Terremoto, Renzi: «Ricostruiremo tutto»

Il presidente del consiglio conferma: «Niente tende, useremo i containers» Il vice presidente della Regione Umbria Paparelli: «Sosterremo le imprese»

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Emergenza, ricostruzione e prevenzione. Queste le parole chiave della riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, convocato lunedì pomeriggio a Roma per deliberare la seconda estensione degli effetti dello stato di emergenza già disposto dal governo dopo il sisma del 24 agosto.

terremoto renziRenzi Il presidente del consiglio, affiancato da Vasco Errani e da Fabrizio Curcio, ha fatto il punto su quella che è la strategia emersa nella riunione del consiglio dei ministri di lunedì pomeriggio: «Devo ringraziare i ministri che hanno compreso l’esigenza di velocizzare i tempi degli interventi e, a questo proposito, abbiamo stabilito che ci sarà un’estensione dei poteri al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, che avrà poteri straordinari e di semplificazione, con il coordinamento indispensabile con Anac, tanto che nelle prossime 72 ore metteremo in campo un ulteriore decreto legge (da definire se sarà agganciato a quello già in fase di elaborazione; ndr) per accelerare le procedure e mettere ulteriori risorse per affrontare l’emergenza».

terremoto-norcia-vigili-del-fuoco-30-ottobre-2016-1Il personale Il premier ha ricordato che si vuole aumentare il personale in servizio nelle zone terremotate: «Ci sono già a tempo pieno 320 carabinieri, 120 agenti di polizia, un migliaio di vigili del fuoco, ma i cittadini ci chiedono a cui abbiamo proposto di spostarsi, ci chiedono di proteggere le loro case e dobbiamo farlo al meglio». Poi, ha spiegato Renzi, «sarà indispensabile incrementare il numero delle persone che dovranno aiutarci a smaltire il carico burocratico: ci furono 72 mila richieste di valutazioni dopo il terremoto de L’Aquila e 49 mila in Emilia Romagna. In questo terremoto le richieste erano 77 mila prima di domenica, quando si è verificato il peggior terremoto più grave degli ultimi 36 anni».

Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Il prototipo di casetta (Foto A.Mirimao)

Containers Ecco perché, ha chiarito il presidente del consiglio, «visto che per arrivare al montaggio delle casette ci vorranno alcuni mesi, soprattutto per i problemi di urbanizzazione, abbiamo stabilito di organizzare il lavoro in quattro fasi: l’immediata emergenza, con possibile spostamento di chi accetterà in albergo; utilizzo di container, per far tornare le persone nelle zone di provenienza senza utilizzare le tende, visto che in quelle zone farà molto freddo; montaggio delle casette, tra primavera ed estate; ricostruzione, da realizzare in tempi ragionevolmente rapidi».

Il vertice

Il vertice

Il vertice La riunione del consiglio dei ministri era stata preceduta da un incontro preparatorio al quale, insieme al presidente del consiglio Matteo Renzi, hanno partecipano i presidenti di Regione Catiuscia Marini (Umbria), Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche) e Luciano D’Alfonso (Abruzzo). C’erano anche il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

Catiuscia Marini e Nicola Alemanno

Catiuscia Marini e Nicola Alemanno

Marini «Il presidente del consiglio ed il governo hanno pienamente colto la straordinarietà dell’emergenza che stanno vivendo i nostri concittadini – commenta la presidente Marini – e, per questo, sono grata al presidente Renzi e al governo di aver annunciato un provvedimento che va nella direzione di accelerare i tempi in tutta questa prima fase dell’emergenza in modo da consentire l’assistenza alla popolazione attraverso i container in prima battuta e poi con la predisposizione di casette. Superata la fase dell’assistenza ai cittadini, i provvedimenti annunciati consentiranno la realizzazione di tutti gli interventi necessari di messa in sicurezza del patrimonio danneggiato, nonché di dare risposte ai fabbisogni del settore agricolo e zootecnico e di tutte le attività economiche e produttive. Una linea – aggiunge – che cerca di comprendere la fase di profonda emergenza che le nostre popolazioni stanno vivendo, anche in condizioni climatiche particolarmente difficili, e che ci pongono questioni nuove che impongono risposte molto rapide. Per noi, infatti, ci sono prima di tutto i cittadini che attendono atti e fatti concreti».

