Ast: Arvedi conferma investimenti per 850 milioni. Per i dettagli c’è da attendere

Si aspetta la firma dell’Accordo di programma. «Se ci saranno le condizioni, 200 assunzioni»

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Parte senza sostanziali novità il confronto sul piano industriale tra i vertici di Ast e i sindacati nazionali e territoriali di categoria. L’incontro di martedì – da quanto è trapelato – anche in attesa della firma dell’Accordo di programma, non è entrato nei dettagli del piano, ma ha anche chiarito alcuni punti importanti rispetto alle prospettive dell’acciaieria di viale Brin. Primo tra tutti il fatto che, al netto della firma o meno dell’Accordo, il gruppo Arvedi è comunque pronto a garantire l’investimento previsto di circa 857 milioni di euro, ai quali si aggiungerà un ulteriore 25% di fondi pubblici legati alla decarbonizzazione. Garantiti gli attuali livelli occupazionali, con possibilità di sviluppo qualora ci saranno le condizioni.

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I commenti

«Gli investimenti non saranno destinati solo alle nuove produzioni ma anche alla riqualificazione degli impianti già esistenti, ed è stato sottolineato che verrà garantita l’attuale forza lavoro e, se ci saranno le condizioni di mercato, parallelamente all’attuazione del nuovo piano industriale, si potrà procedere a nuove assunzioni valutate in circa 200 unità» ha spiegato al termine della riunione il vicesegretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Daniele Francescangeli. Secondo il sindacalista «c’è ora la necessità di ulteriori incontri per entrare nel merito delle questioni del piano industriale affrontando le problematiche reparto per reparto». L’Ugl Metalmeccanici ha evidenziato all’azienda «la necessità di intensificare, durante tutta la realizzazione del piano e fino alla sua completa attuazione, l’interlocuzione con le rsu di stabilimento al fine di affrontare le problematiche quotidiane soprattutto quelle legate all’esecuzione dei nuovi investimenti»

Ambiente, energia e infrastrutture

Di un incontro «positivo» ha parlato il segretario della Fismic Giovacchino Olimpieri, secondo il quale l’altro elemento importante è l’impegno economico dell’azienda rispetto alla bonifica della ex discarica di Valle, sulla quale è in corso un confronto, non senza tensioni, con l’amministrazione comunale. Rimangono aperti anche gli altri nodi, tutt’altro che secondari, relativi a energia e infrastrutture, in merito ai quali l’azienda continua a lamentare di essere penalizzata rispetto ai propri concorrenti. Sul primo punto il vicepresidente del gruppo Ast è stato impegnato in un incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy anche nella giornata di martedì, dopo la riunione con i sindacati. Con questi ultimi, per ora, non sono stati programmati ulteriori incontri, in attesa di aggiornamenti dalla dg Competition della Commissione europea sui finanziamenti richiesti da Ast.

I ‘nazionali’ di Fim, Fiom e Uilm: «Le basi ci sono ma mancano due condizioni»

Il giorno successivo l’incontro, mercoledì, le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno fatto il punto in una lunga nota: «E’ stata l’occasione – si legge – per aprire una discussione di merito che, partendo dagli investimenti, arriverà al Mimit prima della definizione di un Accordo di programma. L’azienda ha ribadito la volontà di investire sul sito ternano confermando l’obiettivo del mantenimento dei livelli occupazionali e la definizione di un piano ambientale. Una quota di investimenti sarà utilizzata per efficientare gli impianti esistenti e realizzarne di nuovi tecnologicamente avanzati che prevedano l’utilizzo dell’idrogeno in sostituzione del gas. Questa transizione – spiegano le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm – renderà il sito all’avanguardia tra i competitors europei. Arvedi dedicherà un significativo volume di risorse alla sicurezza e all’ambientalizzazione dello stabilimento. Ad oggi mancano purtroppo due importanti condizioni di contesto per definire l’Accordo di programma con un profilo di sviluppo che possa migliorare anche i livelli occupazionali: un costo competitivo dell’energia, che oggi vede penalizzate le aziende energivore italiane a differenza di altri produttori europei, e la soluzione della gestione della discarica. Su questi due importantissimi temi tutte le istituzioni, europee, nazionali e territoriali sono impegnate a trovare una soluzione positiva nel più breve tempo possibile per avviare gli investimenti e definire l’Accordo di programma di Terni. Anche le previste opere infrastrutturali, attese da anni, saranno fondamentali per accrescere la competitività di Ast e per lo sviluppo dell’intero territorio interessato». I tre sindacati ritengono che Ast debba essere «un importante centro produttivo per la ricchezza del territorio e del nostro Paese e possa diventare un esempio di compatibilità ambientale. Il risultato è possibile: ci sono tecnologie e fondi a disposizione. Il confronto sul piano industriale che è iniziato, deve essere l’investimento comune su relazioni sindacali paritarie e indispensabili per il futuro dello stabilimento, che puntino da una parte a supportare il piano di investimenti e dall’altra ad essere parte attiva della gestione quotidiana in azienda, tema per noi fondamentale tanto quanto il rilancio del sito. Il confronto costante con i rappresentanti dei lavoratori, costantemente impegnati sugli impianti, potrà garantire le basi per la condivisione di strategie e impegni futuri. Sarà importante ciò che si decide in questi mesi, in questi giorni, in Ast come nelle altre aziende».

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