Il muro della discordia davanti alla basilica

Intervento di messa in sicurezza predisposto dal Sacro Convento: sarà alto 95 centimetri. Ma i cittadini protestano: «Così cambia la visuale e non ci potremo più sedere»

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Il fine è nobile: evitare che qualcuno si sporga troppo e cada di sotto. La sicurezza innanzitutto, certo, senza dubbio. Ma in ogni caso i lavori per innzare il muro davanti alla basilica di San Francesco stanno già facendo discutere.

La lettera

Fra i più attivi Maurizio Terzetti, che ha scritto una lettera pubblica a padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento: «Abbiamo sentito, caro Padre Mauro, svariate versioni, poggianti sul nulla e mai documentabili o documentate fino in fondo, circa l’entità di quei lavori e registriamo altrettante, frementi lamentele della comunità di Assisi, fra le quali anche la mia, che si è fatta interprete di un malessere diffuso e motivato, in quanto i lavori interessano un luogo-simbolo di intere generazioni di assisiati».

SICUREZZA VS ESTETICA: IL CASO DEGLI SPUNTONI DI GUBBIO

Cambia l’uso e l’estetica

La preoccupazione è che – fermo restando la necessità di sicurezza – venga intaccato irrimediabilmente il panorama della basilica, uno dei luoghi simbolo di Assisi e non solo per il suo carattere religioso. L’altezza unica di tutto il perimetro murario sarà di 95 centimetri, in modo da dissuadere chiunque a salire e a mettere a repentaglio la propria incolumità, ha spiegato padre Enzo Fortunato, informando anche sul fatto che era stata presa in considerazione anche l’ipotesi di una ringhiera, poi scartata.

«Ma di fatto – denuncia Terzetti – non ci si potrà più sedere per godere del panorama e della quiete di questo luogo facendo venir meno la storica funzione di quel muro».

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