Ambiente e malattie: «Terni non è immune»

Convegno dell’Anfi al Gazzoli con magistrati e medici. Santoloci: «La verità sta negli ospedali, non nelle statistiche»

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A metterci un po’ di ‘pepe’, in mezzo a tanti pareri autorevoli, ci ha pensato un magistrato: Maurizio Santoloci, gip del tribunale di Terni, intervenuto sabato mattina al convegno organizzato dall’Associazione nazionale finanzieri d’Italia, dal titolo inequivocabile: «Ambiente e futuro».

L’evento E proprio di ambiente, nelle sue varie sfaccettature – legali, giudiziarie e mediche – hanno parlato i relatori invitati dal consigliere nazionale Anfi Luigi Carmine Tricarico, moderati nel confronto dal generale Umberto Fava, vice presidente nazionale Anfi.

SANTOLOCI: «UMBRIA E TERNI NON IMMUNI» (VIDEO)

Il magistrato Maurizio Santoloci, gip del tribunale di Terni, ha affrontato la questione di petto, con il suo solito senso pratico. «In Italia – ha detto – 6 milioni di persone vivono in aree a rischio ambientale, a causa di reati – ‘biocidi’ li ha definiti il magistrato – che devastano il territorio e la salute dei cittadini. Si tratta di un ambito criminale in ascesa, con investimenti e rischi minori rispetto ad altri traffici, come la droga, ma ugualmente remunerativo».

‘Borghesia criminale’ Il gip ha anche individuato tre ‘livelli di violazioni’, spesso in contatto fra loro: «Esiste un’illegalità ‘minore’ di chi riversa rifiuti sui territorio, ma è un formicaio che valutato nel suo insieme è estremamente pericoloso, e poi c’è la criminalità dei ‘colletti bianchi’, di quei fiancheggiatori che magari falsificano analisi e documenti per avvantaggiare qualcuno. È una ‘borghesia criminale ambientale’ che vive di collusioni politiche e amministrative. Poi c’è un terzo livello rappresentato dalla criminalità organizzata che, come dimostrato dai fatti della ‘Terra dei fuochi’, si caratterizza per un’interconnessione ‘mortale’ con i colletti bianchi». Secondo il giudice, in sostanza, «molte di queste situazioni possono emefrgere grazie a controlli attenti delle forze dell’ordine che, anche su strada, di fronte a situazioni sospette, devono agire a prescindere dalle proprie competenze formali».

Inquinamento e malattie L’analisi si è spostata poi sul territorio: «Le statistiche non sono esaustive – ha detto Maurizio Santoloci, che ha rimarcato l’assenza al convegno di alcuni Corpi e forze di polizia (presenti solo Guardia di finanza e Carabinieri, ndR) – perché non ci dicono cosa accade concretamente sul territorio. Il fatto è che in Italia, e anche a Terni, c’è un’incidenza fortissima dei reati ambientali, come lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi, rispetto all’insorgenza di alcuni tumori. A livello giudiziario, individuare il nesso causale fra inquinamento e malattie è praticamente impossibile perché non si tratta di fatti che producono conseguenze immediate. Per fare un esempio – ha aggiunto – se io inalo fibre di ethernit, per un periodo starò bene e non avrò problemi, ma poi il tumore insorgerà dopo un certo numero di anni. Invece di parlare di statistiche, dovremmo fare un giro nei reparti degli ospedali per capire che certi parametri non sono più attuali».

Umbria e Terni «Se i reati ambientali riguardano l’intero territorio nazionale, come possiamo pensare che l’Umbria e Terni siano immuni? – si è chiesto il magistrato -. Regioni come l’Abruzzo e il Trentino, che mai avrebbero pensato di essere toccate da questioni di questo tipo, hanno poi scoperto di avere al proprio interno situazioni di assoluta gravità. In Abruzzo, a Bussi, c’è la discarica abusiva più profonda d’Europa e in Trentino sono state trovate altre discariche illegali di assoluta rilevanza. Questo non è ‘ambientalismo esasperato’, ma la coscienza che esiste un problema da affrontare. Senza chiudere gli occhi».

Il Csm Prima del magistrato hanno parlato l’avvocato Antonio Leone, membro del Csm, che ha affrontato gli aspetti normativi nazionali e comunitari, ricordando però che «lo smaltimento illecito di rifiuti in Italia rappresenta un business in crescita esponenziale, con circa il 30% dei rifiuti che viene smaltito abusivamente o con modalità non appropriate. I reati delle ‘ecomafie’ sono circa 80 al giorno, 4 ogni ora, con un fatturato di 22 miliardi di euro. In questo contesto il Csm – ha detto Antonio Leone – sta pensando di creare una sorta di specializzazione per i magistrati rispetto alle tematiche ambientali, che richiedono una particolare competenza in relazione all’evoluzione della criminalità e delle normative in materia».

La Procura Il procuratore di Terni, Cesare Martellino, ha raccontato la sua esperienza a L’Aia, all’interno di Eurojust, agenzia dell’Unione europea che coordina e svolge indagini a livello internazionale. In particolare il magistrato ha riferito di alcune attività che hanno interessato l’Italia, con traffici di rifiuti pericolosi finiti all’estero attraverso organizzazioni criminali che conosco alla perfezione le ‘pecche’ del sistema nazionale di controlli, ma anche fenomeni come l’affondamento di ‘vecchie carrette’ del mare, barche ricolme di rifiuti tossici che vengono volontariamente inabissate di fronte alle coste mediterranee e non solo.

GIUSEPPE DONZELLI: «TUMORI IN AUMENTO» (VIDEO)

«Tumori in aumento» Nella seconda sessione del convegno hanno parlato medici esperti come Lucio Casali, Camillo Giammartino e Giuseppe Donzelli. A coordinarli, il dottor Moreno Cassetti. In particolare il dottor Donzelli, presidente dell’ordine dei medici di Terni, ha spiegato come l’organismo abbia istituito al suo interno apposite commissioni che stanno valutando i dati relativi a patologie, tumorali e non solo, che caratterizzano la popolazione ternana. I dati ufficiali verranno diramati entro la fine dell’anno: «Il trend – ha detto – parla di una crescita di alcuni tumori fra cui i melanomi, le neoplasie cerebrali, i tumori del sangue. Presto avremo dati più precisi da poter divulgare e mettere a disposizione delle istituzioni per le necessarie misure da adottare».

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