Acqua: «Assenza di cariche batteriche»

Terni, per il Sii «la situazione è sotto controllo», ma almeno fino a lunedì, l’ordinanza del sindaco Di Girolamo non verrà revocata

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L’emergenza all’origine della giornata – terribile – vissuta sabato più o meno da un quarto della popolazione di Terni, si è protratta anche domenica, a seguito di un «guasto improvviso e imprevedibile ad una batteria filtri del campo pozzi di Fontana di Polo, gestito da Asm per conto del Servizio Idrico». Almeno fino a lunedì, l’ordinanza del sindaco Leopoldo Di Girolamo non verrà revocata.

L’ordinanza Entro domenica sera – si legge sul sito del Comune di Terni – il sindaco non è nelle condizioni di poter emettere un’ordinanza di revoca, anche parziale, del provvedimento del 29 aprile con il quale ha disposto il divieto assoluto del consumo e dell’utilizzo delle acque provenienti dai pozzi di Fontana di Polo, in quanto non sono stati completati dai laboratori autorizzati i controlli esterni sulle acque che impone il D.Lgs. 31/2001. Non appena saranno forniti i risultati verranno adottati rapidamente i provvedimenti conseguenti.

L’ORDINANZA DEL SINDACO DI TERNI

«Situazione sotto controllo» Le manovre di messa in sicurezza e di ripristino della normale funzionalità dei sistemi di distribuzione idrica eseguite sabato hanno permesso di gestire l’emergenza idrica di Terni Nord affrontata tempestivamente da Sii, Asm e Comune di Terni in coordinamento con Usl 2, Arpa e Protezione civile comunale. Dai primi risultati relativi ai prelievi fatti ieri da Sii ed esaminati dal laboratorio Asm non risultano criticità. I dati delle analisi disponibili finora denotano infatti assenza di cariche batteriche o di altre tipologie di sostanze non conformi. «Dobbiamo ora aspettare – spiega il direttore generale Paolo Rueca –, secondo protocollo, i risultati definitivi che fornirà lunedì l’Usl2 per considerare formalmente l’emergenza superata, anche se i dati finora emersi prefigurano una situazione sotto controllo». Le attività di controllo e monitoraggio del campo pozzi di Fontana di Polo al momento permangono, così come il servizio sostitutivo di autobotti per garantire alla popolazione la disponibilità idrica indispensabile.

Leopoldo Di Girolamo

Il sindaco Di Girolamo Nel pomeriggio di domenica, sulla propria pagina Facebook, il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha risposto ai commenti e alle polemiche emerse in questi due giorni. «Un filtro, peraltro cambiato da poco, ha un problema di funzionamento e crea problemi alla potabilità dell’acqua di Terni Nord. La Sii e l’Asm si attivano. Il Comune contemporaneamente fa l’ordinanza di non potabilItà. La Protezione Civile comunale la diffonde con due auto sonore. Il messaggio viene letto anche al Liberati. Il sito del Comune riporta la comunicazione di emergenza. Le autobotti vengono posizionate. La città è mobilitata per affrontare questa emergenza con la capacità che Terni sa mettere in queste circostanze. Eppure c’è chi non ha perso l’occasione per polemizzare su tutto, persino su cose palesemente false come la mancata manutenzione o la mancata informazione. L’emergenza idrica c’è ma è sotto controllo. I veleni delle strumentalizzazioni no. Quelli sembrano sempre avere il rubinetto aperto».

Le vie interessate Alle ore 15.26 di domenica l’Asm ha comunicato al sindaco l’elenco delle vie interessate dall’ordinanza. Tale elenco è stato predisposto per migliorare l’attività di supporto ed informazione alla cittadinanza. Rimangono attivi i servizi di informazione telefonica per i cittadini che per ulteriori informazioni possono utilizzare i numeri 0744.426000, 800913034. Gli aggiornamenti sulla gestione dell’emergenza si potranno reperire oltre che sul sito internet del Comune di Terni anche su quello del Sii e dell’Asm. Il sindaco del Comune di Terni sta seguendo in prima persona tutte le attività che si stanno mettendo in campo al fine di attuare un monitoraggio reale della situazione e garantire un rapido intervento a tutela della comunità interessata.

