Terni, servizi educativi: «No a chiusure e tagli»

Sit in a palazzo Spada di genitori e insegnati in occasione dello sciopero nazionale indetto dall’Usb contro la privatizzazione dei servizi educativi comunali

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Terni servizi educativi presidio Comune (10)In occasione dello sciopero nazionale indetto dall’Usb contro la privatizzazione dei servizi educativi comunali e per la tutela di un servizio di qualità a favore dei bambini e dei genitori, venerdì mattina, le insegnanti hanno organizzato, insieme ai genitori, una manifestazione sotto la sede del Comune di Terni. Ad accoglierli il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio che ha organizzato un incontro con il sindaco Leopoldo Di Girolamo.

Terni servizi educativi presidio Comune (5)La richiesta è quella di ampliare e «valorizzare seriamente l’offerta educativa e di non procedere alla statizzazione o privatizzazione di alcuna struttura», hanno detto. Una manifestazione per ribadire «il protagonismo di chi tutti i giorni tutela questi importanti servizi con il proprio lavoro e delle famiglie dei bambini che ne sono utenti».

Terni servizi educativi presidio Comune (4)Patrimonio educativo Queste richieste, hanno sottolineato, sono «patrimonio di tutto il personale educativo, insegnante e delle famiglie. Per questo motivo non abbiamo esposto alcuna bandiera né vessillo sindacale e/o di nessun’altra associazione sociale o politica».

Sindaco ed educatriciRazionalizzazione dei servizi «Il sindaco Di Girolamo – si legge in una nota dell’Usb dopo l’incontro – ha spiegato che per l’amministrazione comunale si rende necessario procedere all’avvio di un percorso di razionalizzazione dei servizi, in linea con la delibera del 25 febbraio, percorso indotto anche dalle problematiche legate alla situazione economico-finanziaria dell’Ente e alla necessità di razionalizzare le spese. Si procederà, quindi, alla riorganizzazione dei servizi educativi, mediante un percorso analogo a quello già avviato per il servizio di refezione scolastica.

Le insegnanti hanno rappresentato al sindaco la richiesta di «essere soggetto attivo e propositivo al tavolo che lavorerà alla riorganizzazione dei servizi educativi. È forte la preoccupazione legata ai principi enunciati nella delibera, che apre a scenari di tagli e chiusure di plessi scolastici».

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