30 immigrati a Terni: è bagarre politica a 360°

Guerra sugli arrivi stabiliti dal Viminale. Duro scontro Lega – M5s. Il ministero dell’Interno: «Dov’è la novità?»

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La circolare del ministero dell’Interno – postata dalla Lega sui social – è datata 24 settembre e definisce il piano di accoglienza sul territorio nazionale di 90 immigrati dal centro di Villa Sikania (Agrigento), equamente distribuiti fra le prefetture – e quindi le province – di Terni, Ancona ed Avellino. Un passo che, in campagna elettorale, Matteo Salvini non si fa sfuggire per attaccare il governo a spron battuto: «Se li fai sbarcare, poi fatalmente arrivano in tutta Italia, alla faccia degli ‘accordi europei’ – afferma il leader della Lega -. Umbria, Marche e Campania sono le prime tre regioni a sperimentare la ‘cura Conte’ e a provare sulla loro pelle gli effetti del governo sinistro delle poltrone e dell’invasione. Grazie anche a Renzi e Di Maio, ottimo lavoro di svendita del Paese: li italiani sapranno darvi le risposte che meritate, a partire dal 27 ottobre in Umbria». Segue una bagarre politica a 360 gradi, locale e nazionale.

IL MINISTRO DI MAIO: «SEGUIAMO SOLO IL METODO DI SALVINI» – VIDEO

Leonardo Latini

Il sindaco

«Apprendo con stupore – scrive in un post facebook Leonardo Latini – e preoccupazione la notizia dell’arrivo presso le strutture di accoglienza della prefettura di Terni di 30 immigrati provenienti dal centro di accoglienza di Agrigento. Dopo un periodo di relativa calma, dispiace notare che gli sbarchi sulle coste italiane sono nuovamente ripresi e che a pagarne il prezzo sia solo l’Italia e in particolare i Comuni e i cittadini. In cosiderazione della notizia di oggi e in previsione di quanto potrà accadere nei prossimi mesi, chiederò un incontro alla prefettura di Terni al fine di evitare che la città paghi un peso sociale eccessivo rispetto alle sue reali capacità, tenuto conto anche del significativo contributo offerto già negli ultimi anni in tema di accoglienza».

Thomas De Luca

«Ma li avete chiesti voi»

Ad alimentare la polemica, rispondendo tanto al sindaco quanto a Salvini, ci pensa il consigliere comunale – e candidato alle regionali – Thomas De Luca del Movimento5 Stelle: «Salvini si straccia le vesti – afferma De Luca in una nota – ma a richiedere l’arrivo di migranti sono stati proprio il sindaco Latini e i suoi assessori. La giunta al gran completo ha infatti, con sette membri su nove, deliberato a giugno scorso di proseguire nel programma di accoglienza. Con la delibera 192 del 26 giugno 2019 il Comune di Terni ha infatti scelto di ‘Proseguire i Progetti Sprar nel triennio 2020/2022‘, scelta, seppur in riduzione del numero, in totale contrasto con le dichiarazioni fatte appena sei mesi prima con lo slogan ‘no-Sprar’ da parte dell’ex assessore di Fratelli d’Italia. È bene ricordare inoltre come l’attuale assessore ai servizi sociali del Comune ricoprisse il ruolo di funzionario della Prefettura di Terni nell’area immigrazione, essendo quindi perfettamente informato della situazione. Proprio con la ricognizione degli appalti svolta dalla commissione di garanzia e controllo – prosegue il consigliere pentastellato – avevamo chiesto delucidazioni all’assessore senza ricevere alcuna risposta in merito, prima del blitz estivo. Quella di oggi è una polemica assurda montata ad arte, sull’arrivo di trenta persone che in realtà sono venti. Una gestione delle emergenze oltre i programmi di accoglienza, dovrebbe saperlo bene l’assessore ai servizi sociali, che è costantemente accaduta nel corso di questi anni e degli scorsi mesi, costituita prevalentemente da arrivi da terra invece che da mare. Il sindaco Latini – conclude Thomas De Luca – ha un grande pelo sullo stomaco che gli permette di abbandonare con un sorso d’acqua i suoi valori cristiani dimenticando che dietro a questa becera propaganda ci sono persone. Propaganda e una cortina fumogena volta a nascondere la totale incapacità amministrativa della Lega a Terni che sta portando il comune verso il dissesto del dissesto con ulteriori 20 milioni di euro di buco».

