«Lurido schifoso, lurido terrone, devi crepare, vigliacco, pecoraro del popolo, ti distruggo tutto». Sono alcuni dei messaggi inviati da un 44enne originario di Amelia all’ex premier e attuale leader del M5S Giuseppe Conte: per 22 giorni di fila – come riporta Sky -, dal 31 marzo al 22 aprile, lo aveva tempestato di mail con tanto di minacce ed insulti. Polizia Postale e Digos si sono attivate e ora l’uomo è finito a processo: il pubblico ministero Mario Pesci ha sostenuto l’accusa ricordando ciò che è accaduto durante il periodo di lockdown.
L’escalation
Un’escalation di insulti e minacce andata avanti per giorni. L’uomo ha già alcuni precedenti alle spalle per minacce, molestie e droga. I messaggi sono stati inviati all’indirizzo di posta elettronica dell’allora presidente del Consiglio: «Ti deve crepare tuo figlio tra le braccia», uno dei più cruenti. Le forze dell’ordine sono riuscite a risalire al 44enne – senza alcuna aderenza a formazioni politiche – rintracciando l’origine delle mail. Ora rischia la condanna.