Augurava «paralisi» al padre e di diventare cieca alla madre. Ma questa era solo una delle tante condotte – diverse delle quali fatte di aggressività fisica – messe in atto da un 36enne ternano (R.V. le sue iniziali), rinviato a giudizio dal gup di Terni Simona Tordelli per maltrattamenti in famiglia avvenuti fino alla fine del 2017. Nonostante le modeste condizioni economiche dei genitori, lui pretendeva sempre e solo soldi. Tanto da arrivare al punto – fra i numerosi finiti all’attenzione del pm Raffaele Iannella attraverso la questura – di rubare loro le fedi nuziali, al pari dei pochi altri ori presenti in casa, per ricavarne un po’ di euro.
Una furia
Per il resto, oltre a non lavorare, dormiva fino a tarda mattinata e se il pranzo o la cena non gli piacevano, lui buttava via tutto lasciando anche padre e madre senza niente da mangiare. Non pochi i casi in cui reagiva con violenza al rifiuto dei genitori di consegnargli altro denaro: sfondava porte a pugni, lanciava contro i suoi di tutto – telefoni cellulari, bottiglie, soprammobili -, insultava e minacciava di morte i due anche di fronte al nipote, figlio della sorella, che all’epoca dei fatti aveva appena 4 anni. Per tutto ciò l’uomo, difeso dall’avvocato Roberto Chiaranti, verrà giudicato dal tribunale di Terni con prima udienza fissata per il prossimo 23 settembre.