Marco Cecconi

La replica dell’ex assessore Cecconi

Tirato in ballo da De Luca, l’ex titolare del welfare a palazzo Spada risponde: «Comprendiamo la necessità – le parole del coordinatore comunale di FdI – di un Thomas De Luca qualunque di recuperare un minimo di visibilità. Ci fanno sorridere i riferimenti  alla coerenza  di chi fino a poche settimane fa malediceva dal primo all’ultimo gli esponenti del Parttio democratico ed oggi con la prospettiva di uno scarso 10% alle prossime elezioni regionali si avvia ad esserne il portaborse. Infatti, poiché De Luca fa riferimenti a una delibera di giunta del giugno 2019, sarebbe altrettanto interessante recuperare i verbali della 4° commissione da lui presieduta nella quale chiedeva conto all’amministrazione dell’eventuale prosecuzione dei progetti di accoglienza denominati Sprar. Come lui, altri, dell’attuale minoranza si stracciavano le vesti nell’ipotesi, da loro non auspicata, che tali progetti venissero definitivamente cessati. Delle due l’una, o la coerenza non è di casa preso il Movimento 5 Stelle o De Luca perpetua  dei racconti che non corrispondono alla realtà. Infatti, basterebbe leggere la delibera per verificare che l’amministrazione, come richiesto dal ministero dell’Interno ha meramente immaginato quali potrebbero essere dal 2020 le potenzialità di ‘accoglienza’ di eventuali, nuovi immigrati. Non già da aggiungere ai numeri  determinati, pur se in diminuzione, numeri e quantità che potrebbero essere entro il 31 dicembre anche, in ipotesi, ridotti o azzerati. Legga, si informi e cerchi di svolgere la sua campagna elettorale su temi e argomenti dei quali potrà mostrare, molto più di questa occasione, un adeguato livello di conoscenza. La questione immigrazione-accoglienza è una cosa seria che va affrontata con  chiarezza e determinazione, caratteristiche che il M5S ha mostrato evidentemente di non possedere».

Alessandro Gentiletti

«I problemi reali ancora una volta in secondo piano»

Sul tema c’è anche l’intervento del consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: «Il sindaco è stupito e preoccupato per l’arrivo di 30 migranti e per il peso sociale eccessivo che rischia di pagare la città. Io sono stupito e preoccupato: che i problemi reali della città passino ancora una volta in secondo piano rispetto ai problemi immaginari che servono alla propaganda elettorale del partito del sindaco: la situazione dei lavoratori dell’Ast e di tante altre realtà imprenditoriali; la disoccupazione giovanile al 33%; la situazione ambientale e molte altre questioni ancora. Di questo dobbiamo parlare: questo ha già un peso sociale insostenibile per la nostra città».

Salvini e Saltamartini

Lega Terni: «Governo arrogante e De Luca disinformato»

