Volley, Leonardo Puliti e il trionfo svizzero

L’atleta 23enne di Montecastrilli ha vinto il massimo campionato elvetico con i Dragons Lugano: «Una grande soddisfazione»

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di S.F.

Da Montecastrilli a Lugano, passando per Terni, Roma, Monza e Molfetta. E in Svizzera Leonardo Puliti ha centrato un grande successo, fuori e dentro il campo: il pallavolista 23enne ha vinto infatti il massimo campionato svizzero con i Dragons, da assoluto protagonista. Un trionfo inaspettato e di valore, che potrebbe rilanciare le quotazioni di Puliti nella SuperLega italiana.

Un altro mondo Una stagione che non era partita nel migliore dei modi per lo schiacciatore di Montecastrilli. Poche presenze nell’Exprivia Neldiritto Molfetta, quindi la decisione di accettare la corte di Mario Motta, coach dei Dragons di Lugano. I risultati non sono tardati ad arrivare: «Una grandissima soddisfazione soprattutto dopo un anno difficile, almeno all’inizio. Lugano – spiega Puliti – come squadra è stata una bella scoperta ed esperienza dal punto di vista umano: ho avuto modo di confrontarmi con atleti straordinari provenienti da tutto il mondo, giocare competizioni importanti a livello europeo come la Coppa dei Campioni e conoscere un tecnico bravo, Mario Motta. Siamo riusciti a vincere il campionato al termine di una serie ‘sanguinosissima’ contro il Losanna, quindi la soddisfazione è veramente tanta».

La maglia dei Dragons, la medaglia e il trofeo ‘Miglior giocatore’ vinto da Puliti

Il trascinatore È lui il miglior giocatore della decisiva gara5 dei playoff scudetto al cospetto del Losanna. Sotto 1-2 nella serie dopo l’inatteso k.o. casalingo al Palamondo di Cadempino, Puliti ha preso per mano la squadra: 22 punti in gara4 e 15 nell’atto finale di domenica scorsa concluso sul 3-0, al termine del quale il 23enne pallavolista si è visto assegnare anche il premio individuale della LNA. Il debutto nella Cev Champions League – seconda presenza poi contro il Knack Roeselare, 10 punti – è avvenuto invece il 20 gennaio, nella sfida interna al Tomis Constanţa, match nel quale Puliti ha collezionato 9 attacchi vincenti.

Svizzera ‘calda’ Puliti rompe qualche stereotipo legato al mondo rossocrociato parlando della sua esperienza sportiva e di vita nel paese elvetico: «Sono correttissimi, fanno solo sane polemiche e vivono le partite come una festa. In questo c’è un distacco evidente con l’Italia, anche se a Lugano si sente comunque la pressione perché i Dragons devono vincere considerati i recenti risultati. Gli svizzeri sono ‘strani’, ma non così freddi come magari si potrebbe pensare».

‘Star’ fuori dal campo Devastante sul parquet di gioco, ‘arma’ da marketing fuori dal campo. Un Puliti amato dal pubblico svizzero, talvolta ‘assalito’ dall’affetto della gente: «Mi fa piacere – ammette il montecastrillese -, la società mi ha spiegato che è la prima volta che vendono così tante magliette di un singolo giocatore. Ovunque vado mi chiedono foto e autografi, una situazione un po’ particolare. L’avevo vissuto con tono minore a Monza e Roma, dove non vengo – afferma sorridendo – riconosciuto è a Terni».

GUARDA L’INTERVISTA A LEONARDO PULITI

Un degno rappresentante Un viaggio partito da Montecastrilli. Calcio – da difensore centrale con l’Am 98 – fino a 16 anni, poi la svolta con il passaggio alla pallavolo nel Circolo lavoratori Terni. La scalata è immediata: Club Italia Roma in B1, nazionale juniores con il coach Mario Barbiero, Roma volley (Andrea Giani allenatore) in A1, Vero volley Monza in A2 (seconda stagione terminata con la promozione nel massimo campionato) e infine in direzione sud, a Molfetta. Quindi  la scelta svizzera vincente: «Molto fiero di aver rappresentato bene Montecastrilli, Terni e l’Italia, il primo pensiero è andato al mio paese. Ho festeggiato subito con il tricolore, l’orgoglio italiano c’è sempre. Molto contento, per me è stato un onore».

Puliti con coppa e tricolore al termine della vittoriosa gara5

Puliti con coppa e tricolore al termine della vittoriosa gara5

Continuità e crescita Nella città svizzera maglia da titolare e fiducia incondizionata da parte di compagni e allenatore. Un binomio necessario per la svolta: «Non me l’aspettavo di fare così bene, ma ci speravo tantissimo. Dopo un’esperienza poco felice a Molfetta per via di molteplici motivi, c’era – sottolinea Puliti – in me una grande voglia di rivincita e rivalsa. A Lugano ho trovato terreno fertile dove poter esprimermi e trovare continuità: ci sono riuscito, io come tutti i miei compagni. La vittoria è arrivata in un momento difficile, ma che corona un anno importante per me. Ho ricevuto tanti complimenti, in particolar modo mi hanno reso molto felice quelli di Vittorio Sacripanti, il direttore sportivo che mi lanciò portandomi a Roma».

La maglia azzurra Il futuro è incerto. La Svizzera e il campionato elvetico piacciono, ma il richiamo del più competitivo torneo italiano è forte. Anche perché Puliti vuol conquistare una maglia importante adesso e non c’è miglior campionato della SuperLega per mettersi in mostra: «Non ho un sogno preciso. Chiaramente tutti aspirano a indossare la maglia della nazionale ma, al momento, è obiettivamente molto difficile. Tenderei – aggiunge Puliti – a non escluderlo tuttavia, spero che potrò giocare con continuità anche in Italia e raggiungere questo obiettivo. Non metto limiti alla provvidenza».

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