Terni, processo Valle: assolto Rossi (Arpa)

Reati prescritti per gli altri otto imputati. Nel mirino dell’accusa la gestione delle discariche di Tk-Ast e Comune

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di F.T.

Assoluzione per il direttore dell’Arpa di Terni Adriano Rossi, prescrizione per gli altri otto imputati. Questo l’esito del processo legato alla gestione delle discariche di vocabolo Valle – Tk-Ast e comunale – finite nel mirino della procura per tutta una serie di presunte violazioni fra cui la contaminazione delle acque sotterranee. La sentenza è stata emessa martedì pomeriggio dal tribunale di Terni in composizione collegiale, presieduto da Massimo Zanetti e composto dai giudici Angelo Matteo Socci e Simona Tordelli.

ASSOLTO: IL COMMENTO DI ROSSI (ARPA)

Le richieste Nella sua requisitoria il pm Elisabetta Massini aveva chiesto la condanna di Adriano Rossi a un anno e quattro mesi di reclusione per abuso di ufficio. Per tutti gli altri, l’accusa ha evidenziato l’assenza di elementi per un’eventuale assoluzione, rilevando comunque l’intervenuta prescrizione dei reati contestati, dal crollo colposo legato alla frana di rifiuti avvenuta nel sito Ast nel luglio del 2007, a tutta una serie di reati contravvenzionali collegati a presunte violazioni del Testo unico sull’ambiente.

Prescrizione I giudici hanno emesso sentenza di ‘non doversi procedere’ per intervenuta prescrizione nei confronti di Gustavo Brascugli (dirigente Ast con competenze in materia di ambiente e sicurezza), Daniele Moroni (procuratore responsabile in materia di tutela ambientale interna ed esterna alla Tk-Ast), Massimo Pennesi (direttore tecnico della discarica Tk-Ast di vocabolo Valle), Sandro Trastulli (consulente geologo), Franco Cardarelli (consigliere di amministrazione Ilserv), Giovanni Vaccari (dirigente servizio ambiente Provincia di Terni), Stefano Ambrosini (Funzionario servizio ambiente Provincia di Terni) e Salvatore Rapisarda (dirigente settore ambiente del comune di Terni).

Assolto Ad Adriano Rossi, direttore Arpa Terni, veniva contestato l’abuso di ufficio in relazione ad una nota emessa nell’ottobre del 2008, con cui – per l’accusa – avrebbe illecitamente consentito a Tk-Ast di smaltire in superficie le acque contaminate dalle lavorazioni siderurgiche, agevolando l’azienda altrimenti chiamata a sostenere spese ingenti per il recupero e lo smaltimento. Il tribunale lo ha assolto «perché il fatto non sussiste». Una decisione accolta, ovviamente, con soddisfazione dallo stesso Rossi e dal suo legale difensore, l’avvocato Valeriano Tascini.

Assenti e presenti All’udienza di martedì non era presente il ministero dell’ambiente, fatto che ha rappresentato una revoca implicita della precedente costituzione di parte civile. In aula era presente anche il responsabile dell’ufficio legale di Ast, Biagio Della Volpe. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Andrea Garaventa, Ezio Audisio, Roberto Spoldi, Enrico De Luca, Attilio Biancifiori, Carlo Amati, Gabriella Caponi, Guido Alleva e Francesca Ghetti.

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