Esercizio idrico ripristinato «Il Sii – si legge nel sito del Comune di Terni – ha comunicato formalmente che l’esercizio idrico è stato prontamente ripristinato, è stato bypassato un componente in avaria dal quale si è verificato il problema odorigeno relativo all’acido solforoso. Si precisa che sono state effettuate le manovre di scarico dei serbatoi idrici e il successivo riempimento degli gli stessi con adeguata disinfezione con ipoclorito. Inoltre sono in corso le manovre di scarico e lavaggio delle tubazioni per eliminare le inerzie di distribuzione. Sono in corso i monitoraggi analitici dei punti di erogazione distribuiti in mappatura temporale e territoriali. I tempi tecnici minimi per le risultanze delle analisi corrispondono a circa 12 ore». Domenica mattina il Sii ha fatto presente che «il disinfettante è presente nella rete e costituisce un indicatore di una probabile assenza di cariche batteriche nelle acque. Entro poche ore si avranno i primi risultati delle analisi sui prelievi effettuati dal Sii. Sono in corso i prelievi ufficiali che permetteranno, entro 24 ore, alla Asl2 di esprimere un giudizio che consentirà di concludere l’emergenza».

Acqua vietata Che ci fosse qualcosa che non andava, nella zona Nord della città la gente lo aveva percepito anche nei giorni precedenti – l’acqua non aveva un buon sapore e un buon odore – ma sabato mattina la situazione è precipitata e, infatti, nel primo pomeriggio il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha deciso di vietare l’utilizzo dell’acqua nelle zone di Borgo Rivo, Campitello, Gabelletta, Acquavogliera, Cesi, Campomaggiore e Condotto. Analoga misura è stata presa dal sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, per la zona di Acquavogliera e la relativa area industriale. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) ha fatto sapere che «i campioni prelevati sono stati consegnati dalla Usl 2 al laboratorio multisito di Arpa Umbria che si è attivato per analizzarli e fornire i risultati all’autorità competente».

L’ORDINANZA DEL SINDACO DI SAN GEMINI

Paolo Rueca e Stefano Puliti (Sii Terni)

I filtri Il Sii, nella sua informativa, ha fatto sapere che «sono stati subito avviati: il blocco dei filtri danneggiati, lo scarico della rete e dei serbatoi, la clorazione e l’attivazione, sin da subito, di una serie di controlli puntuali e costanti. Particolari accorgimenti vanno presi anche per i serbatoi privati che, prima del loro riutilizzo, devono essere svuotati e ripuliti. Ai fini della fornitura di notizie e informazioni il più chiare, tempestive e puntuali possibile, Sii e Asm, oltre agli altri canali di diffusione, hanno potenziato anche i servizi di numero verde a cui operatori è stata fornita da Asm la mappa dettagliata delle zone, via per via, coinvolte. Chiamando è possibile ottenere con precisione informazioni sulle vie e le zone interessate dall’emergenza e per le quali le ordinanze dei Comuni di Terni e San Gemini hanno vietato attualmente l’utilizzo dell’acqua; le zone interessate all’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua sono soltanto quelle di Borgo Rivo, Campitello, Gabelletta, Cesi, Acquavogliera (nel comune di Terni), Campomaggiore e Condotto, indicate dal provvedimento del Comune di Terni. Tutte le altre zone della città e la porzione di territorio narnese confinante con Terni non sono coinvolte nell’emergenza; a seguito di una seconda ordinanza del sindaco di San Gemini, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile è imposto, e limitato, alla zona di Acquavogliera, nel comune di San Gemini, e all’area industriale ivi situata, entrambe interessate dall’erogazione di acqua potabile dai pozzi di Fontana di Polo».

