‘Amleto’ di William Shakespeare in scena al teatro Secci

La compagnia Orion Theatre in scena martedì 15 e mercoledì 16 novembre alle 21. Un evento promosso dal Circolo lavoratori Terni

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La compagnia Orion Theatre, martedì 15 e mercoledì 16 novembre alle ore 21, porta in scena al teatro Secci di Terni ‘Amleto’ di William Shakespeare. Un evento promosso dal Circolo Lavoratori Terni.

Amleto di William Shakespeare

Spettacolo che presenta una lettura nuova ed affascinante dell’opera più famosa del grande drammaturgo inglese. Gli spettatori saranno i testimoni diretti del tragico disfacimento del regno di Danimarca, in un susseguirsi continuo di colpi di scena, proiettati in un drammatico gioco degli specchi e in un dipanarsi di inchieste parallele secondo i canoni del moderno dramma poliziesco, in cui tutti i personaggi, a turno, indossano i panni di investigatore, simili a noi, uomini d’inizio millennio in balia di un amaro e indecifrabile gioco del destino. Forse il titolo più appropriato avrebbe dovuto essere ‘Shakespeare in…Hamlet’, dal momento che attraverso l’autore veniamo introdotti alla scoperta delle radici del suo capolavoro. Potremmo definirlo uno spettacolo a sorpresa. Goethe, nel suo ‘Wilhelm Meister’, paragona ‘Amleto’ al ‘libro del destino in cui sibila il vento tempestoso della vita’. Tutto il ‘900’ si riconosce nel principe danese, anti-eroe per eccellenza, simbolo del malessere esistenziale, del disagio complesso che prova l’anima a contatto con la vita, che porta sulla scena un nuovo elemento: il dubbio. E’ il dramma dell’incomunicabilità che rende il protagonista estraneo ai suoi simili, alla donna che ama e perfino a se stesso, come se il suo io fosse fuggito in qualche remota ed inaccessibile regione dell’essere. Perché William Shakespeare è arrivato a comporre il suo capolavoro? Autorevoli studi anglosassoni hanno fornito delle ipotesi affascinanti e, verosimilmente, autentiche, che ritroviamo nello spettacolo dell’Orion Theatre’, inserite nella trama di un testo grandioso, in cui si fondono, in un originale adattamento, elementi eroici, romantici e decadenti, riferimenti a gran parte della imponente produzione shakespiriana, che troveranno la loro composizione finale nella scena del gran teatro del mondo, nella scacchiera del tempo, dove il fato muoverà i fili della vicenda, in una storia scandita da tuoni assordanti, sinistri frastuoni, lampi inquietanti, piogge snervanti, rintocchi di campane, in una macabra sinfonia claustrofobica, caratterizzata da un’atmosfera ‘noir’, che conduce, in un susseguirsi di rivelazioni e in un crescendo di emozioni, al tragico epilogo.

