Arrestato Polidori, imprenditore umbro fondatore del Cepu

Originario del tifernate, è agli arresti domiciliari nell’ambito di una indagine della procura di Roma. Tra i reati che gli vengono contestati, la bancarotta fraudolenta

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L’imprenditore umbro Francesco Polidori, originario del tifernate, fondatore del gruppo Cepu e di Scuola Radio Elettra, è finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine della procura di Roma. Tra i reati che gli vengono contestati, la bancarotta fraudolenta.

Sei persone coinvolte

Il provvedimento giunge a seguito di un’operazione dei finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che, coordinati dalla procura di Roma, stanno eseguendo quanto deciso dal gip nell’ambito di un’inchiesta che chiama in causa sei persone accusate, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, auto-riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Passivo di oltre 180 milioni

Le indagini, in particolare, riguardano i fallimenti di due aziende, portate a decozione con un passivo complessivo di oltre 180 milioni di euro, attraverso le quali, negli anni, l’imprenditore, oggi arrestato, avrebbe distratto asset dalle società e sfruttato importanti marchi del comparto dei servizi di istruzione e formazione, eludendo il versamento di ingenti imposte dovute all’erario. Sequestrata la sede dell’università telematica E-Campus. 

Sequestri

In particolare, le investigazioni hanno consentito di rilevare che gli indagati – ricorrendo a vere e proprie società qualificabili come “scatole cinesi”, anche di diritto estero – hanno ideato e realizzato una serie di complesse operazioni societarie, commerciali e finanziarie. Tra queste spiccano la creazione di una società fiduciaria in Lussemburgo, intestata a terzi ma, di fatto, riconducibile agli indagati, mediante la quale è stata dissimulata la reale proprietà dei beni immobili e marchi, sottratti alle imprese fallite e fatti confluire in un’ulteriore società creata ad hoc, oggi sottoposta a sequestro. La distrazione di ingenti risorse finanziarie destinate a società controllate e collegate attraverso l’appostazione di partecipazioni (poi svalutate) e la concessione di plurimi finanziamenti e prestiti allo stesso dominus, a suoi familiari ed a persone a lui vicine, nella realtà mai restituiti.

Il progetto a Città di Castello

Proprio lo scorso gennaio Polidori era stato nella ‘sua’ Città di Castello per presentare il progetto di portare a Villa Montesca alcuni corsi universitari e poi un vero e proprio polo universitario nella città tifernate. Era stata annunciata anche l’attivazione del corso di laurea in ‘Scienze della Formazione Primaria’ sul territorio, percorso molto richiesto in quanto consente di accedere all’insegnamento nelle scuole primarie e dell’infanzia. Non è ancora chiaro se anche questi progetti siano finiti nell’inchiesta. 

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