La chiusura del viadotto Montoro, con riapertura ipotizzata da Anas entro fine luglio, ha riacceso i riflettori sulle criticità infrastrutturali di un territorio – l’Umbria del sud – che in quanto a collegamenti, di ogni tipo, lascia da tempo a desiderare, ben prima del problema emerso lungo il raccordo Terni-Orte. A pagare questo scotto sono le comunità, le imprese, i cittadini, sotto l’aspetto economico, ambientale ed anche di sicurezza.
Non c’è solo il caso Montoro
Ne sanno qualcosa i residenti della Valnerina ternana che da nove nesi stanno facendo i conti con gli effetti della chiusura, dapprima totale e poi ai mezzi pesanti, del viadotto di Strettura (Spoleto) lungo la strada statale Flaminia. A denunciare quanto accade quotidianamente è il regista Andrea Sbarretti, il cui pensiero è condiviso da tanti residenti dei comuni posti lungo gli oltre 30 chilometri di Valnerina che dividono Cervara (Terni) e Sant’Anatolia di Narco (Perugia).
Tutti in Valnerina
«Dopo la chiusura ai mezzi pesanti del viadotto sulla Somma avvenuta a novembre dello scorso anno – spiega Sbarretti -, la situazione sulla SS 209 Valnerina è insostenibile. I mezzi pesanti sulla Flaminia vengono deviati all’altezza di San Carlo e, dopo aver percorso la galleria della SS79 (Terni-Rieti) si immettono sulla SS 209 Valnerina all’altezza di Cervara (a 2 chilometri da Terni) e percorrono 35 chilometri fino a Sant’ Anatolia di Narco, per poi immettersi nuovamente sulla Flaminia e proseguire verso Foligno, Assisi, o tornare indietro verso Spoleto».
Comuni invasi dai camion
«Tir pesanti oltre 40 tonnellate, transitano costantemente a ridosso delle case,nei paesi di Papigno, Collestatte Piano, Arrone, Ferentillo, Macenano, Sambucheto, Scheggino. La situazione è veramente grave e dopo sette mesi in cui il viadotto sulla Somma non ha ricevuto nessun intervento, i residenti iniziano a farsi sentire». Fra l’altro le condizioni dell’asfalto, in più punti della statale Valnerina, vanno sempre più deteriorandosi: la competenza è di Anas e la necessità di interventi per ripristinare condizioni di sicurezza si fa sempre più pressante.