Aeroporto di Perugia: FlyVolare è fuori

Dopo 20 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle certificazioni Sase fa sapere che chiederà i 500 mila euro di caparra

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Contratto risolto. Con un comunicato stampa di appena qualche riga mercoledì sera è arrivata la notizia – di cui ormai si aspettava solo l’annuncio ufficiale – della risoluzione del contratto da parte di Sase spa, la società che gestisce l’aeroporto San Francesco d’Assisi, con Fly Volare Blu jet. «Procedendo inoltre – si legge – all’immediato recupero del deposito cauzionale».

Le certificazioni Finisce dunque così il tira e molla che, per mesi, ha tenuto tutta la regione col fiato sospeso. Nessun volo, dunque, partirà dallo scalo umbro sotto la bandiera della compagnia italo maltese. La proroga di 30 giorni, per ottenere le certificazioni necessarie a decollare, era scaduta già a inizio ottobre dopo che una nota dell’Ente nazionale per l’aviazione civile aveva precisato che la compagnia non aveva ancora le autorizzazioni per svolgere il servizio di trasporto areo. Il tutto all’indomani della conferenza stampa in cui si annunciavano nove nuove rotte, cinque nazionali e quattro internazionali.

La caparra Riuscirà, ora, la Sase a farsi restituire l’intera somma versata a titolo di deposito? Intanto, sui cieli umbri, sembrano addensarsi ancora altre nuvole. C’è anche la grana della compagnia aerea di Poste italiane, la Mistral air, a preoccupare gli animi. I voli verso Cagliari, che si sarebbero dovuti ‘allungare’ anche all’inverno, non sono più prenotabili a partire dal 4 novembre mentre quella verso Tirana non è prenotabile. «Non siamo certo i portavoce delle compagnie aree che fanno scalo qui a Perugia – spiegano dall’aeroporto – non possiamo prevedere cosa succederà nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Sappiamo che la compagnia aerea sta avendo dei problemi, forse di natura economica».

Mistral Air Ecco che, dunque, Perugia rischia di perdere altre nuove rotte e, altrettanto, accade a Cagliari dove il taglio dei voli lascia supporre che saranno licenziati anche la metà dei piloti assunti per la grossa crisi che l’azienda sta subendo «nonostante gli ottimi risultati registrati nella stagione invernale». Ma da Sant’Egidio nulla di più trapela: «Non possiamo sapere che cosa ha in mente di fare Mistral Air, né se e quando verranno riattivate le rotte».

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