Ast, Arvedi: «700 milioni di investimenti e 200 mila tonnellate di magnetico»

Mercoledì il cavaliere torna in azienda, ‘stretta’ sul capo personale. Si punta ad aumento turni e reperibilità

Condividi questo articolo su

di F.L.

Almeno 700 milioni di investimenti nel piano industriale, 200 mila tonnellate di produzione per il ritorno del lamierino magnetico, Ast ‘stand alone business’ all’interno del gruppo: in una lunga intervista pubblicata martedì su Il Sole 24 Ore il cavalier Giovanni Arvedi parla del futuro dell’acciaieria di Terni e scopre qualche carta in più, confermando i progetti di sviluppo per lo stabilimento. Lo fa alla vigilia di una nuova ‘visita’ in viale Brin, da mercoledì, quella che dovrebbe dare il via libera alla nomina del nuovo capo del personale. Il tutto anche in vista del confronto previsto il 9 marzo tra azienda, sindacati e rsu per entrare nel merito delle questioni che riguardano da vicino i lavoratori. Turnistica, straordinari e reperibilità i temi che sarebbero ritenuti prioritari per la nuova proprietà.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Investimento complessivo 1,5 miliardi di euro

Andando per ordine, nell’intervista rilasciata a Fabio Tamburini, direttore del quotidiano economico, e Matteo Meneghello, il cavaliere ha spiegato che il gruppo Arvedi ha predisposto per Ast «un programma di interventi urgenti» e condotto uno «studio per nuovi investimenti», che saranno «pari almeno al costo d’acquisto degli asset», stimato appunto in circa 700 milioni di euro. In totale, dunque, il gruppo cremonese ha previsto un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. Cifra interamente finanziata, perché «il gruppo è solido». ll piano, spiega Arvedi, «punterà sull’aumento produttivo e di capacità di finitura», inoltre, come noto, priorità sarà data alla decarbonizzazione con idrogeno verde. Presto sarà inoltre presentato alle istituzioni il piano ambientale, pronto grazie al lavoro in due diligence, che, sempre secondo Arvedi, «migliorerà tutela ambientale, sostenibilità e continuità aziendale». Il piano sociale sarà invece discusso con i sindacati e sarà «innovativo».

Giovanni Arvedi

I numeri sul lamierino magnetico

Tra le priorità del gruppo – ribadisce il presidente di Ast – anche il ritorno al lamierino magnetico e la sua crescita trainata dall’auto elettrica. «L’obiettivo – spiega Arvedi – è produrne almeno 200 mila tonnellate, sia a grani orientati che non orientati», volume che «in futuro potrà raddoppiare». Ast, inoltre, sarà una delle tre divisioni del gruppo, oltre all’Acciaieria di Cremona e ad una terza con Ilta, Arinox e il resto. «Ast deve tornare redditizia, è una condizione primaria – dice ancora nell’intervista -. Per noi è uno ‘stand alone business’ e deve ritrovare competitività». Sulle voci di un interessamento all’acciaieria di Piombino, Arvedi si limita ad un ‘no comment’, quanto alle criticità legate a rottame, logistica e costo dell’energia non nega le sue preoccupazioni, ma dice che «le soluzioni ci sono».

Ast: cambio al vertice del personale, Castano ‘ad interim’. Ugolotti al commerciale

Le prossime tappe

Come detto mercoledì il cavaliere sarà di nuovo in azienda, tra i vari punti all’ordine del giorno c’è da sciogliere quella della nomina del direttore delle risorse umane. Il nome del presidente di Clt e Cassa mutua aziendale, Giovanni Scordo sarebbe ancora in pole position, ma vuole essere direttamente Arvedi a dare l’ok definitivo. Dunque l’ufficialità potrebbe essere questione di pochi giorni, se non di ore (salvo ulteriori sorprese). Mercoledì 9 marzo è in calendario un nuovo incontro tra il responsabile delle relazioni industriali, Giampietro Castano, segreterie territoriali dei sindacati dei metalmeccanici e rsu. Le priorità dell’azienda su cui discutere, come accennato, sarebbero principalmente tre, nell’ottica dell’efficientamento: l’aumento della turnistica, la disponibilità dei lavoratori a svolgere straordinari e la reperibilità, strumento previsto dal contratto collettivo nazionale ma finora non applicato strutturalmente dall’azienda. Temi sui quali i sindacati sembrano però rimanere ancora cauti e guardinghi, nell’attesa di vedere cosa comporterà nel dettaglio il piano industriale in termini di produzione e personale.

Ast: Giovanni Scordo verso la direzione del personale

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli