Aggredisce la moglie per la videochiamata: arrestato 30enne a Foligno

Minacce e maltrattamenti sarebbero durati per oltre un anno. Utilizzata la ‘flagranza differita’ prevista dal nuovo ordinamento

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Costretta a rifugiarsi in strada per paura: temeva di subito l’ennesima violenza dal marito, dopo che l’uomo si era infuriato per una semplice videochiamata. Il fatto . vittima una giovane di Foligno – sarebbe avvenuto in un contesto ben più grave che parla di oltre un anno di maltrattamenti. Mercoledì scorso la donna è stata soccorsa dagli agenti della squadra Volante dopo aver chiesto aiuto. Il marito, 30enne, è stato arrestato applicando il nuovo istituto della ‘flagranza differita’, introdotto con la recente legge 168 del 23 novembre 2023.

Violenze pregresse

Gli agenti, dopo essersi accertati delle condizioni di salute della vittima, sono entrati nell’abitazione familiare trovando il marito, già noto per reati di droga, poi hanno accompagnato la donna in commissariato dove ha deciso di sporgere un’articolata denuncia. La ricostruzione della vicenda – riferisce una nota della polizia di Stato folignate – ha consentito di appurare che quel giorno c’era stata una lite tra i due coniugi: la donna stava effettuando una videochiamata con il proprio telefono cellulare e l’uomo aveva improvvisamente iniziato ad inveirle contro, strappandole di mano lo smartphone e costringendola a scappare in strada. La giovane ha poi riferito che, da oltre un anno, era oggetto di minacce, insulti e aggressioni fisiche da parte del marito che, nella maggior parte dei casi, agiva sotto l’effetto dell’alcol.

Di fronte al figlio

La situazione – ha riferito in commissariato – era degenerata soprattutto negli ultimi quattro mesi. L’uomo, al rifiuto della moglie di consegnargli del denaro, era arrivato a minacciarla di morte, anche con un coltello, e a percuoterla violentemente persino di fronte al figlio della coppia, in tenera età. La vittima ha anche confessato di non aver mai trovato, fino all’ultimo episodio, la forza di denunciare la sua situazione alla polizia, essenzialmente per il timore di subire aggressioni ancora più violente.

L’arresto

Vista la gravità della situazione, gli agenti hanno proceduto all’arresto del 30enne per maltrattamenti in famiglia. Decisiva è stata la possibilità per i poliziotti di recuperare la documentazione della videochiamata effettuata dalla donna nel pomeriggio del 31 gennaio e bruscamente interrotta dal marito. L’arresto in flagranza differita prevede specificamente la possibilità di considerare in stato di flagranza anche chi risulti inequivocabilmente autore del reato sulla base, appunto, di documentazione foto/video o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica.

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