A Terni il boss che ‘inguaia’ Berlusconi

Da circa un mese Giuseppe Graviano è nel carcere di Sabbione. Le sue intercettazioni, in mano alla procura di Palermo, fanno discutere

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Da circa un mese il 54enne Giuseppe Graviano, boss di Cosa Nostra finito sotto i riflettori di recente per le intercettazioni ambientali in cui parla di Silvio Berlusconi, è detenuto nel carcere di Terni in regime di 41-bis. Il trasferimento dalla casa di reclusione di Marino del Tronto (Ascoli) si era reso necessario a seguito del ritrovamento, lo scorso 20 aprile, di un coltello rudimentale nella cella dell’uomo che sta scontando l’ergastolo per diverse condanne legate alle stragi del 1993 ed all’omicidio di don Pino Puglisi.

Intercettazioni Mesi di intercettazioni ambientali durante l’ora d’aria, arrivano a fornire alla procura di Palermo migliaia di pagine di trascrizioni in cui il criminale mafioso si sfoga dicendo che «Berlusca (Silvio Berlusconi, ndR) mi ha chiesto questa cortesia» – in riferimento alle stragi mafiose di inizio anni ’90 – e ancora «ti ho portato benessere (Berlusconi, ndr), 24 anni fa mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi». A proposito delle stragi: «Poi nel ’93 ci sono state altre stragi, ma no che era la mafia, loro dicono che era la mafia. Allora il governo ha deciso di allentare il 41-bis».

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