Acquasparta: «Quegli affreschi da salvare»

Marco Grilli (FI): «La chiesa di San Pietro, nella frazione di Scoppio, necessita di un tempestivo intervento di restauro»

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Il recente nubifragio che ha fortemente colpito la provincia ternana nei giorni scorsi, ha provocato problemi non indifferenti anche nella frazione di Scoppio, nel Comune di Acquasparta dove si è ulteriormente aggravato lo stato conservativo degli affreschi della chiesa di San Pietro. «Senza un tempestivo intervento di restauro, rischiano di scomparire in pochissimo tempo. La frazione di Scoppio deve il suo nome alla particolare configurazione dell’elevato sperone roccioso su cui poggia che, come uno scoglio, emerge isolato dalla pianura a ridosso dei monti Martani a circa 15 chilometri da Acquasparta».

Scoppio L’antico borgo, racconta Marco Grilli, responsabile cultura Forza Italia giovani, «risale a prima dell’anno 1000 e ancora oggi, nonostante sia stato pressoché abbandonato già dalla metà del ‘900 quando fu colpito da una serie di forti terremoti, conserva vasti tratti della cinta muraria trecentesca oltre che la piccola ma interessante chiesa, di origine romanica, al cui interno è ancora possibile trovare frammenti di pregevoli affreschi attribuiti al pittore spoletino Piermatteo Piergili». Nel complesso, infatti, «è riportata la dicitura ‘Dominus Petrus Mathe../de Spoleto Pinxit’ che testimonia proprio l’operosità dello spoletino, il quale, con molta probabilità, realizzo anche altre decorazioni oltre alla raffigurazione della Madonna del Rosario, di San Giusta e Santa Lucia».

Gli affreschi «Interessanti, al suo interno, sono anche gli affreschi absidali, ascrivibili sempre al quindicesimo secolo, dove è possibile trovare la raffigurazione di San Rocco, Santo taumaturgo assai invocato come protettore della peste, la cui devozione risulta molto forte nei piccoli borghi e paesini della nostra Regione. Le testimonianze, spesso incontaminate dalla modernità, che questi piccoli borghi ci tramandano ancora oggi, sono pregne di significato e necessitano di una cura incisiva e vigorosa. Ci mostrano il nostro passato e ci fanno comprendere quanto anche le nostre terre abbiano saputo produrre in campo artistico».

Generazioni future «Oggi più che mai abbiamo il bisogno, anzi la necessità, di ritornare al passato, di riscoprire chi siamo stati per meglio comprendere chi siamo e chi saremo nel nostro futuro. Abbiamo l’obbligo morale – conclude Grilli – di conservare e salvaguardare ciò che ci è stato tramandato al fine di poterlo consegnare alle generazioni future che hanno tutto il diritto di conoscerlo. Conservare è ricordare, salvaguardare è tutelare».

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