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San Benedetto

Il Mibact «Ricostruiremo tutto, siamo già al lavoro. Ma serviranno più fondi e più persone. Mettiamo indietro le lancette e azzeriamo molto del lavoro fatto – ha spiegato all’Ansa Antonia Pasqua Recchia, il segretario generale del Mibact – e si stanno riprogrammando gli interventi; anche se le priorità sono sempre le stesse; la verifica dei danni, il recupero dei beni mobili e messa in sicurezza di quelli immobili, oltre alla protezione delle macerie perché da lì si ripristineranno monumenti e affreschi». I tecnici Mibact, sottolinea, «sono tutti al lavoro» con i vigili del fuoco per la messa in sicurezza degli edifici e i comuni «a cui abbiamo rinnovato la nostra massima disponibilità ad approvare i progetti». E per mettere in salvo le opere d’arte e gli oggetti dalle chiese, portandoli nei tre depositi già individuati da agosto a Città Ducale (per il Lazio) a Spoleto per l’Umbria e nel Forte Malatesta per le Marche. Intanto è stata convocata una riunione con ingegneri strutturisti per la messa in sicurezza della facciata di San Benedetto a Norcia e per Santa Maria Argentea, sempre a Norcia».

Castelluccio di Norcia

Castelluccio di Norcia

La Regione Il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, spiega invece quali sono le nuove iniziative che si stanno mettendo a punto a livello locale: «Stiamo approntando tutte le ulteriori misure necessarie per sostenere la ripresa delle imprese danneggiate e già in difficoltà dopo gli eventi sismici dell’agosto scorso. Metteremo in campo – dice Paparelli – una serie di misure sinergiche che, a partire da quelle contenute nel decreto ministeriale sul terremoto dello scorso agosto, possano integrarsi con risorse regionali subito attivabili. L’urgenza è quella di semplificare le procedure e le modalità di attivazione cercando, in particolare, di sostenere, da subito, la ripresa di quelle attività economiche che non necessitano di interventi strutturali importanti affinché possano riprendere in tempi brevi la produzione».

La frana a Visso

La frana a Visso

Il turismo Su questo fronte, «altra priorità assoluta», è stato confermato l’incontro già fissato per mercoledì 2 novembre nella sede dell’assessorato regionale per la costituzione di un tavolo permanente con le imprese del settore. «Allo studio – sottolinea Paparelli – c’è una misura regionale dedicata agli ammortizzatori sociali in deroga con la creazione di fondo di circa 7 milioni di euro finalizzato alla tutela dei lavoratori per il 2016 nelle more della operatività delle misure già previste dal decreto sulla ricostruzione per le imprese dell’area colpita dagli eventi sismici oltre che per le imprese turistiche del resto della regione. Le strutture della Direzione stanno predisponendo a questo scopo integrazioni e modifiche alla disciplina in materia». Nelle prossime ore sono previsti incontri con i rappresentanti degli istituti di credito per definire la possibilità di ulteriori iniziative a supporto delle imprese e con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

La strada per Castelluccio di Norcia

La strada per Castelluccio di Norcia

La terra cambia faccia I danni sono «impressionanti», ma ricostruiremo tutto «presto e bene», «senza sprechi e ladri», aveva assicurato sin da lunedì mattina Matteo Renzi. Per ora sono oltre 15mila le persone assistite dal servizio nazionale della Protezione civile: ci sono quelle accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre 4.000 negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa 3.000 persone in Umbria e altre 7.000 nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Ma si tratta di numeri destinati a salire. Secondo gli esperti dell’Ingv, il sisma potrebbe aver provocato un abbassamento del terreno superiore a 25 centimetri.

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