Aggredito in campo, allenatore ternano rischia un rene. Ricoverato a Cesena

Calcio – Violenza al torneo pasquale organizzato a Misano Adriatico. Francesco Latini, 32enne tecnico della Nuova Accademia Terni, racconta l’accaduto

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La violenza è esplosa cieca, a metà del primo tempo di una partita fra ragazzi del 2009, al torneo di Pasqua organizzato dalla SEO365 a Misano Adriatico (Rimini). Il narnese Francesco Latini, 32 anni, allenatore della Nuova Accademia – squadra di Terni – è stato aggredito brutalmente ed ora è ricoverato all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena con un ematoma di 2 centimetri al rene destro. A ricostruire il grave fatto, accaduto proprio il giorno di Pasqua, è lui stesso.

Francesco Latini

Il racconto

«Dopo le prime di sabato, domenica stavamo disputando allo stadio di Gabicce una partita del girone finale, contro la GDC Ponte di Nona (Roma), con la possibilità di arrivare fra le prime otto classificate. Ad un certo punto un giocatore avversario ed uno dei miei hanno avuto uno screzio e sia io che l’allenatore dell’altra squadra siamo entrati in campo per placare subito gli animi. Cosa che abbiamo fatto usando soltanto le parole, senza alcun contatto fisico. Poi, con il mister avversario, ci siamo scambiati un cenno di intesa e lui ha provveduto a sostituire il suo atleta che aveva un po’ innescato questa situazione. Poi ciascuno è tornato sulla propria panchina. Quando ero voltato verso il terreno di gioco, un soggetto, che poi ho scoperto essere un genitore della squadra avversaria, mi ha colpito prima con un pugno al volto e poi, quando ero a terra, con un calcio violentissimo ad un fianco».

La corsa in ospedale

Francesco Latini è stato subito soccorso dagli operatori del 118 che si trovavano allo stadio: «Dopo le prime cure, mi hanno portato all’ospedale di Riccione e lì, a seguito della Tac a cui sono stato sottoposto, è emerso l’ematoma al rene destro. A quel punto sono stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Cesena, con addosso la paura di perdere il rene. Lì i sanitari, dopo l’iniziale ipotesi di un intervento chirurgico d’urgenza, hanno deciso di far trascorrere la notte per valutare l’evoluzione del quadro clinico. Fortunatamente l’intervento non si reso necessario ma sono ancora ricoverato e mi è stata prospettata una prognosi di oltre trenta giorni».

Amarezza

Anche in ragione di quest’ultimo aspetto, la denuncia – e il trainer ternano verrà sentito a stretto giro dalle forze dell’ordine competenti – è partita d’ufficio. «Da quello che ho capito, questo genitore ha scavalcato la recinzione per venirmi a picchiare all’improvviso, senza neppure darmi la possibilità di difendermi. Così, a freddo. Roba che fa venire i brividi, soprattutto se associata ad un torneo giovanile, dove i ragazzi dovrebbero come prima cosa vivere in uno spirito sì agonistico, ma di amicizia». In ragione dell’accaduto, la Nuova Accademia Terni ha deciso di non disputare la partita prevista per lunedì: «Di ciò che mi è successo, si è preoccupato, finora, solo l’allenatore del Ponte di Nona che è salito in ambulanza per sincerarsi delle mie condizioni. Al momento, dell’altra squadra, non ho sentito nessun altro. L’importante è aver salvato il rene. Ma tutto ciò deve far riflettere sulla follia che, in alcuni casi, rischia di rovinare questo magnifico sport e i ragazzi stessi».

La solidarietà dei colleghi

Valerio Ribichini è il presidente provinciale degli allenatori di calcio, l’Aiac: «Esprimo anche a nome dei colleghi, solidarietà al collega  e l’augurio per una pronta ripresa. Il gruppo Aiac vuole esprimere una  dura condanna per l’accaduto. Quello che dovrebbe essere un divertimento (parliamo di un torneo pasquale e parliamo di ragazzi del 2009), un giorno di festa, viene trasformato in un momento di follia, provocato dalla stupidità e inciviltà di un genitore. Noi condanniamo  ogni forma di violenza sia essa verbale che fisica. Il calcio è uno sport bellissimo , soprattutto quello giovanile ed  episodi del genere non devono assolutamente intaccare i veri principi che lo rappresentano: rispetto, lealtà, correttezza e sana competizione. Caro collega, ti siamo vicini – conclude Ribichini – e ti aspettiamo quanto prima in campo».

La vicinanza del Coni

«Non avrei mai voluto commentare o scrivere di un atto vigliacco e senza senso che offende lo Sport in ciò che è, in ciò che trasmette, nei suoi valori e nell’importanza che ha nella nostra vita. In qualità di delegato provinciale Coni di Terni, anche a nome del Coni Umbria, ma soprattutto come tecnico e allenatore esprimo la mia solidarietà – scrive Fabio Moscatelli – e quella di tutti gli sportivi ternani, al tecnico Francesco Latini, all’amico Daniele Scatolini, all’ Accademia Calcio Terni, ma più di ogni altra cosa ai giovanissimi atleti che loro malgrado hanno dovuto assistere a questa terribile e deprecabile scena e ai loro genitori, per quanto accaduto, augurando a Francesco una pronta guarigione, sia fisica che morale. Quello che è successo viola tutte le regole scritte e non dello sport, ferisce chi lo pratica, chi lo insegna, chi lo ritiene indispensabile per la crescita, la sana crescita dei propri figli e noi tutti. Lo dico senza retorica alcuna, dovremmo riflettere su cosa vuol dire vivere lo sport in modo sano, prenderlo per ciò che veramente è, palestra di valori e di vita, isolare e condannare la violenza e trasmettere ed insegnare ai nostri figli, ai nostri allievi il senso della sana competizione, dell’amicizia».

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