Acquasparta, 70enne ‘spogliato’: si patteggia

Terni: due anni di reclusione per un’ex commerciante dopo l’indagine dei carabinieri. Soldi e regali per oltre 50 mila euro

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Ha patteggiato una pena di due anni di reclusione di fronte al tribunale di Terni – giudice Barbara Di Giovannantonio – oltre a 660 euro di multa, con la sospensione della pena, per il reato di circonvenzione di persona incapace di cui era stata accusata dalla procura di Terni ed in particolare dal pm Raffaele Iannella, in seguito alle indagini accuratamente condotte dai carabinieri del comando stazione di Acquasparta, coordinati dal luogotenente Domenico Bellacicco.

La vicenda

La persona in questione è una 50enne di Acquasparta, ex commerciante, che nel corso del tempo avrebbe approfittato di un 70enne, anche lui acquaspartano, e delle sue ridotte capacità psichiche per scucirgli denaro, regalìe, favori in serie. Il tutto in un arco temporale di più di un anno, fra il 2018 e il 2019, durante il quale la donna – inchiodata dall’Arma – sarebbe riuscita a mettersi in tasca, o meglio a versare sul conto corrente che prima dei fatti contava un saldo pari a 0 euro, oltre 27 mila euro. Somma a cui devono aggiungersi – per una stima complessiva che, sul piano materiale, supera i 50 mila euro – i piccoli ‘doni’ in contanti, gli acquisti effettuati dalla vittima con la sua carta bancomat – cellulari, tablet, un televisore, vestiti, profumi, creme – ed anche la possibilità di utilizzare i suoi beni personali, come l’auto.

Passione ricambiata, male

Alla base dei fatti ci sarebbe l’invaghimento del 70enne per la donna, di venti anni più giovane di lui, che quest’ultima – pur non concedendo nulla all’uomo, se non la sua compagnia – avrebbe utilizzato appieno, approfittando di un quadro psichico segnato da ridotte capacità, come sostenuto anche da uno psichiatra che nei mesi scorsi aveva effettuato una visita specialistica. Il tutto dietro la minaccia di non ‘donargli’ più il suo tempo, evitando di frequentarlo.

Un’indagine ‘di paese’ efficace

L’origine dell’indagine messa in atto dai carabinieri di Acquasparta risiede nel classico ‘passaparola’ che fa nascere sospetti e ipotesi su fatti che, poi, si rivelano il più delle volte ampiamente noti. Solo che nessuno si prende la briga di formalizzarli in una denuncia. Da qui l’apertura d’ufficio di un fascicolo, poi transitato in procura, in cui sono finiti via via testimonianze, verbali, note, documenti bancari relativi a versamenti di assegni e contanti e, infine, referti medici. La 50enne acquaspartana è stata così indagata a piede libero e, alla fine, la scelta è stata quella di patteggiare la pena.

I danni

La vittima, assistita dall’avvocato Roberto Romani e per la quale è stato anche recentemente nominato un amministratore di sostegno, potrà provare a tornare in possesso del ‘maltolto’ attraverso una causa civile. E in questo senso il patteggiamento rappresenta senz’altro un importante puntello.

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