Province e Città metropolitane hanno a disposizione ulteriori 1,150 miliardi per il triennio 2021-23 per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti nella rete stradale di loro competenza. L’Umbria avrà a disposizione 25.789.000 euro: 17.075.000 a Perugia e 8.714.000 a Terni.
Gli interventi ammessi
Il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha acquisito l’intesa della conferenza Stato-Città e autonomie locali sul decreto ministeriale, di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze, che ripartisce la cifra prevista inizialmente nel decreto-legge ‘misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia’. «La dotazione dovrà essere impiegata per aumentare il grado di sicurezza e di fruibilità di ponti e viadotti sulla rete stradale gestita da Province e Città metropolitane, che rappresenta oltre l’80% della viabilità extra urbana del Paese», ha spiegato il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. Tra gli interventi ammessi, il monitoraggio anche tecnologico degli elementi strutturali, l’adeguamento delle barriere di sicurezza, il rafforzamento dei piloni e altre misure antisismiche o di protezione dal rischio idrogeologico. Nella manutenzione straordinaria rientrano anche le opere di demolizione e ricostruzione.
Le risorse
Le risorse sono state ripartite tra le varie Province e Città metropolitane secondo criteri oggettivi, predisposti dalle strutture tecniche del ministero e condivisi con Anci e Upi, che tengono conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche della rete stradale, nonché delle azioni (antropiche, sismiche, idrogeologiche) alle quali sono sottoposte le strutture. Con l’approvazione del decreto gli Enti locali, venendo a conoscenza degli importi assegnati, potranno predisporre fin da ora i piani operativi di intervento all’interno dei loro bilanci. Il decreto si inserisce in un programma più ampio di interventi per la manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria nel triennio 2021-23. Nel complesso Province e Città metropolitane hanno infatti a disposizione finanziamenti di oltre 2,5 miliardi per il solo triennio 2021-2023, poiché con precedenti provvedimenti sono già stati assegnati circa 1,4 miliardi. Considerando le assegnazioni per area geografica, il decreto ripartisce circa 440 milioni a Province e Città metropolitane nel nord Italia, 264 milioni agli enti del centro e circa 446 milioni agli enti del sud Italia. Risorse che, rispetto a quelle indirizzate alle grandi opere, possono produrre un più veloce ritorno in termini economici e occupazionali sui territori. Le strutture tecniche del ministero monitoreranno le attività dei soggetti attuatori per verificare il regolare sviluppo dei piani di intervento.