Le autobotti Attraverso l’ordinanza il sindaco ha imposto a Sii di istituire un servizio di emergenza con le autobotti in via del Centenario (parcheggio dello stadio e area della protezione civile), parcheggio centro commerciale ‘Le Fontane’, parcheggi via delle Madonnine a Cesi e viale Regina Elena a Cesi, parcheggio area industriale a Gabelletta. «Ci siamo attivati prontamente, appena giunta la segnalazione della Usl2 – ha spiegato il sindaco Di Girolamo – con provvedimenti che mirano a salvaguardare la salute dei cittadini. Lavoriamo insieme alla Sii, all’Asm e alla Protezione Civile Comunale che è mobilitata». I cittadini per ulteriori informazioni possono contattare i numeri 0744-42.60.00 e 800.91.30.34. 

Comunicazione Sul fronte della gestione dell’emergenza, è il funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli, a spiegare i primi passi compiuti di concerto con la Protezione Civile e la Polizia Municipale: «Oltre alle comunicazioni a mezzi stampa, gli addetti di Protezione Civile e dell’ufficio Salute Pubblica hanno diffuso attraverso altoparlanti i contenuti dell’ordinanza. Allo stesso modo è stato fatto un volantinaggio a tappeto presso tutti i luoghi di aggregazione e i centri commerciali di Terni Nord. Per quel che riguarda l’approvvigionamento, sono state attivate sei autobotti e un’autocisterna. Abbiamo anche predisposto – spiega Nannurelli – alcune misure specifiche per la casa di riposo di Collerolletta, che ospita circa 90 anziani, ed il canile comunale di Colleluna».

Politica scatenata La faccenda non poteva che innescare violente polemiche politiche: il M5S Terni chiede di acquisire «tutte le comunicazioni avvenute tramite mail tra i vari enti in oggetto in merito alla contaminazione; le analisi svolte da Usl 2, Asm e Arpa negli ultimi quattro mesi nell’area campo pozzi di Fontana di Polo e nei pozzi privati dell’area circostante; il piano manutenzione delle barriere di filtri del campo pozzi di Fontana di Polo; scheda tecnica delle batterie e copia delle segnalazioni dei cittadini in merito». Sulla vicenda, intanto, l’associazione Codici ha inviato un esposto in procura chiedendo «l’immediato sequestro di impianti e depuratore per evitare che in caso di danni alle persone, siano eliminate le prove. È l’ennesimo grave episodio ambientale che accade a Terni».

«Situazione da Burundi» Il consigliere comunale Enrico Melasecche (I Love Terni) definisce «gravissimo che debbano essere i cittadini ad accorgersi della forte anomalia nella qualità dell’acqua erogata e non coloro che sono preposti ai controlli. Chiedo – aggiunge Melasecche – che nel prossimo consiglio comunale il sindaco riferisca immediatamente ma che soprattutto monitori personalmente questa situazione da Burundi. Pensavamo che le autobotti per erogare acqua potabile fossero un lontano ricordo dell’ultima guerra, ripetuto negli anni ’80 a causa degli idrocarburi presenti nelle falde della città. Dobbiamo constatare che purtroppo la situazione di abbandono generale è ancor peggiore del previsto».

Sinistra Italiana parla di «fatto di forte gravità. Si tratta dell’ennesima cattiva notizia che riguarda la nostra città sul versante ambientale, dopo l’inserimento in testa alla graduatoria dei capoluoghi con maggiore concentrazione di polveri sottili. L’avvenimento è ancor più preoccupante, laddove si consideri l’opacità con cui è stata gestita la comunicazione ai cittadini. Non si capisce neppure quanto tempo sia trascorso tra l’accertamento del fatto e la reazione delle pubbliche istituzioni. Ancor più grave risulta che, secondo le informazioni rese dagli organi di informazione locale, le segnalazioni che qualcosa non andava siano venute in prima istanza da cittadini residenti. Questo significa che il monitoraggio ordinario non ha alcuna efficacia e che in caso di inquinamenti rilevabili solo strumentalmente, i cittadini ternani non hanno alcuna tutela».

