A Marmore chiude l’edicola storica

Dopo trent’anni di attività la famiglia D’Ascenzo va in pensione. Con quella serranda che non si alzerà più ogni mattina il paese sembrerà più povero

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di Fra.Tor.

Marmore perde un pezzetto della sua storia. Domenica 29 dicembre, infatti, dopo più di 60 anni – a segnalarlo via Facebook è l’ex consigliere comunale Sandro Piccinini – chiuderà l’edicola del paese. Ovidio D’Ascenzo, oltre a riparare biciclette, negli anni ‘60 iniziò a distribuire il quotidiano ‘Il Messaggero’ a Marmore, perché a quei tempi i giornali venivano consegnati al rivenditore che poi provvedeva a portarli direttamente ai vari imprenditori del paese. Trent’anni dopo, il figlio Dino – artista del ferro – prese in eredità l’attività di Ovidio e, a fronte dei costi esagerati per l’acquisto, decise di costruirsi un’edicola tutta sua, lasciando la gestione alla moglie Pierangela.

Un paese più povero

Quell’edicola divenne in poco tempo punto di riferimento non solo per la comunità di Marmore, «ma anche per tanti operai che ogni giorno – raccontano Pierangela e Dino – si spostavano a Rieti al lavoro, per i turisti che la domenica e nei giorni di festa venivano al parco de ‘I Campacci’ o al lago di Piediluco e per gli studenti della scuola elementare, fin quando è stata aperta, che acquistavano figurine o giornalini per bambini». L’arrivo di Internet e delle nuove tecnologie hanno messo la famiglia D’Ascenzo sempre più in difficoltà, vendendo molte meno copie dei giornali e arrivando con fatica alla tanto meritata pensione. Ma con la chiusura dell’edicola si perde anche un pezzo d’identità di Marmore, perché con quella serranda che non si alzerà più ogni mattina, il paese sembrerà più povero.

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