Pesticidi nelle acque: in Umbria al 95%

Il dato – fra i peggiori in Italia – riguarda quelle superficiali ed emerge dal rapporto 2016 presentato dall’Ispra

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Un quadro a tinte fosche, per l’Umbria, emerge dall’analisi della presenza dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee della regione: sostanze nocive sono state riscontrate nel 95% dei fiumi, laghi e torrenti presi in esame. I numeri sono contenuti nel rapporto nazionale diffuso dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e relativo ai dati del biennio 2013-2014.

LEGGI IL RAPPORTO ISPRA SULLE ACQUE

Italia L’indagine evidenzia un incremento della percentuale di pesticidi nelle acque italiane: +20% in quelle superficiali e +10%  in quelle sotterranee. Fiumi, laghi e torrenti ‘ospitano’ pesticidi nel 63,9% del 1.284 punti sottoposti a monitoraggio, mentre quelle sotterranee nel 31,7% dei 2.463 casi presi in esame. La situazione più critica è quella riguardante la pianura padano-veneta.

RAPPORTO ISPRA: LE TABELLE REGIONALI

Umbria, contaminazione pesticidi su acque superficiali (Ispra dai 2013-2014) - 9 maggio 2016

Le acque superficiali

La rete di monitoraggio In Umbria i dati a disposizione riguardano 20 punti delle acque superficiali e 151 di quelle sotterranee. Seppur in leggero aumento rispetto al biennio precedente – afferma l’Ispra – la rete di monitoraggio delle acque superficiali in Umbria «non sembra sufficientemente adeguata a rappresentare l’estensione della regione». Più dettagliata è invece quella delle acque sotterranee, con una densità superiore alla media nazionale.

Acque superficiali Nel 2014 in Umbria le indagini hanno riguardato 380 campioni per un totale di 24.248 misure analitiche. Complessivamente sono state cercate 101 sostanze, un elenco che, tuttavia, non comprende le sostanze di più recente immissione sul mercato, molte delle quali sono classificate pericolose e andrebbero inserite nei protocolli di monitoraggio. Nelle acque superficiali ci sono residui nel 95% dei punti e nel 37,6% dei campioni investigati. Sono state rinvenute diciotto sostanze: le più frequenti sono metolaclor, terbutilazina, terbutilazina desetil e metalaxil.

E sotterranee Nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di residui nel 4,6% dei punti e nel 4,6% dei campioni. Sono state rinvenute sette sostanze, di cui le maggiormente frequenti sono: terbutilazinadesetil, metolaclor, terbutilazina e miclobutanil. «Non si evidenzia alcun superamento degli standard di qualità ambientale (SQA) nelle acque superficiali – spiega l’Ispra – mentre il livello di contaminazione è superiore ai limiti di qualità ambientale in quattro punti delle acque sotterranee (2,6% del totale)». Valori di pesticidi superiori ai limiti, per quel che riguarda le acque sotterranee, sono stati rilevati in località Torchiagina (Assisi), a Sant’Eraclio (Foligno) e a Campello sul Clitunno.

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