Il PD A mezzanotte e 41 minuti prende posizione la consigliera comunale del PD Valeria Masiello: «Un’intera zona di Terni priva di acqua, molti cittadini coinvolti in questo disagio. Sono rammaricata e preoccupata. Mi rendo disponibile per qualsiasi esigenza e invito gli enti preposti non solo a rimuovere presto il problema, a spiegare cosa è accaduto e perché, quindi a far sì che tali situazioni non si verifichino in futuro e che sia garantita la massima tranquillità in merito all’utilizzo dell’acqua e alla salute dei cittadini ternani».

Federconsumatori Terni «Ancora una volta nonostante ripetuti allarmi e richieste di verifica delle condizioni dei pozzi di acqua ‘potabile’ – si legge in una nota di Federcosumatori Terni – siamo difronte ad una emergenza inquinamento che sta interessando migliaia di cittadini ternani soprattutto coloro che abitano nella zona nord fino a San Gemini. L’ennesimo grave episodio ambientale non ha in nessun caso alcuna giustificazione, in quanto da tempo la nostra associazione ha chiesto che i controlli e le manutenzioni sui filtri avvenissero in modo costante e ravvicinati in modo da evitare che simili episodi mettano a repentaglio la salute dei cittadini. È del tutto evidente infatti che non è chiaro da quanto tempo, giorni, ore coloro che vivono in queste zone, hanno utilizzato acqua inquinata con grave rischio per la loro salute. Noi pensiamo che l’amministrazione comunale, il Sii e l’Asm debbano assumersi in toto la responsabilità di tale grave situazione partendo dal presupposto che l’acqua è un bene irrinunciabile e che la sicurezza dei cittadini non può essere lasciata al caso o peggio ancora ai cittadini che dai propri rubinetti domestici sentono cattivi odori senza conoscerne il motivo. Nei prossimi giorni chiederemo immediatamente la convocazione della consulta, perché in quella sede i soggetti pubblici che ne fanno parte dovranno spiegare come è potuto accadere quali sostanze sono state rilevate e quali sono le azioni che si intende mettere in piedi al fine di evitare che episodi così gravi si ripetano. Federconsumatori non intende tollerare simili situazioni ed è pronta la dove ce ne fosse bisogno di intraprendere anche azioni legali a tutela dei cittadini e di quel bene comune che si chiama acqua».

Cavicchioli e Filipponi «Abbiamo richiesto al sindaco e al presidente del consiglio comunale che alla prossima seduta di consiglio del 3 maggio 2017 sia fornita una dettagliata informativa sulle cause delle criticità riscontrate per l’acqua potabile della parte nord della città di Terni e di zone del Comune di San Gemini, sugli interventi effettuati, sui sistemi di monitoraggio, controllo ed informazione», si legge in una nota dei capogruppo Pd Andrea Cavicchioli e del consigliere comunale Pd Francesco Filipponi. «E’ altresì necessario che vengano attivate tutte le forme di risarcimento per i danni subiti dalle attività economiche e per i cittadini delle zone interessate e che si chiarisca in maniera inequivocabile, per le doverose garanzie di tutela generale, quali forme di verifica costante e permanente della qualità dell’acqua potabile sono attuate e, in caso di carenze, quali provvedimenti verranno adottati per evitare ed in ogni caso prevenire problemi come quelli riscontrati nell’occasione. All’esito dell’informativa del sindaco presenteremo un atto al consiglio comunale per specifici impegni dell’amministrazione anche per le iniziative da intraprendere nei confronti del Sii, dell’azienda Usl 2, dell’Arpa e dell’Asm».

