«Ancora una volta bimbi e ragazzi ci rimettono. Basta»

Covid – L’insegnante di danza Lucrezia Cardinali dice la sua sulla situazione attuale e i nuovi provvedimenti: «Ignoranza e debolezza politica»

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di Lucrezia Cardinali
Insegnante di danza

Il principio di uguaglianza è tra i cardini del nostro ordinamento al punto da essere inserito nell’articolo 3 della Costituzione, questo stabilisce che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge’. Sarebbe veramente bellissimo se fosse davvero il principio cardine della nostra società. Ma, ahimè, è sotto gli occhi di tutti il dissesto che ci sta pervadendo. Una società divisa, frammentata e sempre più incattivita da scelte che appaiono prive di logica e di umanità.

Un anniversario che fa tremare quello che stiamo festeggiando in questi giorni, una disfatta senza precedenti. Lo scorso anno in questi giorni i nostri figli venivano chiusi nelle loro case e rinunciavano, così, al loro banco, ai loro amici, alle loro passioni. Un sacrificio immenso, non senza ripercussioni psicologiche per alcuni e fisiche per altri, che abbiamo tutti accolto nel tentativo di contribuire al bene comune e alla risoluzione della pandemia.

Scuole di danza – parlo a nome di tutte quelle dell’Umbria -, scuole di musica, attività sportive di ogni genere, palestre e piscine in ginocchio, scongiurando l’elemosina di qualche bonus (in alcuni casi mai arrivato) e nessuno ne parla. Si parla della crisi ma non si parla mai di questa categoria, più volte definita ‘sacrificabile’. È incredibile come si definisca sacrificabile tutto ciò che ruota intorno a bambini e ragazzi (che qualcuno inizi a farsi domande concrete). Tutto questo scenario non è servito a molto perché, a distanza di un anno, ci troviamo a vivere gli stessi terribili momenti, con un peso sulle spalle decisamente superiore alle nostre forze. Ci ritroviamo nuovamente di fronte ad una profonda ignoranza e ad una, a mio avviso, profonda debolezza politica, incapace di prendere decisioni che siano unite da un filo logico e da una buona dose di buon senso.

Purtroppo sono i fatti a dimostrare questo avvilente buco nero, nel dettaglio:

  • chiudiamo le scuole ma permettiamo assembramenti di vario genere nei centri commerciali;
  • permettiamo il mercatino del mercoledì mattina dove si rovista da una bancarella all’altra a ‘cento mani’;
  • permettiamo un buffet ai piedi dell’azienda ospedaliera consumando pizza mentre, a pochi metri, si denuncia la mancanza di spazio in terapia intensiva per i malati;
  • permettiamo (il giorno seguente all’ultima ordinanza della presidente Tesei in cui dichiara ufficialmente la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado) che una folla inquantificabile si assembri per le vie della città in attesa della ‘Tirreno- Adriatico’, con tanto di forze dell’ordine che si concedono il lusso di essere lì e chiacchierare con i passanti come fosse un normale sabato pomeriggio. Urlare tutti in coro dando vita ad un concerto di germi che voleranno chissà dove, probabilmente a casa di qualche soggetto immunodepresso che si ammalerà per mano dell’ignoranza altrui.

E chi sta avallando tutto ciò non è sicuramente su un livello diverso. Perché non lo spiegano ai nostri figli che hanno affrontato sei mesi soffocando dietro ad una mascherina, rinunciando alla vita vera? Un tempo che nessuno gli darà indietro. Il sindaco della nostra città dov’è? Non c’è nulla di costituzionale in tutto questo. Concludo così: se c’è una cosa che l’arte e lo sport (quello vero) insegnano è la costanza, il rispetto continuo e viscerale delle regole. E non è forse un caso se è la sola cosa che avete paralizzato. Giocate con il colori e con la gente come fosse una grande partita di Twister (ormai avete un’età poco idonea per certi giochi).

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