La compagnia Orion Theatre

L’inizio dell’attività coincide con l’allestimento del musical ‘Cristo 2000’ di Aliscioni, Biagioni e Paulicelli, rappresentato tra il 1989 e 1990 e diretto da Pino Scoccia e Daniela Cirillo. Con la regia di Daniele Di Lorenzi, vengono portati in scena ‘Il Quarto Re’ (1991) di Michele Paulicelli, ‘Planctus Mariae’ (1992-1993) e ‘De passione Christi’ (1994 -1995), testi che rivisitano la Passione di Cristo attraverso brani di Jacopone da Todi, Angela da Foligno e scrittori anonimi umbri del 1200/1300, ‘Prova Generale’ (1993), scritto dallo stesso Di Lorenzi, e, nel 1995, il dramma di Ugo Betti ‘Corruzione al palazzo di giustizia’. Le regie di Rita Riboni indirizzano la compagnia verso il teatro sperimentale moderno, con il dramma del premio nobel tedesco Heinrich Boll ‘Un sorso di terra’ (1996), inserito anche fuori abbonamento dal Teatro Stabile dell’Umbria nella Stagione di prosa 1997/98 e, per la stagione ‘Teatro ragazzi’ del Centro Fontemaggiore di Perugia, con lo spettacolo multimediale ‘Tutti i miei robots’ dello scrittore di fantascienza Isaac Asimov. Con la regia di Marco Francescangeli, la Orion Theatre propone in varie chiese, nel 1997 e nel 1998, ‘Ecce Homo’, un originale spettacolo sulla Passione di Cristo, caratterizzato dall’abolizione della tradizionale divisione attori/spettatori e, nel 1999, ‘Amleto’ di William Shakespeare, che porta la compagnia a misurarsi con il più famoso dei classici della storia del teatro e a raccogliere unanimi ed entusiastici consensi di critica e di pubblico. Nel 2000 seguono: ‘Moonlight…. le ombre dei ricordi’, un affascinante viaggio nel tempo con alcuni dei monologhi più belli delle opere di Shakespeare, Cechov,Williams e le struggenti liriche di P.B. Shelley e ‘La porta della bellezza’, una riflessione in forma teatrale sulla Teologia della Bellezza, ispirata agli scritti di Bruno Forte e di alcuni grandi scrittori e filosofi del novecento. Nel 2001 viene rappresentata, con la regia di Marco Francescangeli e Renzo Segoloni e con la partecipazione dell’Art Maco Ballet diretto da Matteo Corrado, la commedia ‘Un angelo venne a Babilonia’ del drammaturgo svizzero Friedrich Durrenmatt, lavoro imponente e suggestivo. Nel 2002 inizia l’importante collaborazione con Gastone Moschin, sotto la cui direzione, vengono portati in scena il dramma di Arthur Miller, ‘Erano tutti miei figli’, la deliziosa e commovente commedia ‘Piccola città’ di Thornton Wilder (stagione 2003-04), che ottiene grande successo e critiche entusiasmanti e, nel 2004, e la commedia di Luigi Pirandello ‘Ma non è una cosa seria’, spettacolo realizzato con le scenografie all’Accademia di Belle Arti Terni, diretta da Igor Borozan, che con questo allestimento inizia a collaborare stabilmente con la Compagnia in tutte le produzioni. Nel 2005 viene presentato ‘Sogni di notti senza tempo’, un delicato viaggio onirico attraverso i sentimenti umani, scritto e diretto da Marco Francescangeli e Renzo Segoloni e nel 2006, in collaborazione con l’Associazione culturale Araba Fenice e inserito nella omonima stagione concertistica, lo spettacolo di musica e poesia ‘Le Rose di Atacama’, con la pianista Moira Michelini e il violoncellista Ivo Scarponi. Nel 2006, inoltre, viene portata in scena una nuova e innovativa versione di ‘Amleto’ di William Shakespeare, per la regia di Marco Francescangeli, spettacolo accolto con grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica. Sempre nello stesso anno viene ripreso lo spettacolo ‘Piccola città’ di Thornton Wilder, diretto da Gastone Moschin, che viene inserito, in abbonamento, nel cartellone della Stagione di prosa del Teatro Stabile dell’Umbria a Narni e, fuori abbonamento, a Todi. Nel 2008 va in scena la commedia ‘Pene d’amor perdute’ di William Shakespeare, in versione musical, con la regia di Marco Francescangeli e le coreografie di Roberto La Gatta, inserito anche nella Stagione di prosa di Amelia. Nel 2009 è la volta del dramma sacro ‘In morte di Cristo’ scritto da Umberto Puggelli e diretto da Marco Francescangeli, testo struggente sulla Passione di Gesù, presentato in varie chiese dell’Umbria e al teatro di Montecastello di Vibio. Con la regia di Marco Francescangeli e Francesco Locci vengono portati in scena, nel 2010, ‘Una notte di maggio’ dello scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua, accolto con grande interesse, nel 2011, per gli Eventi Valentiniani, ‘Un destino in balia delle onde’, tratto dall’Odissea di Omero, e, in estate, ‘Danton, memorie e confessioni di un condannato a morte’, di Umberto Puggelli. Nel 2012 è la volta de ‘La tempesta’ di William Shakespeare, spettacolo caratterizzato da un moderno allestimento multimediale e dalle sontuose musiche originali di Simone Alicata. Nel 2013 viene presentato ‘Non si sa come’ di Luigi Pirandello, spettacolo più volte replicato nell’anno 2014 e selezionato al 67° Festival Nazionale di Arte Drammatica di Pesaro (premio miglior commento musicale Simone Alicata), al Festival Nazionale di Casale Monferrato e alla stagione di prosa di Bolsena (premi: migliori costumi, miglior attore non protagonista Francesco Locci, miglior attore protagonista Marco Francescangeli). Nel 2015 viene portato in scena ‘Il padre’ di August Strindberg, regia di Marco Francescangeli, spettacolo vincitore della fase regionale UILT Umbria (novembre – dicembre 2015) e selezionato alla successiva fase nazionale (aprile 2016) come finalista al ‘Bravo Festival’ (settembre-novembre 2016, Velletri). Nel 2017 – 2018 vengono presentati ‘Racconti interrotti’ e ‘Shakespearean Rhapsody’, quest’ultimo ripreso nel 2020 e 2021 . Nell’aprile del 2018 è la volta de ‘Il Re muore’ di Eugene Ionesco mentre nel mese di marzo 2019, in occasione dei 40 anni di vita della Compagnia, debutta ‘Zio Vanja’ di Anton Cechov, spettacolo inserito nel mese di luglio nella programmazione della manifestazione internazionale ‘Narnia Festival 2019’. Nel 2022 viene presentato, per gli Eventi Valentiniani del Comune di Terni, ‘Shakespeare in Love’ variazione in tema sentimentale di Shakespearean Rhapsody.


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