Pasculli «A seguito delle numerose segnalazioni ricevute dai cittadini che hanno lamentato evidenti carenze nelle fasi di gestione dell’emergenza seguita al guasto relativo ai filtri del centro idrico di Fontana di Polo – scrive in una nota Federico Pasculli consigliere del Movimento 5 Stelle -, richiederò con con urgenza la convocazione della quarta commissione di garanzia e controllo per far luce sui fatti relativi alla crisi idrica scaturita nella zona di Terni Nord nella giornata del 29 aprile 2017 che ha coinvolto 30 mila cittadini che avrebbero segnalato in primis il guasto diverse ore prima dell’ordinanza del sindaco». La quarta commissione consiliare «come da statuto e secondo l’art.39 del B.U.R.U. che regola la stessa, richiamando l’art. 39 comma 2 punto c, che testualmente recita: La commissione controllo e garanzia verifica: la corretta e tempestiva informazione dei cittadini da parte dell’Ente, sarà volta a verificare e far piena chiarezza sui fatti citati. In quella sede riteniamo necessario che oltre alla partecipazione dei rappresentanti del servizio idrico, siano presenti anche il sindaco e l’assessore preposto all’ambiente, in modo tale che potremo chiarire la correttezza e l’efficacia delle procedure attuate. Mi auguro già l’indomani di ricevere una risposta affermativa a questa convocazione da tutte le parti interessate per poter stabilire con urgenza la data della commissione, convinto che gli stessi commissari della quarta commissione converranno con me che questo non solo è un atto dovuto ma necessario».

Residenza protetta di Collerolletta «Nel quadro di difficoltà che il territorio della ex circoscrizione Nord sta affrontando – sottolinea Sandro Corsi, presidente SalusUmbria Terni -, voglio segnalare e informare rispetto alle persone più fragili e con assoluto bisogno di assistenza, che la pronta azione del Comune di Terni con la Protezione Civile e il Sii, hanno permesso che gli oltre 90 ospiti della residenza protetta di Collerolletta non abbiano avuto alcun problema. E grazie anche a nome loro».

Rifondazione Comunista ritiene «inaccettabile quanto avvenuto sabato. Non entriamo nel merito di un guasto definito ‘improvviso ed imprevedibile’ anche se non erano mancate, nei giorni precedenti, segnalazioni di scarsa qualità dell’acqua erogata che fanno pensare a lavori fatti in antecedenza sulla rete. L’emergenza scattata nell’area Terni Nord ha messo in evidenza l’inesistenza di un sistema di monitoraggio efficace del servizio idrico. Sono stati infatti gli abitanti della zona a segnalare alle autorità l’esistenza di problemi nella potabilità dell’acqua e a far scattare l’allarme. E quello che allarma di più in questa vicenda è appunto il fatto che non si ha garanzia preventiva sulla qualità dell’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case. Non deve essere il fruitore finale ad accorgersi che il prodotto offerto è scadente o addirittura dannoso per la propria salute. Spetta al gestore garantire la qualità del servizio offerto alla cittadinanza. Ci sono giunte segnalazioni di genitori con bambini vittime di vomito e diarrea che, giunti nelle farmacie della zona per acquistare fermenti lattici per i propri figli, vi hanno trovato diverse altre persone con problemi analoghi. Se per qualsiasi problema l’acqua del servizio pubblico perde di potabilità, immediatamente deve essere sospesa la sua distribuzione. Il cittadino non può essere avvisato successivamente (e con ore ed ore di ritardo) che non avrebbe dovuto bere l’acqua che ha ingerito». Rifondazione Comunista «non accetta la minimizzazione dell’accaduto ed il ridimensionamento della sua gravità. Quanto è avvenuto non è un caso, o un semplice incidente. Esso è il risultato di un servizio idrico che, da quando è stato privatizzato, non ha fatto altro che peggiorare il servizio offerto ed aumentare le tariffe per assicurare dividendi ai propri azionisti». Rifondazione Comunista «da sempre si batte per la ripubblicizzazione dell’acqua e del Sii. Da oggi, c’è un motivo in più».

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