Chiude il cerchio ‘politico’ il comunicato con cui la Lega Terni replica a Thomas De Luca che aveva sostenuto come l’arrivo degli immigrati fosse in linea con quanto deciso a suo tempo dalla giunta Latini: «De Luca del Movimento 5 Stelle, alleato del Partito Democratico, o non sa di cosa parla o vuole tornare alla vecchia politica dei porti aperti allineandosi alle direttive del governo giallorosso che con arroganza scavalca i sindaci e distribuisce immigrati senza ascoltare il territorio. Si capisce chiaramente leggendo il suo comunicato stampa dove parla di Sprar, un sistema di accoglienza completamente riformato e superato dalle direttive previste dal Decreto sicurezza di Matteo Salvini. Due sono le questioni: o Thomas De Luca non conosce la legge, oppure vuole tornare al passato con un sistema di accoglienza a ‘maglie larghe’ che ormai non esiste praticamente più. È infatti inesatto parlare di Sprar, visto che nel decreto sicurezza è stato riformato in ‘Siproimi’. I due sistemi sono completamenti diversi: il sistema riformato da Salvini, il ‘Siproimi’, prevede l’inclusione sociale solo per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati, limitando di fatto il numero di stranieri da accogliere. Parlare di Sprar, sistema che non esiste più e che offriva accoglienza anche ai cittadini stranieri che non avevano forme di protezione, significa o non conoscere l’argomento o voler ritornare al passato e quindi alla vecchia politica dei ‘porti aperti’. Comprendiamo l’imbarazzo dei consiglieri del Movimento 5 Stelle che si ritrovano a dover giustificare ai propri elettori l’alleanza con il Pd dopo anni di insulti e denunce reciproche, ma invece di scrivere inesattezze potrebbero informarsi meglio. Confondere i sistemi di protezione con la politica degli sbarchi – prosegue la Lega Terni – è pressapochismo politico o forse De Luca, dopo la delusione alle amministrative e gettatosi a braccia aperte nella possibilità del terzo mandato, ha voluto distogliere l’attenzione da un concetto che tutti conoscono: il governo giallorosso, eletto senza consenso del popolo, con arroganza sfida i sindaci, non ascolta il territorio e distribuisce gli immigrati sui territori senza prima aver consultato gli amministratori e senza prima aver spiegato perché vengono scelti alcuni Comuni invece di altri. Il loro prossimo passo, come anticipato da De Luca, sarà cancellare il decreto sicurezza e tornare ai vecchi sistemi di accoglienza ‘per tutti’ dove il fenomeno dell’immigrazione veniva gestito solo come business e non come questione umanitaria».

Il ministero dell’Interno: «Nulla di nuovo»

Il cerchio ‘tecnico’ e istituzionale, dopo tanto parlare, lo chiude invece lo stesso ministero dell’Interno: «Nessuna novità – riporta la nota diffusa sabato sera dal Viminale – in merito alla ridistribuzione dei richiedenti asilo sull’intero territorio nazionale. La decisione del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, di trasferire 90 migranti da Agrigento ad Avellino, Terni ed Ancona, rientra nella ordinaria attività amministrativa di alleggerimento di quei centri di accoglienza in cui si registra un numero eccessivo di presenze. Analoghe operazioni di trasferimento sono state effettuate il 21 giugno 2018 da Siracusa (67 migranti), il 6 agosto 2018 da Agrigento (50 migranti), il 27 agosto 2018 da Crotone (58 migranti), il 25 luglio 2019 (70 migranti) e il 6 agosto 2019 (50 migranti) da Agrigento. Interventi di ridistribuzione hanno riguardato anche il Friuli Venezia Giulia, da dove, il 5 luglio 2019, sono stati trasferiti in altre regioni 2 mila migranti».

Sibilia

Sibilia: «Mi aspetto scuse»

Domenica tocca al sottosegretario di Stato del ministero dell’Interno, proprio in visita alla prefettura di Terni in settimana: «Mi aspetto le scuse ai cittadini di Terni, Avellino e Ancona da parte dello smemorato di Milano, un politico in decadenza, per aver inutilmente allarmato su un trasferimento ordinario di 30 migranti. Trasferimento ordinario che lui da ministro ha messo in atto più volte e con numeri ben superiori. Il 5 luglio ne ha movimentati 2 mila ad esempio. 14 mesi non sono serviti proprio serviti per imparare. Qualche volta è più dignitoso il silenzio».

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