reazione dell’assessore all’urbanistica, Francesco Andreani, era stata netta e non certo tenera. Quest’ultimo, senza tanti giri di parole, aveva in sostanza accusato alcuni componenti dell’organismo, e la sua stessa conduzione, di «non fare gli interessi della città». Roba mica da poco, considerando il clima ormai strutturalmente teso fra diverse componenti di palazzo Spada, per lo più interne alla stessa maggioranza targata ‘Pd’.

La replica Era prevedibile che quelle parole potessero portare ad una reazione e, puntuale, è arrivata quella del presidente della prima commissione, Faliero Chiappini. Che non le manda a dire: «In merito alle dichiarazioni dell’assessore Andreani sulla questione-Verdi – afferma Chiappini – vorrei sottolineare che la commissione esercita un doveroso ruolo di approfondimento e di indirizzo sugli atti, senza preclusioni nei confronti di nessuno e in un’ottica di collaborazione, dando un parere così come previsto dallo statuto del consiglio comunale. In questo senso – puntualizza il presidente della prima commissione permanente – ognuno esercita le proprie prerogative fatte dei necessari approfondimenti e di valutazioni attraverso gli incontri con assessori e tecnici e con i cittadini, che vanno ascoltati, ne vanno valutate le ragioni per poter fare sintesi corrette e circostanziate, per quindi dare un parere».

Faliero Chiappini

Faliero Chiappini

Nodo-cittadini E infatti uno dei nodi era proprio la possibilità di ascoltare alcuni residenti su un punto, di carattere urbanistico ed edilizio, che mentre per l’assessore Andreani non ha alcun rilievo né porta con sé danni ipotetici, per la maggioranza dei componenti la commissione merita invece un adeguato approfondimento. «In questo senso – rincara la dose Faliero Chiappini – il ruolo della commissione è fondamentale in quanto può permettere una corretta e più rapida ‘viabilità’ degli atti che, peraltro, devono essere votati dal consiglio comunale».

«Siamo noi che aspettiamo» Il presidente riepiloga poi la vicenda e risponde alle accuse di ‘lentezza’ rivolte alla prima commissione: «Nel mese di maggio la commissione ha valutato la delibera circa la variante sul Verdi, ponendo un problema di volumetria troppo invasiva sul lato sinistro della torre scenica in largo Sant’Agape, chiedendo la modifica della delibera, atto mai arrivato in commissione. Per questi motivi – spiega Chiappini – ritengo che i ritardi nell’approvazione della variante non siano imputabili alla commissione, come pure va rigettato il ragionamento che sia secondario ascoltare i cittadini su problematiche di loro interesse».

Maggioranza sempre tesa Insomma, le critiche vengono impacchettate rispedite al mittente: «In questo senso sono incomprensibili e non servono a nessuno le critiche dell’assessore nei confronti della prima commissione circa le modalità di gestione dei lavori. Per quanto riguarda gli eventuali problemi nella maggioranza, citati dall’assessore, su questo vi è un confronto aperto da molto tempo e che ad oggi non ha avuto alcuna risposta».

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