Ast, continua la discesa degli infortuni

Il lockdown ha causato una diminuzione generalizzata in tutta Italia. Crescono le morti, causa Covid. A Terni prosegue un trend positivo

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Nei primi otto mesi dell’anno sono diminuite le denunce complessive di infortuni sul lavoro anche a causa del blocco di molte attività con il lockdown, ma sono cresciuti i casi mortali. È l’Inail nel suo report mensile a spiegare che le denunce di infortunio complessive sono state 322.132 con un calo del 22,7%, mentre le denunce di casi mortali sono state 823 con un aumento del 20,1%, legato ai contagi da Covid-19 in ambito lavorativo. Nei primi otto mesi sono state denunciate 138 morti in più rispetto alle 685 dello stesso periodo del 2019.

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Flessione generalizzata

La riduzione dell’attività produttiva durante il lockdown e il massiccio uso dello smart working nelle aziende che sono rimaste aperte hanno ridotto gli infortuni sul lavoro con 91 mila denunce in meno nei primi otto mesi (-22,7%). Tra gennaio e agosto di quest’anno, l’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del paese. Questa flessione risulta decisamente più contenuta nel nord-ovest (-14,2%) e più accentuata nel nord-est (-24,0%), al centro (-27,4%), al sud (-29,7%) e nelle isole (-27,5%).

Ast in progresso costante

Ma andiamo a vedere cosa succede nello specifico sul nostro territorio. Prendendo come riferimento uno dei principali siti produttivi umbri, scopriamo ad esempio che Acciai Speciali Terni sta continuando a migliorare le proprie performance nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Oggi Ast ha un’incidenza di infortuni valutata con un indice di frequenza di 3,4, contro un parametro medio pari a 22 per ogni milione di ore lavorate nelle aziende simili. L’indice di frequenza si ricava dal numero degli infortuni moltiplicato per un milione e diviso per le ore lavorate. Tradotto in termini più concreti significa 12 infortuni avvenuti in Ast nell’ultimo anno fiscale, rispetto ai 18 dell’anno scorso, la metà rispetto ai 24 dell’anno fiscale 2105/2016. Un trend più che positivo se si considerano i numeri degli anni ancora precedenti: nell’anno fiscale 2012/2013 ad esempio gli infortuni eranostati 38,69 nell’anno 2008/09, fino ai 208 del 2004/2005. Dei 12 infortuni di quest’anno, uno solo è stato grave, quello avvenuto il 25 giugno all’interno del reparto LAC.

I ‘near miss’ come risorsa

Mentre il numero degli infortuni scende, crescono invece le segnalazioni dei cosiddetti ‘near miss’, ovvero gli incidenti mancati, cioè gli eventi correlati al lavoro che avrebbero potuto causare un infortunio o un danno alla salute, ma che per caso ‘fortuito’ non li hanno generati. Quest’ultimi sono eventi che comunque presentano tutte le potenzialità di produrre un infortunio e che, spesso avendo origine dalle stesse cause degli infortuni gravi, possono efficacemente, se correttamente gestiti, far emergere i difetti nel sistema di prevenzione aziendale. L’aumento delle segnalazioni costituisce dunque un dato positivo, così come lo è la crescita delle segnalazioni dei comportamenti rischiosi.

Formazione, cultura della sicurezza e obiettivi

A contribuire a questo specifico risultato, tra le altre cose, è sicuramente il progetto di formazione Leadership in Safety che ha lo scopo di cambiare la cultura della sicurezza sul lavoro all’interno dell’azienda. L’iniziativa quinquennale prevede una serie di workshop per i dipendenti organizzati con il supporto della Fondazione LiHS, Leadership in Health and Safety che dal 2018 accompagna Ast nella realizzazione del programma. Tra le principali azioni di questo progetto, vi è la comunicazione della sicurezza in modo non convenzionale, come ha dimostrato l’anno scorsa la messa in scena dello spettacolo ‘Il Virus che ti salva la vita’ presso il teatro Secci di Terni e la sensibilizzazione dei dipendenti, coinvolgendoli in progetti particolari che riguardano il tema della sicurezza, come ad esempio l’iniziativa che si è svolta a febbraio scorso con cui Ast mirava a diffondere un nuovo tipo cultura della sicurezza sul territorio umbro, partendo proprio dalle scuole. L’obiettivo, come ha sempre ripetuto l’ad Massimiliano Burelli, è il raggiungimento del traguardo ‘zero incidenti’.

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